6. Parco

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Una ragazza, un bimbo ed una moto.
Un fuoristrada all'improvviso.
La moto viene colpita sul fianco desto, si schianta sul suolo.
Il bambino e la ragazza cadono.
La ragazza vede del sangue uscire dalla testa del piccolo, chiama il 911, ed implora il bimbo di non lasciarla ma, sollevando la testolina dal suolo le sue mani si tingono di sangue e il suo viso di lacrime.

Il dolore le annebbia i sensi, non si accorge dell'enorme squarcio sulla sua gamba.

La paura e lo sconforto si fanno beffa di lei.

L'ambulanza arriva, due barelle, vengono entrambi caricati sul veicolo.

《 Il piccolo non respira quasi più, dobbiamo sbrigarci, cazzo!》

3:57 AM

Mi sveglio e mi rendo conto che è solo un incubo, sono visibilmente scossa e tremo. Un senso di colpa mi invade.

Sono zuppa di sudore ed il mio pigiama è attaccato alla mia pelle.

Vado in bagno e mi lavo velocemente, asciugo i capelli ed infilo una tuta.

Sono appena le 4:20 di mattina e fuori è ancora buio.

I miei pensieri vanno a quel pomeriggio di aprile.
Quel maledetto 24 aprile, il giorno in cui tutto è successo.

Se solo fossi stata più prudente probabilmente adesso il mio Charls sarebbe ancora qui, con me.

Il fatto che la sua morte sia stata causata da me mi fa tremendamente male.

Scaccio via quei pensieri e prendo il cellulare, accedo a Facebook e dopo due o tre cazzate pubblicate da qualcuno che probabilmente non conosco, compare la barra dei suggerimenti.

La sfoglio un po' e dopo tre o quattro profili, mi compare sotto gli occhi la foto di un ragazzo con i capelli biondo cenere e degli occhi azzurri, circondato da altri quattro ragazzi.

Stanno apparentemente suonando ed il profilo si chiama "The boys of the Phoenix".

Inutile dire che il ragazzo in foto è lo stesso che ho aiutato e che ho quasi baciato.

Chissà qual è il suo nome, il suo piatto preferito o il suo colore preferito e chissà perché più e più volte in questi giorni mi capita di pensarlo.

Il suo colore ed il suo piatto preferito?
No ma dai, dimmi che stai scherzando!
Piuttosto dovresti chiederti se è single e in caso lo fosse, ingaggiare un detective per scoprire il suo nome e poi rintracciarlo e provarci!
Un detective? Mio Dio ma come si fa ad essere cosi stupidi?

Spengo il cellulare ormai stanca, quando mi risveglio mi rendo conto che sono le 7:30 e allora parte la mia solita routine.

Mi vesto, faccio una treccia, saluto Minou che puntualmente ricambia con una zampata e vado al piano di sotto dove trovo i miei genitori intenti a fare colazione.

Io non ho fame, mi limito a dare il buongiorno ad entrambi e ad uscire di casa dirigendomi alla fermata del bus.

Dopo poco salgo sul mezzo e in men che non si dica sono a scuola.

Noto Elettra guardarsi intorno proprio davanti al cancello della scuola, come se stesse cercando
qualcuno.

Comprendo di essere io il "qualcuno" che cerca non appena viene verso di me correndo e mi abbraccia.

《Buongiorno quasi diciottenne! Ma ti rendi conto, tra meno di ventiquattro ore sarà il tuo compleanno, è fantastico!》

《Buongiorno a te!》

Ci avviamo in classe per la prima tragica ora di matematica.

Il resto delle lezioni passa talmente in fretta che quasi non mi accorgo della campanella che suona.

Ne io ne El abbiamo intenzione di ucciderci mangiando quello squallido cibo che servono in mensa e quindi, di comune accordo, decidiamo di mangiare al McDonald's dato che per oggi non abbiamo più lezione.

Arriviamo al locale e dopo aver ordinato iniziamo ad ingozzarci come se non ci fosse un domani.

La voce di El rompe il silenzio :《Comunque mio fratello verrà alla festa, me lo ha appena confermato!》dice guardando il cellulare.
《Bene, mi fa molto piacere conoscere qualcuno! 》rispondo entusiasta.
《Già, fidati è molto simpatico ma non offenderti se farà qualche strano commento riguardo la festa o sulle ricche persone che ci saranno. A lui non è mai andato a genio questo "ceto sociale", lo definisce pieno di gente falsa, che costruisce impalcature su impalcature per far reggere la propria facciata, le reputa "gente vuota dentro" che ha il solo scopo nella vita di puntare su ciò che non è piuttosto che su ciò che ha. Quindi preparati psicologicamente!》
Sentendo le parole del fratello di El non posso non essere d'accordo con ciò che pensa, per anni ho visto decine di ragazzine e ragazzini che mi si avvicinavano solamente per ciò che avevo e per puro interesse. Per questo non sono mai stata in grado di legare con nessuno.
《Non mi scandalizzerò di certo se tuo fratello dirà qualcosa del genere, infondo è solo la verità!》

Il cellulare di El interrompe il nostro discorso e dopo pochi minuti di chiamata, mi dice di dover andare a casa.

Lei abita dalla parte opposta della città rispetto a casa mia e quindi prendiamo due strade diverse.

Dopo esserci salutate ci incamminiamo e io a metà tragitto mi fermo in un piccolo parco, la maggior parte delle volte completamente privo di persone, e mi siedo su una panchina.

Sono solo le 4:30 di pomeriggio e quindi, dato che non ho fretta di tornare a casa, mi rilasso guardando il laghetto che è all'interno del parco.

Il mio sguardo si posa su una coppia di anziani seduti su una panchina poco distante dalla mia, si tengono per la mano mentre parlano e sorridono.

Guarda Rebecca, anche degli anziani hanno una vita sociale migliore della tua!
Commenti inopportuni e dove trovarli pt.14719191928, mi stupisco ogni volta, è incredibile!

Un pallone che mi colpisce una gamba mi distoglie dai miei pensieri, mi giro e noto un gruppetto di ragazzi, tutti rigorosamente in canotta e pantaloncini nonostante il freddo, che mi guardano come se avessi un orecchio in fronte.

Uno dei ragazzi, con i capelli castani, gli occhi verdi ed incredibilmente alto ma comunque molto bello, si stacca dal gruppetto e dopo aver preso la palla che mi ha colpito la gamba, dice: 《Scusami tanto se ti è arrivata a dosso, volevo colpire quell'idiota -indica uno dei ragazzi- ma si è abbassato e la palla è arrivata su di te. Comunque piacere, sono Isaac Walker!》un sorriso si allarga sul suo volto e mentre rivela dei denti bianchissimi mi porge la mano che io con un po' di esitazione stringo a mia volta dicendo :《Beh, non preoccuparti, può capitare, io sono Rebecca Clark, piacere!》sorrido imbarazzata.

Mi giro di scatto quando sento uno sguardo bruciarmi addosso e solo quando mi volto mi rendo conto di chi si tratta.

*****
Angolo autrice

Ecco a voi il sesto capitolo della storia, spero con tutto il cuore che vi piaccia, vi ringrazio infinitamente e come sempre vi invito a lasciare qualche stella 💫 o semplicemente un commento.💬
Non preoccupatevi di lasciare qualche critica purché ovviamente sia costruttiva, eh niente, alla prossima.💗

XOXO

Ire💗💫

P.s
Il ragazzo in copertina è Alessandro Bivi, nel ruolo di Isaac.

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