E poi il 14 di Novembre incontrai lui, su un autobus stavamo tornando da una gita, me ne accorsi subito di quel ragazzo perché occupò il posto dove all'andata io e la mia amica avevamo occupato.
La mia amica subito appena salite mi disse a un tono basso ma non troppo per la vergognvergogna, che la potessero sentire "Hey, però quello era il nostro posto" io mi girai e vidi tre ragazzi della nostra età che occupavano i nostri posti che ci guardavano.
Io mi girai immediatamente e subito iniziarono a segnare e chiamare le persone per nomi e cognomi "3 E Barattini, Pennucci, Pulcinelli...."A me mi faceva impazzire solo l'idea che dovessi anche rispondere presente con i ragazzi dietro di noi, non eravamo piú solo i miei compagni di classe di cui non me me importava niente ma c'erano anche dei ragazzi che non conoscevo, e la conta stava scalando fino a che la prof non disse "Vatteroni?" Con un tono vergognoso spinto anche da un tono deciso dissi "Presente", subito dopo sentii un solievo nel averlo detto e l'autobus partí.
Mi misi gli auricolari e dopo dieci minuti mi girai e vidi che uno dei ragazzi mi guardava allora mi girai dietro i sedili e vidi che mi stava guardando anche lui, occhiali, occhi celesti, capelli marroni con dei riflessi sul biondo, ecco sapevo che lui doveva essere un segno nella mia vita.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo da lui, dopo 5 minuti passati a girarmi per guardarlo, presi il coraggio e gli dissi "come ti chiami" e lui rispose "leonardo, te?" Lo disse nel modo più dolce che avevo mai sentito in tutta la mia vita, risposi "Martina" sorrise e mi disse " di che classe sei?" risposi "3°E" lui disse nuovamente "di che classe sei?" immediatamente pensai ma questo qua è normale o cosa? feci finta di niente e dissi di nuovo nel modo più dolce che potessi dire "3°E" subito dopo pensai ma questo è stupido o forse quella che non capisce niene sono io? Mi vergognai e mi girai.
La mia amica disse a voce alta perchè gli altri la potessero sentire " Finalmente siamo arrivati" io nella mia mente pensai si, finalmente, ma io voglio il suo numero perchè so che se non glielo chiedo non lo rivedrò mai più infatti fu quello che successe: avevo vergogna ma dalla paura e dalla vergogna che non l'avrei più rivisto gli volevo chiedere il numero, ma le porte dell'autobus si aprirono io scesi prima di tutti così pensai se esco prima di tutti dopo posso vedere quando esce e chiedergli il numero, ma non andò così, non andò così per niente, il cuore mi andava a mille non pensavo se lo vedevo davandi a mio padre cosa mi poteva dire non me ne importava niente volevo solo avere quel numero.
Pensai ecco, ora quando scende glielo chiedo, salutai mio padre e quando mi girai davanti alla porta dell'autobus.... non c'era.... Iniziò a salirmi il nervoso, mio padre mi vide strana, ma quando speravo che che non mi parlasse invece mi disse "Martina, c'è qualcosa che non va?" io pensai subito si cazzo, ho conosciuto il ragazzo della mia vita, ti sembra che io stia bene? mi pare ovvio che sono agitata, risposi: " no, niente, perchè?" lui "No, niente era per sapere".
Andammo a casa e io andai in camera chiusi la porta e mi misi sul letto e inizia a guardare il soffitto di camera mia pensando se l'avrei più rivisto.... Il giorno dopo mi preparai subito e uscii di casa per vedere se lo incontravo, ma uscii subito per niente, lui, non c'era.
Durante la lezione mi stavo immaginando il ragazzo ma ad un certo punto mi si cancellò quello che stavo pensando, la mia mente mi fece venire in mente di nuovo Leonardo, era più forte di me dovevo rivederlo così, iniziai a pensare di nuovo se lo incontravo,quasi l'ora di uscire e mi salì in testa di guardare all'uscita, ma niente non lo vidi, nel tornare a casa penai che forse era meglio lasciare stare, tanto non l'avrei più rivisto, era inutile, 10 giorni dopo mi arrivò un messaggio.
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Una storia per 3
RomanceLa storia per 3 parla di una ragazza che aveva dei problemi con sua madre, con la scuola e con il suo ragazzo e....