L'angelo della morte

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Eren P.o.v.

Mentre ero lì, cullato dalle braccia dei miei amici, cercavo di mettere a fuoco quella sottospecie di angelo della morte. Ci aveva salvati. aveva ucciso quei due esseri giganteschi come se niente fosse. Era girata di spalle, troneggiante sulla bestia che aveva ucciso. Il vento le accarezzava i lunghissimi capelli neri, che venendo spostati da una parte all'altra dai soffi dell'est, mi fecero notare il simbolo cucito sul suo mantello. Un simbolo
che conoscevo sin troppo bene e che speravo di ricevere da un tempo che mi sembra lunghissimo. Le ali della libertà. A quel punto la nostra salvatrice si voltò verso di noi. Il suo bellissimo viso era diafano, delicato, simile a quello di una bambola di porcellana. Aveva davvero l'aspetto di un angelo, che con compassione ci aveva salvati da una morte atroce. Poi ... notai i suoi occhi. Ci guardavano con una freddezza tale da sembrare maligna. Quelle iridi che parevano essere di argento liquido trapelavano il sangue, l'orrore e la morte che la ragazza aveva visto. Tuttavia la sua espressione non trasmetteva nulla di tutto ciò. Era composta, raggelante e la sua voce altrettanto fredda mi riscosse dai mei pensieri.

- ehi marmocchi, che diavolo succede qui ?

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