Shine

Parte 16

Aaron pesava e arrancava cercando di muoversi più velocemente possibile, ma inciampava nei suoi stessi piedi e la gamba ferita non aiutava. La ragazza cercò di issarselo sulla schiena ma cadde rovinosamente.
Nel frattempo i sibili delle sirene si facendo sempre più vicini riecheggiando tra i tronchi robusti, facendo tremare Aaron di paura.
"Ti prego, nascondimi e scappa, Lynn, devi scappare!" la pregó lui animando spaventato.

Perché temeva così tanto le sirene sulla terra?

"Non se ne parla! Ti ho messo io in questo casino e non ti lascio solo"
"Lynn ascolta.."
La ragazza cercava con tutte le sue forze di correre e trascinarlo dietro, ma si rendeva conto che era impossibile, qui si si nascose in una conca ai piedi di un grosso larice per prendere fiato.
"Lynn vattene, loro sono imbattibili in acqua, figurati sulla terra"
"Ma tu mi hai salvata, le hai battute"
Aaron era pallido e sudava "Ho solo sfruttato il fattore sorpresa, vi eravate appena immerse, ho potuto usare il mio pugnale. A-adesso sono tutte insieme e sono troppe, scappa, non puoi fare altro"
La ragazza non credeva alle sue orecchie, non era l'Aaron coraggioso e impavido che aveva conosciuto quello che aveva davanti.
"Mi stai chiedendo di lasciarti morire?"
"Non è il momento di fare l'eroina. La vuoi smettere di fare quello che vuoi?! Vai via!" le gridò spingendola, abbandonando la testa sulla corteccia, un'espressione di paura e rassegnazione gli segnava il volto.
Non poteva essere la fine. Lynn non lo voleva.
Avevano rischiato, avevano costruito un legame, si erano fatti forza dal primo gior o in cui in una grotta umida e piena di cristalli colorati si erano incontrati.
Lui e Keira erano la cosa più vicina a una famiglia che aveva.
Doveva lottare, non poteva e non doveva finire così.

"Fidati. Io ti salverò" sussurrò fissandolo nei suoi pozzi chiarissimi e scuri di paura.
Lui non ci credeva minimamente, si vedeva, e nemmeno lei sapeva come fare, ma ci avrebbe almeno provato.

Si acquattó e sbirció da dietro il tronco del grosso albero.
Non sentiva più i rumori, il che era molto strano.
La ferita di Aaron era ancora aperta e il braccio perdeva sangue.
Afferrò una pietra abbastanza grossa color silice e carponi si allontanò cercando di vederle tra gli alberi. Doveva almeno individuarle, ma si sentiva osservata. Osservata e basta.
Non sapeva più dove guardare.
Se si fosse allontanata da Aaron loro lo avrebbero potuto attaccare, ma se fosse rimasta con lui sarebbero state prede facili.

Un rumore improvviso
Si voltó
Una creatura viscida e verdastra era sbucata da non si sa dove
Correva verso Aaron
Bocca innaturale e spalancata
Occhi vacui
Era vicina ad Aaron
Troppo vicina

Stramazzó al suolo a due passi dal ragazzo.
Lynn aveva ancora il braccio teso dopo aver lanciato la pietra e il fiato corto.
Aaron la fissava confuso "C-come hai fatto a fare così male con una pietra? Le sirene hanno una pelle durissima"
La pietra era bluastra ora, forse era sangue della creatura morta a terra.

Lynn corse da lui sollevando "Non lo so come ho fatto, dobbiamo allontanarci"
Non fecero molta strada, un urlo di rabbia dietro di loro lì fece voltare: erano circondati.

In un attimo furono addosso a loro, li presero, li separarono. Lynn si dibatteva e cercava di colpire i loro corpi squamosi ma incredibilmente duri e gelidi.
Aaron sembrava svenuto mentre due creature se lo litigavano tirandogli le braccia.
Era una scena orrenda.
Lynn sentiva le loro unghie conficcarsi nella sua carne.

Le lacrime le impedivano di vedere Aaron.. Se lo stavano portando via, via da lei, via dalla vita.
Chiuse gli occhi e gridò.

Quando aprì gli occhi avvertì un odore acre e forte.
Le braccia le dolevano, non sapeva se per il dolore dei graffi o dei morsi, ma avvertiva anche un bruciore venire dalla pelle stessa.
Osservandosi le mani, vide che le vene erano molto in rilievo, come se avesse compiuto un grande sforzo.