Solitamente al termine 'destino' viene attribuito l'aggettivo 'ingannevole', 'crudele', per lo piú delle volte addirittura 'ingiusto' o 'benevolo', tutto secondo la prospettiva di ognuno di noi.
Non so come definire il mio destino, molto probabilmente il termine più adeguato sarebbe 'sorprendente', ma neanche questo si addicerebbe con ciò che regala nella mia vita, eppure son convinta che si possa definire 'inaspettato' per tutti quanti.
Perché infondo il destino è questo: una serie di eventi già predestinati dal fato e che avvengono a nostra insaputa, eventi che non sappiamo in cosa possano consistere e tantomeno quando possano avvenire.
Il destino è imprevedibile.
Imprevedibile come i livelli che ho raggiunto nella danza, come ciò che mi ha regalato fin'ora: due figli che sono il perno costante della mia vita,esattamente come il mio 'lavoro', una famiglia.
Imprevedibile come lui.
Lo stesso lui che è entrato nella mia vita inaspettatamente, silenziosamente, fino a creare una voragine.
Lo stesso lui che mi son ritrovata d'avanti dopo due giorni dalla finale, dopo due giorni da quello che doveva essere un addio a ciò che avevamo vissuto fino ad allora e a cui avevamo messo un punto fermo.
Lo stesso che si è presentato in stazione con Fabrizio, senza che io ne sapessi nulla, senza sapere che lui sarebbe rimasto con noi.
Non dovevamo vederci.
Non volevo vederti.
Era tutto ancora troppo fresco.
La vernice di un nuovo inizio era ancora troppo fresca.
Eppure, consapevole di questo e testardo com'è, ha deciso di presentarsi qui a mia insaputa con la consapevolezza di sorprendermi.
'Buh' ed è uscito fuori dal muro dietro il quale si era nascosto pronto a farmi uno scherzo già peremditato.
Stronzo!
'Che ce fa qua?' domando all'uomo che indossa una fede con inciso il mio nome all'interno, ma guardando lui e sorridendo inevitabilmente.
Una domanda destinata a lui e che avrei dovuto fargli direttamente, senza alcun dubbio, senza alcun ostacolo, ma che per puro orgoglio non ho posto.
'È venuto con me, avevo programmato una giornata tutti insieme, credevo ti facesse piacere' e mi stringe a sé, forse anche troppo, quasi a darmi fastidio.
È un qualcosa più forte di me non sopportare che lui mi tocchi in tua presenza.Ti guardo
Mi guardi
Continuo a guardarti
Continui a guardarmi
La smetti?
Smettila
Finiscila
Non devi guardarmi
Smettila cazzo!
Distolgo lo sguardo da lui, dal suo viso, dal suo sorriso, dai suoi occhi.
Fa male!
Fa tremendamente male averlo vicino, sembra una spada che mi trafigge con prepotenza e lentezza allo stesso tempo.
Fa molto più male di quanto me ne facesse in quella saletta quattro che, fino a qualche giorno fa, era ciò che ci rappresenta meglio.Perché noi abbiamo qualcosa che ci rappresenta, no?
Non una coreografia
Non una canzone.
Un luogo.
Lo abbiamo?
Dimmi che c'è, dimmi che era e sarà quella sala, anche quando tu sarai solo uno dei miei professionisti.
Dimmelo
Si avvicina a noi, sarebbe troppo strano estraniarlo, ignorarlo, tenerlo fisicamente alla larga da noi, alla larga da me, susciterebbe fin troppe domande a cui rispondere.
Un passo alla volta, pochi centimetri di distanza tra i nostri corpi, tra le nostre braccia che a stento si sfiorano creando un contatto tra le nostre mani quasi impercettibile.Non mi saluti
Non ti saluto
Ti resto lontana benché sia vicina
Non posso toccarti
Non posso parlarti
Non posso crollare
Non di nuovo, non posso permettermelo
È qui.
Lui è qui, ma non per me, non per un qualcosa che vorrebbe dirmi.
È qui perché c'è uno dei suoi fratelli che fa ritorno a casa in questo momento.
Non sei qui per me.
Non sei qui per me
Me lo ripeto, non per masochismo, non per autolesionismo, ma per renderlo reale, per farmene una ragione.
Perché mi rode.
Mi rode tremendamente non poter urlare contro ciò che ho dentro, non potergli rivolgere la parola per paura di crollare.
Mi rode non poter essere noi come in ogni discorso affrontato fin'ora, in ogni sguardo, in ogni coreografia.Perché c'eravamo noi
Ci siamo sempre stati.
Inconsapevolmente ma ci siamo stati.
Sempre.
Ci siamo stati sempre.
'Vado a prendere Alessio, il suo treno è arrivato' un bacio umido sulla mia guancia e va via, scomparendo tra la folla di gente che si dirige verso il proprio treno da prendere o dal quale è appena scesa.
Siamo soli.
Io e lui.Io, lui, gente che ci circonda e chiacchiera liberamente ignorandoci, e un silenzio estremamente assordante tra noi due.
Mi sento morire
Mi sento sgretolare dentro molto lentamente
Mi consuma
Mi divora
Mi distrugge
Mi annienta
Mi annienti
Mi annienti col tuo silenzio
Vaffanculo!
Avverto le se braccia avvolgermi completamente, quasi ne svanisco all'interno per quanto posso apparire piccola tra queste.
Mi fai male
Mi fai maledettamente male
E allo stesso tempo mi fai bene
È tutto talmente paradossale
Smetti di distruggermi così
'Mi dispiace' mi accarezza la schiena lentamente mentre mi stringe a lui sempre più forte, quasi ad imprimermi su di sé, sulle sue ossa, consapevole che, ormai, ci sono dentro, ci sono addosso fino all'ultimo capello, fino all'ultimo respiro.
E mi perdo.
Mi perdo in quell'abbraccio che volevo sentire e bramavo ardentemente.
Mi lascio invadere le narici da quel profumo diventato ormai talmente familiare che, a volte, mi sembra di sentirlo mentre mi aggiro nella mia stessa casa.
Sembra quasi che questa sappia di lui.
Mi perdo nel vortice di sensazioni che mi avvolge.
Mi lascio annegare nel mare di emozioni.
Per un momento non ricordo neanche la motivazione per cui mi sta chiedendo scusa.
Tutto svanisce.
Tutto il superfluo scompare
Ma non cedo, non questa volta.
Gli sorrido lievemente mentre scivolo lentamente via dalle sue bracciaE non guardarmi così, non guardarmi come se quella in difetto fossi io
Non farlo perché abbatti di più le mie difese
Non farlo perché sei consapevole anche tu che ci siamo lasciati trasportare da un qualcosa molto più forte di noi per imbatterci in un qualcosa si molto più grande e ingestibile
Non farlo perché sai che non vorrei neanche io che tutto questo finisse
And I wanna kiss you make you feel alright
I’m just so tired to share my nights
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•Another Love•
Historia CortaArriverà la fine, ma non sarà la fine Andreas&Veronica #amici16