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Taehyung si trovava a scuola. Ma la sua mente era rivolta completamente ad altro.

Pensava continuamente a quel ragazzo dai capelli arancioni.

Stava cominciando a pensare che il suo lavoro non era poi così male, stava cominciando quasi ad apprezzarlo.

[...]

La giornata scolastica a breve sarebbe terminata, era solo questione di minuti. Taehyung non vedeva l'ora.

Voleva correre al più presto da colui che egli aveva cominciato a definire una "piccola luce".
Una luce così forte e luminosa che avrebbe raggiunto il suo cuore in ogni occasione.
Una luce così forte e luminosa che avrebbe di certo brillato nel suo cuore e che avrebbe illuminato la sua vita.

Sì, perché quel ragazzo per lui era come un piccolo raggio di luce in un'angusta oscurità. 

Risvegliandosi dai suoi pensieri, si incamminò fuori dall'edificio scolastico.
Purtroppo, proprio nel cortile, fu circondato da un gruppo di ragazzi, i quali cominciarono a lanciargli palloncini pieni zeppi di acqua.

«Devi morire!»

«Non servi a nessuno!»

«Fai solo del male alle persone!»

«Sporco assassino!»

Pugnalate. In quel momento Taehyung stava ricevendo mille pugnalate. Quelle parole erano come delle lame affilate che si andavano tutte ad incastrare nel suo cuore.

Tutti si rassicuravano pensando che lui fosse menefreghista e che quindi se ne sarebbe fregato di questi "scherzi".

Ma nessuno era a conoscenza del fatto che, in realtà, quello di Taehyung non era menefreghismo, ma rassegnazione.
Ormai si era rassegnato a tutta quella sofferenza, al suo essere patetico.

Però si domandava costantemente cosa avesse fatto di male per meritare tutto quel dolore. Perché non poteva essere felice come gli altri ragazzi?

Ciò di cui egli aveva bisogno era amore, affetto. Lui voleva soltanto essere amato.

A che serve la mia vita..che vivo a fare?

Se muoio farò un piacere al mondo..

è così..

..vero?

▼餅 ;; pjm•kth▼Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora