Capitolo Venti

49 8 8
                                    

«Signore, Morico è sistemato. Di Frank aspettiamo conferma ma l'Havana è completamente devastato e...»

«Hector?» chiese Rouf interrompendo l'uomo e voltandosi sulla finestra, dandogli le spalle. Poggiò il bastone per terra e si mise ad osservare il paesaggio.

«Non è ancora arrivato»

«Sistematelo alla svelta, non appena entrano. E muoviti ad avere una conferma di Frank, che sia andato all'inferno anche lui»

«Vincent signore? Ne avevamo parlato ieri, attendo suoi ordini su come procedere» l'uomo si grattò inconsciamente la testa. Era un generale, o almeno fungeva come tale al servizio di Rouf. Il volto scuro e grinzoso stonava con l'abito elegante anche se l'attitudine e la postura non erano poi così diverse dagli altri soldati del signore di Saint Lucille, uomini forzuti e surreali.

Rouf rispose senza voltarsi, ma la domanda dell'uomo lo scosse internamente facendogli cambiare tono «Se n'è occupato Hector, l'ho dovuto compiacere, voleva vendicare la morte del figlio. Stupido messicano, al diavolo... Me ne sarei dovuto occupare io»

L'uomo annuì sottovoce.

«Vincent Vincent...» continuò Rouf come pensieroso e titubante nelle scelte prese. Poi scrutò il sole del mattino che ormai si era alzato sfoderando per intero la sua rotondità, il cielo limpido e sfumato graziava ogni cosa, persino i tetti rovinati e lo scenario di Saint Lucille che promulgava tristezza, disgusto.

Ma un tonfo pesante e improvviso ruppe l'attenzione del vecchio gobbo che focalizzò lo sguardo attraverso il vetro. La sagoma alle sue spalle non era più la stessa ed un lungo luccichiò nel riflesso lo confuse in quell'istante in cui capì ogni cosa e non capì niente.

«Sei ancora in tempo Rouf, sei ancora in tempo»

Quando Rouf si voltò vide la morte, l'immenso... il destino dinanzi ai suoi occhi. L'inevitabile fallimento di fronte a lui, a pochi passi da lui.
Vincent era quasi del tutto ricoperto di sangue, in alcuni punti dei suoi vestiti era completamente inzuppato ed alcune macchie erano diventate di un rosso profondo e scuro. Balbettò terrorizzato con l'intento di dire qualsiasi cosa che lo risparmiasse da quella figura, che gli permettesse di prendere tempo e ragionare. Ma gli occhi di Vincent lo trafisserò così a fondo che Rouf si sentì bruciare dall'interno, si sentì bloccato e inerme.

Si accorse della testa del suo uomo, che era rotolata ai suoi piedi con gli occhi spalancati, con progressiva cognizione della realtà. Istanti che sembravano minuti e colori che sembravano perdere tonalità, il mondo intorno a lui si incupì.

«Sei solo vecchio, sei solo un uomo ora. Come ti senti ad essere solo un uomo

Rouf rialzò lo sguardo su Vincent, ma prima che potesse proferire parola egli continuò «Io sono stato da solo per tutti questi anni, solo con le mie mani e nel buio più totale... e non ho mai avuto una faccia come la tua, guardati! come ti senti ora vecchio stronzo?» Vincent lo schernì, passando rapidamente dal sorriso incontrollato che aveva all'inizio ad una smorfia di rabbia, le immagini dell'omicidio alla sua famiglia gli passarono rapidamente dentro la testa e cominciò ad ondeggiare circolarmente la lunga katana, osservandola compiaciuto.

Rouf abbassò lo sguardo anch'egli su di essa, la bocca aperta dallo scalpore e le braccia tremanti, per un attimo perse l'equilibrio sul bastone da passeggio ma si ricompose subito «Vuoi fare male ad un vecchio? Ti senti forte?» dichiarò, con tono rauco ed alterato dalla paura.

«Esattamente, mi sento forte» Vincent strinse la spada più forte facendola vibrare, il sangue la macchiava su alcuni punti dell'acciaio ma senza farla diminuire di lucidità.

Rouf balbettò altre parole, indietreggio poggiandosi quasi sul vetro della finestra. Fissava Vincent negli occhi, capì che in alcun modo avrebbe schivato quello che stava succedendo.

«Te li sei comprati tutti Rouf, ti sei comprato un intera città. Ma ora nom puoi comprare più niente, ora puoi solo pagarle tutte in una volta. E così sarà... questa è la fine di tutto.»

Vincent fece un passo verso il vecchio che lasciò cadere il bastone a terra, tese le braccia e poggiò le mani sul muro alle sue spalle, appena sotto la finestra. Contorse il viso dal terrore e premette la testa sul vetro della finestra, avrebbe voluto non ci fosse, avrebbe voluto lasciarsi cadere nel vuoto.

«Aspetta Vincent, aspetta...»

Furono tagli lunghi, profondi e pesanti sulla carne che emetteva schizzi di sangue ovunque. Quando sferrò la katana sul collo di Rouf, che gemeva e gridava ad ogni colpo, la testa balzò di lato e la punta della spada incise un lungo segno sul vetro sporco di sangue, disegnando l'ultimo istante di vita dell'uomo.

Ricompose la postura, riprese fiato continuando a guardare il corpo esanime e lacerato di Rouf, il sangue usciva a fiumi dalle ferite e dal collo.
Un estrema sensazione di benessere lo pervase, l'adrenalina svanì lentamente e Vincent lasciò cadere la spada sulla pozza rossa che si era formata ai piedi dell'uomo.

Era finita un era, una storia, un libro... le pagine della città erano ridiventate bianche e pulite ed ora andava riscritta ogni cosa. Un punto e poi da capo, un nuovo inizio che sentì ricomporre ogni cosa dentro di lui.
Poi un forte sentimento di tristezza si sciolse nel suo cuore e pensò alla sua famiglia, pensò alla sua vita. Aveva fatto ciò che andava fatto ma la soddisfazione era un sentimento secondario, era impercettibile e sentì che c'era ancora qualcosa a turbargli l'animo nel profondo.

Il sangue cessò di uscire aggressivamente. La macchia sul pavimento era diventata ormai enorme e  copriva una grossa circonferenza sul pavimento, Vincent vi giaceva nel mezzo.
Guardandosi attorno vide qualcosa che attirò la sua attenzione, tra gli oggetti posti sulla scrivania. Afferrò il taglia sigari, motivo di tanto interesse furono le iniziali incise su di esso, Vincent conosceva solo un uomo di cui le iniziale erano due Kappa in quell'ambiente.

K. K.

"Figlio di puttana anche tu..."

Altre carte ed appunti lo attirarono, lesse raccolto e stupefatto ogni singolo documento.

VincentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora