Il gruppo si allarga

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Le nuvole avevano coperto il sole, quando Ichigo uscì da casa per recarsi al caffè, e minacciavano pioggia al minimo diminuire del vento.

"Yawn" sbadigliò, poiché reduce da due giornate intense di ricerche di un ipotetico nemico che ancora non si era fatto vedere. Era insolitamente nervosa, mentre camminava lungo il viale alberato i cui fiori davano un tocco di colore al grigiore del cielo, probabilmente perché il suo istinto da gatto le stava facendo rizzare i peli sulla nuca.

"Sarà sicuramente a causa del vento" pensò lei, convincendosi che la causa dei brividi fosse la brezza che la sospingeva da dietro la schiena.

"Ehilà, bella bambolina" le disse un tizio, sbucando di soppiatto da dietro un albero; aveva la barba incolta ed emanava un forte odore di alcool. Se fosse stato da solo, la Mew Mew avrebbe potuto facilmente sbarazzarsene, e invece quello era in compagnia di un energumeno che era meglio evitare.

Senza rispondere, Ichigo indietreggiò di qualche passo con l'occhio puntato ad una stradina lì vicino che, pensò, avrebbe potuto fungerle da via di fuga.

"Bhè, non dici niente? – Le chiese l'ubriaco, avanzando prepotentemente. – Non fare la timida, forza" fece, allungando la mano e con lui anche l'energumeno.

Presa dal panico, Ichigo scattò veloce verso la strada e le sue orecchie sentirono che i due uomini avevano preso a seguirla nonostante il passo sgangherato.

"Non andartene bimba" le urlò l'energumeno.

"Fermati, vogliamo solo giocare con te" aggiunse l'altro, asciugando con la manica della camicia la saliva che gli stava uscendo dalla bocca.

"Non ci penso nemmeno! - Pensò la ragazza mentre correva, sfortunatamente, verso quello che si scoprì essere un vicolo cieco. – Accidenti!".

E intanto i due uomini erano già arrivati all'imboccatura del vicolo.

"Lasciatemi in pace! – Gli intimò Ichigo, mentre cercava in tutta fretta le chiavi da poter usare come arma. – Altrimenti...".

"Altrimenti cosa?" ripetè l'ubriaco dalla barba incolta, con la saliva che ancora scendeva dalle labbra.

"Le prenderete da me!" affermò una voce maschile; sembrava provenire dall'alto, ma quando i due assalitori alzarono lo sguardo non videro nessuno.

"Eh? C...chi è la?" biascicò l'energumeno continuando a guardare per aria, perdendo ogni interesse per la vittima.

"Ichigo. – Sussurrò Masha, che aveva captato qualcosa, senza farsi vedere dai due uomini. – Alieni, alieni".

"Dove guardate? Sono proprio dietro di voi, idioti" disse la voce; effettivamente sembrava che qualcuno si fosse appena materializzato alle loro spalle.

"Ma che..." balbettò l'ubriaco che sbavava prima di ricadere a terra, privo di sensi, a causa di un colpo alla base del collo.

"Capo" lamentò l'energumeno che, inginocchiandosi per soccorrere l'amico, si mise in una perfetta posizione per ricevere un potente calcio in faccia. Era finito k.o.

"Dovresti stare più attenta, micetta" consigliò il misterioso salvatore ad Ichigo che, sentendosi chiamare in quel modo, riconobbe immediatamente chi fosse quella persona ancor prima che si mettesse sotto la luce. Era passato un anno, dall'ultima volta che si erano visti, ma lui non era cambiato di una virgola se non i vestiti che portava.

"KISSHU" esclamò la ragazza, felicissima di rivedere l'alieno.

"Non dovresti andartene in giro da sola" le disse l'alieno, aiutandola ad oltrepassare i due aggressori.

Tokyo Mew Mew - Dark knightsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora