~Un corvo senza più le ali~
Era una giornata nuvolosa, la squadra di pallavolo del liceo Karasuno si trovava all'interno della palestra col sottofondo dell'acqua piovana che sbatteva con forza contro le finestre.
L'aura tra quelle quattro mura, in quel periodo, non era delle migliori; il gruppo era stato obbligato dalle circostanze a rifiutare un'amichevole contro la Nekomena a causa del giocatore numero dieci. Shoyo Hinata non si presentava a scuola da una settimana inoltrata, a casa non c'erano sue tracce, sembrava essere scomparso dal nulla.
Tobio Kageyama aveva i nervi a mille, durante l'allenamento nessuno era stato capace di schiacciare una delle sue alzate, e Daichi, non riuscendo più a vedere i suoi compagni sfiancati dai palleggi apparentemente impossibili del numero nove, decise di fermare l'esercitazione.
Da quando il piccolo arancione non si presentava più la palestra era stata invasa da un costante silenzio, talmente potente che neanche gli stessi Noya e Tenaka riuscivano a rompere il ghiaccio.
Senza profugare parola i ragazzi si sedettero in panchina, tranne Kageyama, che dal canto suo, scelse di separarsi dagli altri per avvicinarsi alla finestra e soffermarsi ad ammirare le goccie di pioggia che cadevano, la sua attenzione alcuni secondi dopo si posò su due in particolare che sembrava stessero facendo a gara per chi sarebbe arrivato prima al traguardo; alla fine finirono per unirsi e formare un'unica goccia che sembrava distinguersi dalle altre. Tutto ciò al moro non poté che ricordare Hinata; apparte il fatto che l'ultima volta che si erano visti stava proprio piovendo.
Nessuno sapeva niente,
in giro si pensava si fosse ammalato, ma Tobio era di tutt'altra idea così come la squadra. Neanche la volta in cui si era preso una pesante febbre aveva rinunciato agli allenamenti, e soltanto dopo una predica da parte di Suga ed un rimprovero generale si convinse a farsi accompagnare a casa.«BASTA!», l'urlo squarciante da parte di Noya spezzò quel religioso silenzio.
«Noya, che ti prende?», domandò Ashai, sobbalzando quasi.
«COME CHE MI PRENDE, ASHAI? È DA GIORNI CHE NON VEDIAMO HINATA, È DA GIORNI CHE IN PALESTRA CI STA SCENA MUTA, SONO STANCO!». La squadra non spiccò parola, scegliendo di lasciar sfogare il libero. In realtà, in quella stanza un po' tutti avevano bisogno di sfogarsi.
Non molti attimi dopo, Suga si alzò e si avvicinò a Noya, poggiando una mano sulla sua spalla. «Susu... calmati! Hinata avrà avuto i suoi buoni motivi per mancar-»
«NON MI INTERESSA! ORA LO VADO A PRENDERE!».
«BRO, VENGO CON TE!», alle urla si aggiunse Tanaka.
«Ragazzi vi ho detto di smetterla di urlare», Suga cercava invano di calmarli.
«NO!», urlarono i due all'unisono, fu un urlo talmente potente che Suga balzò all'indietro candendo successivamente sul pavimento.
Daichi, invece, spuntò improvvisamente alle spalle di Noya e Tenaka; i due sentivano uno sguardo omicida oltre le loro schiene, e ciò li obbligò a girarsi.
«Ragazzi basta urlare, e non rivolgetevi cosi a Suga. Ora aiutatelo ad alzarsi e chiedetegli scusa... SUBITO!».
Il rasato ed il libero obbedirono senza alcuna obiezione, troppo terrorizzati dallo sguardo del loro capitano. Anche se non l'avrebbero ammesso facilmente né l'uno né l'altro.
«C-chiediamo umilmente perdono... non volevamo».
«PUAAAAA!», Tsuki iniziò a ridere di gusto. «Dovreste vedervi, avete le facce di due ebeti...», cercò di dire tra le risate. «Diglielo anche tu Yama!»
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Haikyuu~Aiutami A Volare!
FanfictionHinata sparisce per una settimana, Non viene ne a scuola,ne agli allenamenti Nessuno sa niente.... Ma quando torna i suoi compagni ricevono una brutta sorpresa! Dal testo: lo schiacciatore della Karasuno,sembrava un corvo a cui avevano appena strapp...