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Sono così stanca, le palpebre si abbassano sempre più e la tranquillità che mi infonde l abbraccio di Harry accelera il tutto
"C è la fai a raggiungere il letto?"
"Ummm... ho sonno" dico con voce impastata a causa della stanchezza.
Harry pone fine all abbraccio per poi prendermi dolcemente in braccio e iniziare a camminare, non so dove siamo diretti e non ho neanche le forze per chiederglielo ma sicuramente mi sta accompagnando in camera; mi poggia sul materasso e mi avvolge con morbide coperte e prima di addormentarmi profondamente mugugno una specie di 'grazie'.

Mi stropiccio gli occhi e li apro pian piano, solo ora mi rendo conto che in camera non c è nemmeno una finestra. Iniziamo bene la giornata risvegliandomi con un mal di pancia tremando e alzando le coperte scopro di essere in un vero e proprio bagno di sangue; ma bene... che cavolo!
Vado in bagno per cambiarmi ma poi ripensandoci butto tutti i vestiti sporchi sul pavimento quà e lá e decido di fare un bel bagno caldo per placare un po' il dolore; l acqua bollente inizia a rilassare tutto il mio corpo facendomi cadere in una specie di dormi-veglia fino a quando qualcuno irrompe bruscamente nella stanza facendomi riprendere
"Cazzo stai bene?" è la prima volta che gli sento dire una parolaccia ma spero non sia l ultima;  il suono di quella parola uscita dalle sue labbra mi...
"Mi rispondi?" mi chiede facendomi riportare lo sguardo dalle sue labbra nei suoi occhi
"Ti sei ferita?"
"No..."
"Allora tutto quel sangue... oh, hai le tue cose?"
"Sfortunatamente" dico con voce triste, arrabbiata e fredda allo stesso tempo perché è così che mi sento in questo momento ma con il bipolarismo e il ciclo tra due secondi sarò felice e allegra
"Mi hai fatto preoccupare, sono entrato e ho visto tutto quel sangue e non rispondevi"
"Si, scusa" rispondo semplicemente non provando veramente dispiacere
"Stai bene?"
"No.."
"Vuoi qualcosa.. del thè, del cioccolato, del becon?"
"Grazie ma non ho per niente fame anzi... vorrei solo, se è possibile, delle lenzuola pulite"
"Si, oggi farò ritornare la domestica per sistemare quel casino"
"La domestica? C è una domestica?Non l ho mai incontrata"
"Si c è e non l hai mai incontrata perché lavora sempre la mattina mentre tu dormi ancora"
Ci fu uno strano momento di silenzio in cui io guardavo la schiuma sulle mie ginocchia e lui guardava attentamente tutto il corpo, millimetro per millimetro
"Ti preparerò un thè con dei biscotti"
"No, veramente, non ho fame"
"Stai perdendo molto sangue e hai bisogno di mantenerti in forza, non accetto un no"
"Oh... bhe allora potrebbe sostituire il thè con le patatine fritte e i biscotti con delle mozzarelline avvolte nel prosciutto crudo?"
"Sei una bugiarda"
"Co..cosa?"
"Avevi detto che non avevi fame ma vedo dalla tua richiesta che invece ne hai molta"
"Non ho fame ma se inizio a mangiare non la smetto più" dico perdendo il mio sguardo nel nulla per poi portarlo sui miei tagli ricordando l esatto momento in cui e per il quale l avevo fatto, principalmente quelli legati al cibo li facevo per tenere la mente lontana dal quel pensiero o per resistere dall abbuffarmi.
"Mi stai ascoltato?"
"No, mi scusi"
"Dicevo che dovremo parlare di alcune 'cose' appena avrai finito il tuo bagno" portai lo sguardo sull acqua che iniziava a diventare rossiccia
"Si, certo" risposi quasi come se fossi un robot già programmato
"Ok allora ti aspetto giù con le tue 'patatine' e le tue 'mozzarelline avvolte nel prosciutto crudo' "
"Grazie"
Uscì richiudendosi la porta alle spalle e velocemente finii il bagno e dopo aver asciugato il mio corpo e aver messo un reggiseno a casa e un paio di mutandine pulite con un assorbente  guardo l armadio rimanendo in piedi come uno zombie, non c era neanche un paio di jeans o shorts; mi sarei accontentata anche di un pantalone della tuta ma decisi di mettere solo una felpa lunga fino a metà coscia con la zip tutta tirata su.
Scesi giù e man mano che scendevo le scale mi sentivo sempre più triste, infelice, demoralizzata e anche un po' depressa; arrivai in cucina in cui trovai Harry alle prese con la friggitrice e l olio bollente che conteneva, le mozzarelline con il prosciutto erano già pronte e disposte in un piatto... e che piatto, era gigante!
"Hey" dissi facendolo quasi bruciare con l olio
"Mi hai fatto venire un colpo sia per la tua apparizione che per quella felpa" disse squadrandomi dalla testa ai piedi nudi
"Scusa" risposi per la centesima volta
"Che hai?" mi chiese scrutandomi
"Il ciclo"
"A questo ci ero arrivato.."
"Non subito" lo interruppi io
"Si, 'non subito' ma ci sono arrivato"
Mi scappa una piccola risata sia per il suo tono che per l inferno che si sta scatenando alle sue spalle mentre lui ne è allo scuro, accorgedosi della mia risata e del mio guardare un punto dietro di lui si gira e inizia a buttare patatine ovunque tranne che sul piatto
"Sei una stronzetta" mi dice puntandomi contro delle pinze da insalata che sta usando per raccogliere le patatine.
Mi porge un altro piatto con dentro della patatine fritte ben cotte sui cui poi aggiungo del sale, molto sale
"Hey hey hey, vacci piano. Sai non avrei mai pensato che ti piacesse il salato, sembri più una tipa da dolce"
"Si sbagliava allora" dico e cerco con lo sguardo le posate che non ci sono sul bancone
"Tieni" dice porgendomi anche le posate in metallo, io lo guardo stranito
"Sono sicuro che farai la brava"

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