Quello che provavo era un senso di pura claustrofobia.
Ricordo quello spazio chiuso stretto sudicio e puzzolente.
Mi ricordo quel sapore di ferro bruciato all'interno della mia bocca, attaccato al palato.
Cercavo disperatamente di urlare il più forte possibile, ma quel sapore metallico non mi permetteva di farlo, quello che riuscivo ad emettere era solo un fastidioso grugnito.
Le braccia e le gambe legate da una corda troppo stretta, tanto da fermarmi la circolazione del sangue.
Le vene mi pulsavano.
Mi faceva male
Volevo morire.
Chiusi gli occhi per un istante, e provai a ricordare e a ricostruire le immagine di mia madre.
Quella bellissima donna che sicuramente per errore mi aveva creato.
Ma partiamo dal principio: io mi chiamo Kimora e per uno strano motivo che tutt'ora non capisco mi sono ritrovata in una sottospecie di cella.
E già, questo spazio che ho descritto era proprio una cella, posto dietro al sedile di un camion.
Beh mettetevi comodi, perché sto per raccontarvi la storia della mia vita.
Eh, prima di iniziare vorrei invitarvi a cambiare racconto, storia se pensate a una storia facile facile felice felice.
No?
Ok allora, che dire, iniziamo...Spazio autrice
Che dire, mi chiamo Alessia, amo scrivere leggere ed ascoltaste la musica.
Volete saperla tutta?
Non penso che questo libro avrà mai successo!
Però,
Che mi costa provare?!
Scrivetemi nei commenti cosa ne pensate di questo inizio, cosa vi aspettate?
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Kimora
FanfictionStretta,chiusa in un abitacolo sudicio e puzzolente. Le braccia e le gambe legate da una corda stretta, da bloccare la circolazione del sangue. Le sue vene pulsano. Cerca di urlare disperatamente aiuto, ma la gola secca le permette solo un piccolo g...