Quella mattina era iniziata nella maniera peggiore di tutte. Charlie era caduta dal letto –chi diavolo cade dal letto a vent'anni, poi?- e quando si era rialzata si era accorta di non avere la minima idea di dove potesse essere finito il suo shampoo all'albicocca, né del resto sapeva dove cercare il proprio accappatoio. Si era fatta la doccia in fretta e furia, asciugandosi con quello che poi aveva scoperto essere un asciugamano lasciato lì dalle precedenti coinquiline e aveva recuperato il phon dal balcone un attimo prima che Alice minacciasse di sbatterla fuori di casa. A coronare il tutto, si era dovuta accontentare di indossare due calzini di colore diverso, visto che il compagno di quello bianco era misteriosamente finito in cima alla libreria e lei non aveva assolutamente tempo per toglierlo da lì.
Durante la lezione di Fisica, Charlie era riuscita a perdere la propria penna per tre volte e i suoi appunti erano così incomprensibili, alla fine dell'ora, che fu ad un passo dal buttarli in un cestino insieme allo scontrino della mensa.« Charlie, no, quelli sono gli appunti, vanno nello zaino, non nel cestino! » l'aveva gentilmente rimproverata Eve, spostandole una mano con un gesto da mamma chioccia.
« Evie, sono peggio che carta straccia, questi appunti. Come se poi io di Fisica ci capissi qualcosa, davvero, più provo ad applicarmi, più il fato si accanisce contro di me » si lamentò Charlie, scaraventando il proprio vassoio sul posto vuoto accanto ad Alice e sedendosi di malagrazia sulla sedia. Alice si voltò verso l'amica, fulminandola con gli occhi, probabilmente ancora arrabbiata per il temporaneo smarrimento del phon quella mattina.
« Lice, non essere arrabbiata con me. C'è già la Fisica che mi odia, mi sembra abbastanza, tu non trovi? »
« Forse è perché hai perso qualcosa anche a lei, non so, magari l'unità di misura della Forza o della Pressione o... » iniziò a dire Alice, senza riuscire a trattenere una risata di fronte allo sguardo allucinato di Charlie, che si riscosse qualche istante dopo per salutare le altre persone presenti al tavolo.
« Ciao Anima Gemella di Alice, ciao Mary, ciao... Io non vi conosco! » esclamò, indicando i due ragazzi seduti accanto a Mary, che parlottavano con lei in maniera concitata.Era passata una settimana dallo spettacolo di teatro e dall'assurdo incontro nel pub e da allora Mary si era unita quasi in pianta stabile a Charlie, Alice ed Eve. Alice era semplicemente impazzita, nel conoscerla, e talvolta Charlie le trovava coinvolte in una conversazione talmente fitta che sembravano non respirare neanche per un secondo, troppo impegnate a raccontarsi chissà cosa. Eve trovava Mary incredibilmente divertente e Charlie non l'aveva mai sentita ridere così tanto come quella volta in cui Mary aveva raccontato loro della sua ultima rottura con un ragazzo.
« Oh, ciao, Charlie, mi sono scordata di presentarti Ben e Doc, i miei personalissimi Inseparabili! » esclamò Mary, agitando furiosamente una mano in direzione dell'amica. Charlie si prese qualche istante per studiare i due ragazzi: fisicamente erano l'uno il contrario dell'altro, tanto l'uno era biondo e l'altro era moro, eppure avevano tratti in un certo senso simili e pure di corporatura si assomigliavano parecchio.
« Non siamo tuoi, ci tengo a specificare... » iniziò quello biondo, sorridendo per qualche istante a Charlie, prima di tornare a guardare Mary.
« ... E non siamo inseparabili » concluse il secondo, prendendosi qualche istante in più dell'altro per osservare Charlie e permettendo anche a lei di fare altrettanto. Aveva la pelle color caffelatte e i suoi occhi particolarmente azzurri risaltavano sull'incarnato, conferendogli una perenne espressione di sorpresa.
« Siete miei e siete inseparabili, su questo non si discute » li rimproverò Mary e Charlie poté notare come i due continuassero a sorridere anche mentre le indirizzavano contro un certo numero di insulti coloriti.
« Sono fratelli » spiegò Mary dopo qualche secondo, godendosi l'espressione scettica di Charlie, che continuava a spostare gli occhi sui due senza riuscire a credere a quelle parole.
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Tutte le scenografie del caso
RomanceDopo aver dimenticato un telefono per tre ore all'interno del freezer, Charlie Emiret - vent'anni, studentessa di chimica, fotografa per hobby e disordinata cronica- sa che nulla potrà salvarla da Alice e dallo spettacolo teatrale a cui l'amica vuol...