parte 5

14 1 0
                                    

"Allora? Come è andata?" Lynn era stesa sul letto di Carol e giocherellava con la sua collanina. Era l'unico ricordo che le rimaneva di sua madre e non se ne separava mai. Era d'argento con un ciondolo a forma di scheggia, parecchio strano, sembrava essere un pezzetto staccato da una pietra azzurrognola. Lynn la adorava, le sembrava che stringendola potesse percepire per un attimo sua madre..
"Direi.. oddio non ci credo svegliatemi da questo sogno. Anzi no, non svegliatemi per niente!" Carol si fece aria con la mano mentre raccontava come Chris le aveva regalato un fiore e le aveva detto che era bellissima, e tante altre cose.. Lynn non la ascoltava più. La sua mente tornava cocciuta a "quel momento", quando Jason le aveva scatenato mille emozioni in corpo con un semplice bacio.
No. Non era un semplice bacio, quello era il primo vero bacio degno di quel nome, ed era stato meraviglioso. Ora l'unica cosa che desiderava era provare di nuovo quelle emozioni.. ma come si doveva comportare? Non avevano parlato di "mettersi assieme", e non era nemmeno sicura che un bacio significasse quello. Inoltre il fatto che frequentassero la stessa scuola complicava tutto: poteva salutarlo? I suoi amici cosa avrebbero pensato? E soprattutto sarebbe finita al centro dei pettegolezzi se la voce si fosse sparsa. Il solo pensiero le fece venire il voltastomaco.
Doveva evitarlo.
"Ei, mi ascolti? Ti stai perdendo il racconto della sera piu bella della mia vita e non è corretto da parte tua" Caroline le lanciò un cuscino dal divanetto dove era sdraiata. Lei rise di gusto.
"Scusa Carol. Hai ragione.. raccontami tutto"
Ma quella si mise a fissare il soffitto con un sorriso da ebete "Lynn, mi sa che sono innamorata"
"Carol l'hai visto solo una volta"
"Lo so. Ed è stata una volta fantastica"
"Devi andarci piano con ste cose. Anche a me sta simpati.." ma non finì la frase che Carol le si piazzò davanti.
"Ti piace. È diverso"
Lynn alzò gli occhi al cielo "Ok, mi piace.. però non mi voglio illudere, insomma.. dopo ieri sera non mi ha nemmeno scritto"
La sua amica sgranò gli occhi "Ma come no? Chris si mi ha scritto poco fa, ma non gli rispondo subito così lascio un certo distacco per farmi desiderare di più"
Lynn si mise seduta e strinse il ciondolo "Forse ero solo l'ennesima.."
"Non dirlo nemmeno per scherzo! Domani lo scopriamo. Se ti saluta vuol dire che non sei solo una delle tante.. e fidati che Jason ne saluta poche"
Lei sospirò, in cuor suo sperando che la sua amica avesse ragione.

Il giorno dopo a scuola Jason fu la prima cosa che Lynn cercò con lo sguardo, ancora prima di Carol. Quando lo vide coi suoi amici si rassicurò e si mise ad aspettare la sua amica come tutte le mattine.
Quando la vide arrivare scortata da Chris quasi non ci credeva, e sorrise felice che la sua migliore amica finalmente sorridesse di gioia pura.
Aveva gli occhi di tutte le altre puntati addosso ma non le interessava minimamente, invece Lynn al suo posto sarebbe arrossita un sacco.
"Ciao!" trillò Carol.
"Ma buongiorno Miss. Sorriso Splendente, di buon umore eh?"
"Come potrei non esserlo? È semplicemente stupendo, dentro e fuori. Lynn credo di piacergli, lo intuisco da come mi guarda"
"Beh cavolo come puoi non piacergli? Guarda che bomba sexy che sei!"
Caroline sbuffò "Dai sciocca! Piuttosto, notizie da Jason?"
Lynn scosse la testa e in quel momento lo vide abbracciare una delle più popolari della scuola.
Lo sapeva. Era stata solo una sera. Si era illusa.
"Stupida" si disse, e sentì una fitta in petto che minò la sua tipica freddezza.

Aveva tenuto il muso tutto il giorno durante le lezioni, nonostante Carol la consolasse usando le scuse più insolite e kg di cioccolato fondente, il preferito di Lynn, ma nulla poteva risollevarla dall'idea di aver fatto un'enorme cavolata e di essersi fatta abbindolare. Ah, ma gliel'avrebbe fatta pagare, sicuro!
Fuori nel cortile dopo le lezioni lo vide avvicinarsi ed era pronta ad una bella ramanzina, alzando anche la voce se fosse stato necessario.
Ma bastò un "hei ciao" e tutti i buoni propositi finirono nel cestino.
"Ciao" rispose timidamente, non sapendo se sorridere o rimanere seria, quindi le uscì una cosa stiracchiata e da una col mal di pancia.
"Scusa se non mi sono fatto sentire, ma ho finito il credito, appena faccio la ricarica ti scrivo"
Lynn gongolò tutta trionfante "Tranquillo. Non serve"
Non serve???
"Cioè.. volevo dire.. serve. Serve che mi scrivi. Se vuoi"
Cavolo, era ufficialmente diventata la regina delle frasi insensate, ma a Jason sembrò non dar fastidio.
"Ma certo che mi va. Ora vado ad allenamento, ci sentiamo dopo" e le fece l'occhiolino. Lynn si sentì avvampare.
La sua giornata era nettamente migliorata.

Mentre percorreva a piedi la strada del ritorno non si accorse di chi la stava pedinando.
Stava pensando a tutt'altro quando la sua attenzione fu catturata da una vetrina di un negozio di animali. Il cucciolo di Beagle si separò dal gruppo e le venne incontro scodinzolando, appoggiando le zampette alla vetrina.
"Ciao piccolino" sussurrò, facendogli mille moine. Adorava gli animali e quel cucciolino aveva due occhioni dolcissimi. Alle sue spalle una bambina lo stava indicando, forse perchè lo voleva acquistare. La ragazza sorrise mentre il cagnolino smise di scodinzolare e si staccò dal vetro di scatto.. i suoi occhi ora erano impauriti e abbaiò rifugiandosi tra i suoi fratelli. Ma che gli aveva preso?
Lynn si voltò giusto in tempo per vedere l'uomo senza volto venirle incontro dall'altro lato della strada.
La paura le attanagliò le gambe e iniziò a correre scomposta, mentre il cuore le rimbalzava in gola. Non ebbe tempo di pensare a nulla, corse a perdifiato, ma nonostante le sue gambe giovani quel "coso" le stava dietro e la stava raggiungendo.
Fece come nei film e rovesciò ogni cosa che vedeva sul suo cammino pur di bloccargli la strada, cestini, tavolini dei bar.. ma era tutti inutile.
Le forze la stavano abbandonando e sentiva i polmoni bruciare per lo sforzo.
Svoltò in un vicolo laterale anche se non sapeva dove conducesse e prese delle strade a caso, alla ricerca di una nicchia in un muro o di qualcosa che la nascondesse finchè.. oh no! Vicolo cieco!
Era in trappola.
Davanti a lei c'era il muro di un vecchio edificio abbandonato e ai lati solo cassonetti e altri muri. Tentò di tornare indietro ma l'uomo incappucciato l'aveva trovata.. e non era solo.
Ora erano in due, vestiti con la stessa tunica sgualcita e lurida di sangue secco e sporco, che copriva completamente il volto e le mani.
Lynn notò che non camminavano, ma si muovevano a qualche cm da terra, come se non avessero le gambe.
Questo la terrorizzò.
Urlò aiuto più e più volte ma nessuno la sentì; era in preda al panico e all'agitazione e non sapeva che fare. Quei due le furono addosso e liberarono dalla tunica le loro mani artigliate e violacee.. la ragazza si sentì mancare.
Non ebbe tempo di pensare a nulla che la colpirono, uno, due, tre calci nello stomaco a testa.. era a terra inerme e non riusciva nemmeno a respirare mentre quei cosi schifosi la colpivano a morte, senza che lei nemmeno sapesse perchè.
Piegata in due, la vista le venne meno e sentì che era giunta la sua ora quando uno dei due la prese per i piedi e la scaraventò contro il muro.
Svuotò i polmoni emettendo urli e fiotti di sangue.
Le passarono davanti le persone a lei care come in un film che durò un attimo.. rivide lei e Caroline da piccole che accudivano un uccellino caduto dal nido, poi loro due al mare e in piscina, il suo primo giro su Sissi, la sua prima caduta in bicicletta, e tanti altri.. Jason che la baciava e l'ultimo, che la fece stordire ancora di più: una donna dagli occhi violacei come i suoi la cullava e le cantava una canzoncina.
Una forza inaspettata le salì dal ventre e riuscì a riaprire gli occhi. Non avrebbe mollato, per nulla al mondo. Carol aveva bisogno di lei, e non voleva, non poteva lasciarsi morire senza lottare.
Rotolò di lato sfruttando un momento di pausa dei suoi aguzzini, che forse la credevano morta, e poggiandosi su una mano di rialzò. Le furono subito addosso e la spinsero sul muro, ma lei non cedette e si rialzò sulle gambe tremanti.
Il tizio a destra la prese per il collo mentre l'altro la copriva di pugni. Lynn piangeva ed era sicura che la milza fosse rotta, come la mano sinistra che non riusciva più a muovere.
La donna misteriosa le sorrise e poi sentì Carol che la chiamava.
Una rabbia enorme la investì e non seppe nemmeno come, ma sferrò dei calci e reagì.
Poi, un lampo blu la accecò. Aprì gli occhi gonfi dalle botte e capì che i due tizi erano spariti, a terra c'erano solo le loro vesti stracciate.
Ma era troppo stremata e si lasciò cadere a terra, l'ultima cosa che vide fu qualcuno che le correva incontro.
Poi svenne.

ShineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora