0.6 Cristal

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Non dico di essere l'amica che tutti sognano di avere, ma non sono neanche così male.
Oggi parlo di lei, Anita. Migliori amiche da dieci anni, un'amicizia stupenda ma che purtroppo non era destinata a durare.
Ogni volta che ci vedevamo a scuola ero solita parlarle dei miei segreti o di ciò che mi succedeva, anche la cosa più stupida e banale. Le raccontavo delle serie tv che mi piacevano, le cotte per i ragazzi carini, le figure di merda.
Solo che ho cominciato a sentirmi un peso, non me lo ha detto direttamente ma me lo ha fatto capire.
È seduta sullo stesso banco dall'inizio della scuola, sempre con svariate persone, si era affezionata in particolare a un ragazzo, Simone. Poi si sono allontanati, eppure erano dei buoni amici.
Ogni giorno stava seduta da sola, con la testa poggiata sul banco e con tanti pensieri nella mente, quasi mi dispiaceva disturbarla. Infatti alla fine non l'ho fatto.
Ci sedevamo in un banco a caso se dovevamo parlare, mi raccontava di quello che le era successo o dei suoi problemi in famiglia, poi toccava a me. Se la chiamavo era sempre occupata per parlare con Luca e non voleva essere assolutamente disturbata, se le mandavo messaggi invece non rispondeva subito, a volte li leggeva e basta. Di presenza invece se le dovevo dire qualcosa di veramente importante non potevo perché parlava con Valeria. Anche lei alla fine ha cominciato a parlarmi molto meno del solito e, anche se non se ne è accorta, mi ha allontanato pian piano, giorno dopo giorno, fino a farmi sentire sola. Mi dispiace soltanto non esserermene accorta prima.

Nel cortile della scuola tutti parlano delle nuove notizie, una in particolare sta facendo tremare i denti anche a quelli più 'forti'. Si dice sia morta una ragazza, non si sa chi, probabilmente è solo una cosa falsa perché non c'è più niente di interessante.
Mi si avvicina Andrea e si appoggia al muretto mettendosi comodo, ricordo benissimo cosa mi ha detto l'ultima volta che ci siamo parlati, forse è venuto qui per mettere ancora più mistero.
"Una tragedia non trovi?" Mi parla, e lo fa come se niente fosse, ma io non dimentico. È così tranquillo in questo momento, rilassato e nel suo mondo.
"Si sa anche chi è il colpevole." Aggiunge.
"Quindi questa persona è stata uccisa." Ipotizzo. Non riesco a provare nessuna pena verso questo povero sconosciuto sfortunato. Oggi sono così, non so cosa mi sta prendendo, probabilmente è meglio non saperlo.
"E la vittima?"
"Anna"
"Anna Aerino?" È incredibile che stiamo avendo una conversazione normale, insomma Andrea è un ragazzo particolare che fa paura, ormai lo sa pure il padre eterno.
"Già."
"Eravamo amiche, l'ultima volta che l'ho vista avevamo litigato pesantemente." E nonostante tutto non mi dispiace nemmeno un po'. Anzi quasi mi fa piacere che si sia tolta in mezzo alle scatole. Sicuramente, in questo momento, c'è qualcosa di sbagliato in me.
"La conosco quella sensazione."
"Come scusa?"
"Anna era tua amica ma non ti fa né caldo né freddo che sia morta." L'ha capito, attraverso le mie espressioni ha intuito come mi sento. Mi stupisco che in pochi giorni sia riuscito a conoscermi bene. Mi piacerebbe conversare con lui, in fondo non è così male se non fosse per come si comporta. Al solo pensiero mi viene la pelle d'oca, fortunatamente suona la campana e io scappo dentro, qualcuno mi saluta, altri si scontrano contro di me però io penso solo ad andare lontano da lui. Mi sale ansia e adrenalina allo stesso tempo, come quando fai una gara di macchine e devi arrivare primo. Mi volto verso dietro e lo vedo, incazzato, che viene verso di me. Comincio a correre tra i corridoi e mi metto a ridere pensando che è inutile scappare, Andrea è nella mia stessa classe.

Mi siedo vicino Anita che continua a parlare senza avermi neanche degnata di uno sguardo, ovviamente.
"Scusa ma si ci deve sedere Lucia qui." Perché io che ho di male? Ti faccio così schifo?
"Ti devo dire una cosa importante." Voglio solo fare la prova del nove per avere la conferma che è proprio come la penso io.
Mi guarda come a dire 'avanti inizia'.
Le racconto di tutto ciò che è successo con Andrea mentre lei fissa un punto indefinito fuori dalla finestra.
"Allora cosa ne pensi? Mi hai ascoltata?"
"Certo."
"E cosa ho detto?" Silenzio, questa è la sua risposta. Incavolata e anche delusa mi alzo e mi sposto in un altro banco. Ma che razza di amica è? Egocentrica del cazzo. Sempre che parla dei suoi problemi e prendermi di pene per lei, ora di parlare dei miei dove cavolo sta?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 04, 2017 ⏰

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