Storia.

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A casa : " Vuoi smetterla di stare incollato a quello schermo tutto il giorno? Non hai cose più importanti da fare? Mi deludi, figlio mio, sei come tutti i ragazzi di oggi. "
A scuola : " Se non togli immediatamente quel telefono ti spedisco in presidenza con la nota, a scuola si viene per le cose importanti. Mettiti subito a studiare."
Con gli amici : " Che tipo strano sei, sei diventato asociale..."
Nel pullman : " Alza la testa da quel telefono e fammi passare che devo scendere. Gioventù bruciata."
Nessuno però si era mai chiesto perchè lui stesse sempre con il suo telefono in mano; tutti pensavano che lui amasse più il suo cellulare e che preferisse passare più tempo a fare "cose inutili" sul quell'aggeggio piuttosto che stare con gli amici o in famiglia; tutti pensavano che fosse il tipico ragazzo di oggi. Nessuno però sapeva che il suo cellulare era l'oggetto che più odiava in assoluto. Avrebbe voluto tanto che quel cellulare si trasformasse nella persona con la quale stava messaggiando, non che restasse uno stupido schermo piatto e grigio.
Quel ragazzo messaggiava costantemente con la sua migliore amica che abitava dall'altro lato d'Italia e che aveva pensato più volte di farla finita. Quel ragazzo le aveva promesso che sarebbe rimasto sempre con lei, che non l'avrebbe mai fatta sentire sola o non amata, che ci sarebbe stato nonostante la distanza.
E se quel ragazzo, in una di quelle occasioni, avesse deciso di fare quello che la massa gli imponeva di fare, magari a quest'ora starebbe senza la sua migliore amica; magari a quest'ora l'avrebbe persa. Per sempre.

Riflettete ragazzi, a volte le cose non sono come sembrano.

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