Il mio nome è Klaudia, ma tutti mi chiamano Kla, sono una ragazza di 17 anni. La mia vita era un paradiso: nonostante mio padre ci ha lasciato quando avevo 6 anni, con mia madre viviamo benissimo. Lei lavora in un centro commerciale, è il capo. Mio fratello Giulio ha 18 anni e lavora in una fabbrica, ma già vive in un'altra casa con la sua fidanzata. Dunque, siamo rimaste io e la mamma, e la nostra vita non potrebbe andare meglio. Ogni giorno è uno shopping continuo, ogni giorno mangiamo in un ristorante diverso, e non ci manca proprio nulla.
Ma ogni cosa bella deve andare storta.
Proprio oggi, mia madre è strana. Io gli chiedo cos'ha, e da qui inizia tutto.---
«Buongiorno ma'.» dissi, scendendo le scale e arrivando in salotto.
«Ciao tesoro! Cosa vuoi di bello stamattina?» chiese tutta pimpante.
Com'era possibile che mia madre fosse così felice di mattina? C'era qualcosa che non andava.
«Ehm.. dei pancakes se puoi.»
«Certo amore mio, io faccio tutto per te!» esclamò stampandomi un bacio sulla guancia.
«Mamma...posso sapere cos'hai?» chiesi lentamente, evitando di sembrare troppo scorbutica.
«In che senso tesoro?» rispose, sorridendomi ampiamente.
«Ti vedo più... felice... ecco.» dissi quasi in un sussurro.
«Oh... hai ragione, non ti ho detto nulla, solo tuo fratello lo sa.»Oh cazzo.
«Mamma, cosa?» chiesi io, un po' impaurita dalla possibile risposta.
«Ho finalmente trovato un compagno! Non sei felicissima come me tesoro?» disse correndo verso di me e abbracciandomi.
Non sapevo che emozione provare in quell'istante. Questo significava che mia mamma finalmente avrebbe riavuto qualcuno affianco a sé, ma significava anche problemi, non più shopping e bella vita. Cosa avrei dovuto dire?
«Oh, wow! Sono felice!» esclamai sorridendo falsamente.
«Io ancora di più!» urlò staccandosi da me, per poi correre per tutta la cucina.
Sembrava una bambina felice e spensierata. Dopotutto lo era. Finalmente era felice di riavere accanto a sé una persona che l'amava.
Ma io non ero felice.---
«Amore, amore svegliati!»
Durante il pomeriggio scorso, pensai a tutte le possibili cause di questa relazione. Alla fine mi ritrovai anche a pensare che mi avrebbero cacciata di casa per stare da soli. Quindi dopo aver pensato quella cazzata, decisi di andare a riposare la mente. Dunque ora mia mamma mi aveva svegliato per cena.
«Sì mamma...ora mi riprendo e vengo a mangiare...» dissi con voce stanca.
Era davvero brutto dormire il pomeriggio. Di sicuro erano passate due ore, ma a me sembrava fossero passati soltanto 5 minuti.
«Ma no, quale cena! Ti ho svegliata perché mi ero dimenticata di dirti che alle 5 dovevamo andare a casa di tuo fratello perché lì mi aspettava Mike! Su su, alzati...» disse frettolosamente, scompigliando tutte le coperte. Tanto dopo avrei dovuto mettere a posto io.
«Porco cane» imprecai, alzandomi di scatto dal letto. Corsi verso l'armadio per indossare qualcosa di decente, quindi optai per una maglia in pizzo bianca e un jeans nero con degli strappi sul ginocchio. Poi scelsi le Converse nere, i tacchi non erano adatti all'occasione. Spazzolai velocemente i miei capelli e pettinai le sopracciglia, il trucco non lo usavo mai.
«Sono pronta ma'!» dissi scendendo le scale e dirigendomi verso l'attaccapanni, per prendere il giubbino nero in pelle.
«Anche io!» disse fiondandosi davanti a me. Rimasi a bocca aperta: era davvero sexy! Indossava un vestito super aderente nero, che le disegnava un lato B pazzesco. Tacco 12 bianco e cappotto bianco. I capelli li aveva legati in una coda lunghissima, mentre in faccia si era riempita di make-up, tra rossetto marrone e eye-liner nero. La mamma sembravo io, che ero vestita come in un normale giorno di scuola.
«Andiamo allora» dissi, dandole uno schiaffo sul sedere appena passò dinanzi a me. Salimmo in macchina, accesi lo stereo e partì subito "Despacito". Io e mia mamma ballammo durante tutto il viaggio, ridendo a crepapelle quando le persone sui marciapiedi ci guardavano male. Finalmente arrivammo a casa di mio fratello, una casa stupenda. Vidi una macchina che non avevo mai visto prima, quindi molto probabilmente era del fidanzato di mia madre. E che macchina. Era marchiata Audi, sicuro, ma non seppi riconoscere il modello. Io e mia mamma scendemmo dall'auto e ci incamminammo proprio verso l'auto del suo compagno.
Quando arrivammo vicino alla macchina, una porta si aprì, e il suo compagno scese dalla macchina. Come si chiamava... Mike? Ecco, lui. Scese dalla macchina, e quando si girò verso di noi non potei credere ai miei occhi. Sembrava seriamente un ragazzo della mia stessa età, forse un po' più grande. Alla fine mia mamma aveva soltanto 32 anni.
«Buongiorno» disse, e scoprii anche che aveva una voce calda. Si avvicinò prontamente a mia madre, stampandole un bacio. Il """ragazzo""" si levò gli occhiali, e si voltò verso di me. Prima che parlasse, notai il suo abbigliamento. Aveva una giacca di pelle nera sotto alla quale indossava una camicia a quadri bianchi e neri sbottonata sul petto, sul quale scendeva una catenina argentata. Sotto, invece, indossava un pantalone nero, abbinato a delle scarpe eleganti nere. «Questa dev'essere tua figlia.» disse, continuando a guardarmi. Poi mi accorsi che in mano aveva un mozzicone di sigaretta, che poco dopo portò alle labbra. Guardai tutti i suoi movimenti... ma perché?
«Sì, si chiama Klaudia tesoro, ma puoi chiamarla anche Kla.» disse mia madre, un po' imbarazzata.
«Piacere, Mike.» disse porgendomi la mano. Io a mia volta la strinsi nella sua, ritirandola bruscamente quando sentii una scossa percuotere la mia schiena.
«Allora tesoro, entriamo?» disse girandosi verso mia madre. Non appena distolse lo sguardo dal mio, feci un sospiro profondo e pensai una cosa che non avrei dovuto pensare: "In questo momento vorrei tanto essere mia madre".I due piccioncini si incamminarono, lasciando me dietro di loro. Notai come prontamente Mike poggiò la mano sul lato B di mia madre, ma quest'ultima sembrava non voler controbattere. Era davvero innamorata. Purtroppo.
«Mamma!» mio fratello uscì frettolosamente dalla porta, quasi cadendo, per correre ad abbracciare mia madre. In effetti era un po' che non ci vedeva.
«Kla!» urlò poi, staccandosi da mia mamma per abbracciare me. Lo strinsi forte, mi mancava tanto il suo profumo.
«Lei dev'essere Mike, piacere di conoscerla» disse stringendo la mano al compagno di mia mamma.
«Piacere mio, Giulio.»Entrammo tutti in casa, era quasi ora di cena. Dalla cucina uscì la fidanzata di mio fratello.
«Salve!» salutò, con la sua voce stridula. La odiavo immensamente.
«Salve a lei, piacere, Mike.» disse quest'ultimo sorridendo.
Poi non so per quale motivo si girò verso di me, guardandomi dritta negli occhi. Distolsi subito lo sguardo, imbarazzata.
«Prego, sedetevi dove vi pare.» disse mia cognata, quindi ci avviammo tutti verso il tavolo e le sedie. Io mi sedetti di fianco al capotavola, perché sapevo che era il posto di mio fratello. Vidi dopo pochi secondi Mike sedersi vicino a me. Diventai un pezzo di legno. Ero davvero in imbarazzo.
«Posso?» chiese, quando si era già seduto.
Annuii. La voce sarebbe fuoriuscita ancor più stridula di quella della fidanzata oca di mio fratello se avessi parlato.
«Allora, menù di oggi!
Spaghetti alla carbonara, roast beef ai funghi porcini, macedonia di frutta e torta gelato alla vaniglia!
Giù, è pronta la carbonara?» disse la fidanzata di mio fratello, Venera.
La guardai malissimo, già sapevo che in realtà lei non aveva fatto nulla, se non rompere le palle a mio fratello.
«Eccola!»
Mio fratello arrivò dalla cucina direttamente con la pentola, che poi posizionò al centro della tavola. Prese tutti i piatti e ne versò una dose precisa: a me ne mise di più, sapeva che la dose normale non sarebbe bastata.
«Mike, puoi passarmi il piatto a capotavola? Grazie.» chiese mio fratello. Mike si allungò lentamente per prendere il piatto, e sfiorò il mio seno. Io sobbalzai, ma lui non se ne accorse nemmeno, dato che era impassibile mentre consegnava il piatto a mio fratello. Perché dovevo notare ogni piccolo particolare?
Forse perché continuavo a guardarlo in tutti i suoi movimenti.. continuavo a guardare le sue labbra in particolare. Mia mamma era così fortunata a baciarlo. Ma cosa stavo dicendo? Scossi la testa. Stavo impazzendo.«Buon appetito, dunque.» disse mio fratello non appena si sedette a capotavola. Lo guardai e aspettai che ricambiasse lo sguardo per sorridergli. Lui sorrise a sua volta.
«Buon appetito.» dissero tutti, poi dopo un secondo «Buon appetito» sussurrò Mike, forse a sé stesso. Ma io l'avevo sentito troppo vicino a me, e sperai con tutto il cuore che non l'avesse detto a me. Lo speravo davvero?
Tra varie conversazioni, tra cui la storia di come si sono conosciuti mia madre e il suo compagno (in quell'istante stavo per vomitare a sentire mia mamma raccontarlo come se fosse la prima cottarella), la cena terminò. Tutti ci fiondammo sui due divani, ma io scelsi la poltrona per paura di capitare di nuovo di fianco a Mike.
«Allora, Mickey, come ti sembra l'atmosfera?» chiese mia mamma.
Mickey? MICKEY?
Non avrei potuto resistere altri 5 minuti di più. Mia madre era degradante, sul serio. Mi alzai di scatto, e dissi «Devo andare in bagno» probabilmente feci una figura di merda dato che sembrava mi scappasse talmente tanto da dover correre al bagno. Corsi al piano di sopra, e mi rinchiusi nel bagno. Scoppiai in un pianto liberatorio. Non potevo credere al fatto che mia mamma non si rendeva conto di quanto fosse già bella la nostra vita senza qualcuno intorno. Ma oltre a questo si ci era messo anche il fatto che io facevo pensieri poco conci su qualcuno che tra qualche anno sarebbe diventato il mio padrino. Che cazzo mi stava succedendo?
Decisi di rialzarmi, fortunatamente non mi ero truccata, così non sembravo un panda. Asciugai le lacrime e mi avviai verso la porta, la aprii a chiave e... era proprio lì, davanti i miei occhi. La persona che più di tutte avrebbe complicato la mia vita da quel giorno in poi.
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Il fidanzato di mia madre ~ Mike Bird
Storie d'amore"È successo tutto così all'improvviso, che ora non riesco più a togliermelo dalla testa." Storia di @mjkesmjle Tutti i diritti riservati.©