4. The Brave

57 15 6
                                    

"Alza il culo da quel letto se non vuoi che ti arrivi una secchiata d'acqua gelida direttamente addosso"
Era stato questo il dolce risveglio domenicale che avevo ricevuto da parte di mia madre.

Adesso mi ritrovo a trascinarmi letteralmente verso l'armadio.

Tutto sommato ho dormito bene stanotte, infondo non ho fatto nessun incubo.

Provo una strana sensazione in prossimità della mia pancia, come se avessi un qualche tipo di ansia, ma non capisco a cosa sia dovuta.

Apro le ante scorrevoli del mio armadio bianco lucido comprato da poco all'IKEA e ne tiro fuori una maglietta pelosa di lana rosa confetto ed un paio di pantaloni leggermente larghi bianchi che abbino ad un paio di décolleté dello stesso colore della maglia ed alla mia Michael Kors bianca, completo l'outfit con un piumino anch'esso bianco e, dopo essermi truccata con un po' di mascara, ed un rossetto nude ed aver arricciato i capelli mi dirigo al piano di sotto.

《Buongiorno piccola, sei bellissima!》
《Grazie mille pa'.》gli stampo un veloce bacio sulla guancia e prendo posto a tavola scaraventando nel mio piatto quattro toast con la nutella ed un bicchiere di spremuta d'arancia.

《Rebecca, tranquilla, non te li prendiamo mica dal piatto!》Dice mia madre.
Io le lancio un occhiataccia in segno di disapprovazione e continuo a strafogarmi di toast.

《Che programmi hai per oggi?》
《Beh, ieri la ragazza con cui ho trascorso il pomeriggio mi ha proposto di pranzare insieme ed ho accettato.》
《Sono contenta che tu ti sia fatta una nuova amica,come si chiama? 》
《Elettra Thompson.》
I miei si scambiano un'occhiata quasi incredula e poi sorridono.
《La figlia del direttore della prestigiosa azienda a Boston?》
《Beh si, o qualcosa del genere.》
《Oh mio Dio, Josh Thompson è stato un nostro grande amico per tutto il nostro percorso universitario! Non sapevo fosse in città. 》
《Va bene grazie delle delucidazioni, adesso devo andare, a dopo.》

《Rebe? Ma dove cavolo sei? È da un'ora che ti aspetto, avevamo appuntamento alle dieci, sono già le undici!》
《Sto per uscire El, ma temo che dovrai aspettare un po' perché casa mia non è poi così tanto vicina alla tua.》
《Che palle, fa presto!》
《Si arrivo, ciao.》
《Ciao.》

Esco urlando un "ciao", accendo l' iphone e clicco sulla solita play list, parte Galway girl ed inizio a cantarla nella mia testa.

Mi sento stranamente osservata, ma è una cosa molto insolita dato che questa via è deserta.

Accelero il passo e mi accorgo che mancano solo due o tre isolati per arrivare da El, è ovvio che i tacchi non mi stiano aiutando, ma è domenica e stamattina non avevo per niente voglia di vestirmi in modo sciatto.

Ad un tratto una strana imprecazione mi fa girare e resto di stucco quando noto, per terra, lo stesso ragazzo che ieri avevo visto dalla finestra di El.

È accasciato al suolo, davanti ad una staccionata non troppo bassa, e qualcosa mi dice che sia caduto proprio mentre cercava di scavalcarla.

Senza esitare più di tanto mi tolgo le cuffiette, e mi avvicino per aiutarlo ad alzarsi, gli tendo una mano che lui prontamente afferra, mi scruta leggermente incredulo e noto i suoi occhi azzurri dei quali ieri non mi ero accorta, caspita, è davvero molto bello!

