0.4 Marika

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"Com'è andata oggi a scuola?" Chiede nostra madre appena entriamo in cucina.
"Bene, più tardi viene il mio nuovo amico per aiutarmi a fare i compiti." Le comunico. Non vedo l'ora che arrivi, mi fa sorridere, inoltre credo sul serio di avere una cotta per lui.
Accanto a me Cristal è persa nel suo mondo, chissà cosa è successo?
"Hai capito?"
"Come scusa?" Esatto, come pensavo, non mi stava ascoltando. In verità non lo fa mai, anche se le racconto un segreto importattissimo. Solitamente annuisce per farmi credere che mi comprende e che con lei posso parlare di tutto, ed è così. Vado da lei, faccio un poema, mi guarda e alla fine se le chiedo di cosa ho parlato non sa rispondermi.
"Alle 15:00 viene Andrea." Spalanca gli occhi quando dico l'ultima parola. Continuo a chiedermi cosa le ha fatto, lo tratta sempre così male, vorrei che diventassero amici ma di questo passo sarà dura.
"Ne sei sicura? Sai io devo studiare e non vorrei che faceste casino." Sta cercando una scusa, è ovvio, ormai conosco mia sorella.
"Ma viene qui proprio per studiare."
"Non può farlo a casa sua?" Adesso basta, non la sto sopportando più. Quando viene Anita, la sua migliore amica, è tutto ok, quando deve venire il mio di amico, l'unico che ho in questo momento, non va bene.
"Senti non m'importa se a te non sta simpatico, ho bisogno del suo aiuto in matematica e oggi verrà qui."
"Ma ti aiuto io in matematica se hai la media bassa." Insiste ancora. A volte vorrei tanto che mia sorella non fosse mai esistita, non mi capisce e non prova a farlo, non aiuta la mamma, crea sempre problemi e fa incavolare papà, la sua presenza è inutile in questa casa.
"Ma se tu odi la matematica." Stavolta urlo e nostra madre è costretta a rimproverarci prima che finiamo per prenderci a botte.
"Ragazze basta, litigate sempre, voletevi bene invece." Cristal sbuffa e se ne va in camera sua, meglio così almeno non creerà problemi.
"Scusa mamma."
"È tutto ok tesoro, però mi dispiace che non andate d'accordo." L'abbraccio forte, questa donna è il mio supereroe, le voglio tanto bene e non so cosa farei se non ci fosse.
Per il pranzo Cristal non è venuta a tavola e papà è a lavoro, quindi abbiamo mangiato solo io e la mamma. Poco più tardi suona il campanello e mi metto a saltellare dalla gioia.
"Andrea!" Esclamo abbracciandolo. Lo invito ad entrare, si guarda intorno per qualche secondo e poi mi segue in salotto. È gentile mentre si presenta a mia madre, gli sorride spontaneamente, anche lei lo trova buffo.
"Va bene mamma, noi andiamo in cameretta, veniamo dopo per mangiare qualcosa." Parlo velocemente. Lo porto nella mia stanza da letto, forse è un po' troppo rosa ma a me piace.
"Carine le pareti di questo colore." Scherza. Prendo una sedia e timidamente gliela porgo. Ci fissiamo per un breve tempo e poi faccio un passo in più per avvicinarmi a lui. Divento rossa come un peperone quando mi mette una mano sulla guancia, si parge in avanti e mi bacia. Chiudo gli occhi, è tutto così magico, mi sta facendo provare un sacco di senzazioni bellissime, le sue labbra sono morbide e si muovono delicatamente. Si, stavolta sono sicura di quello che penso, amo questo ragazzo.

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