《Sarebbe bene che chiudessi la bocca, sai com'è, potrebbero entrarci dentro delle mosche, Merida.》
《Meri che?》
《Merida, la protagonista di "The Brave" il cartone. Con quei capelli e quegli occhi sembri proprio lei!》
《Si, certo. Comunque sarebbe meglio che tu mettessi del ghiaccio o qualche pomata su quel polso, sta diventando violaceo.》
《Devo andare a casa per farlo, e per quanto sia vicina dovrei comunque sforzarmi per arrivarci, certo, se mi aiutassi sarebbe tutto molto più facile.》il biondo mi guarda con uno strano sorriso dipinto in volto ed io senza pensarci, faccio con la testa un segno di assenso.

Dopo poco arriviamo davanti ad una palazzina di circa tre piani e dopo due rampe di scale mi porge una chiave per aprire la porta e dopo averla spalancata mi ritrovo davanti un salotto abbastanza grande, arredato in modo non troppo sfarzoso, il grigio ed il nero prevalgono ed i mobili sono in un legno molto chiaro, tutto sommato mi piace molto tutta la composizione  in se.

Lui mi porta in camera da letto e dopo essersi tolto il maglioncino blu che precedentemente indossava si infila una canotta nera e si stende sul letto continuando a fissarmi.

Scorgo una porta semi aperta e noto un lavandino, comprendo immediatamente che si tratta del bagno e quindi mi ci dirigo.
Apro uno degli armadietti presenti sotto il lavandino e trovo una pomata per gli ematomi, la afferro e torno da lui.

Lo trovo nella stessa posizione di prima :《Dammi il braccio》dico,
lui senza opporsi me lo porge ed io, dopo aver abilmente svitato il tappo della pomata con una sola mano perché l'altra è impegnata a tenere la sua, faccio uscire dal tubetto un po' di prodotto e glielo cospargo su tutto il polso, messaggiandolo accuratamente.

Mi fermo quando sento il suo sguardo bruciarmi addosso, alzo il capo verso il suo viso e, come sospettavo, mi sta fissando, il suo sguardo saetta dai miei occhi alle mie labbra ed io non posso fare altro se non imitarlo.

Noto che impercettibilmente si sta avvicinando al mio viso fino a ritrovarsi a pochi centimetri di distanza.

Sento una strana sensazione e prima che lui possa poggiare le sue labbra rosee sulle mie io mi allontano di scatto.

Lui rimane li impalato, una strana espressione fa capolino sul suo viso, non posso fare a meno di notare le sopracciglia ancora corrugate.

Questa strana ed imbarazzante situazione viene interrotta, per mia fortuna, dallo squillo impaziente del mio cellulare.

Lo tiro fuori dalla mini tracolla e noto sul display il nome di Elettra, senza indugiare rispondo :《Sono quasi da te, ho avuto un contrattempo.》
《Si ma diamine, sbrigati, il mio stomaco non fa altro che brontolare!》
《Arrivo.》

Lo guardo un attimo e lo ritrovo a fissarmi lo saluto con un cenno della mano e dico:《Adesso io devo andare, devo pranzare con una mia amica, tu non fare sforzi con quel polso ed applica la pomata, mattina e sera. Ci si vede.》
Faccio per andarmene ma lui mi chiama 《Merida, grazie.》
《Niente.》rispondo semplicemente.

Detto questo esco velocemente dall'abitazione e mi dirigo verso il ristorante giapponese dove io ed El ci siamo date appuntamento.

*****
Angolo autrice

Innanzitutto, mi scuso per il ritardo ma ieri non ho avuto tempo di concludere questo nuovo capitolo.
Ringrazio chiunque sia arrivato fino a qui e vi avviso che il meglio sta per iniziare.
Come al solito se il capotolo è stato di vostro gradimento lasciate qualche stella 💫  o semplicemente un commento.💬
Un ringraziamento speciale va a chiarasparkle che sin dall'inizio mi ha sostenuta in tutto ciò che di buono ho fatto fino ad ora.
Vi consiglio inoltre, se non l'aveste gia fatto, di leggere la sua storia "Per innamorarmi di te non c'è voluto niente " 💗
Grazie in anticipo💘

XOXO

- IRE 💗 💫

Empty Earth Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora