Dopo dieci minuti il mio telefono vibrò e lo schermo si accese mostrando un nuovo messaggio:
«chi sei?»
«ho trovato il tuo biglietto nel corridoio al secondo piano»
«ahh! Ho capito, quindi...sei una lei o un lui?»
«lei»
«bello, bello, posso sapere il tuo nome?»
«solo se tu mi dici il tuo»
«ethan»
«heaven»
«mi prendi per il culo, heaven?»
«no, perché?»
«non ti puoi chiamare seriamente heaven»
«invece posso, infatti mi chiamo così»
«non mi convinci»
«bah, ma è vero!»
«comunque... quanti anni hai?»
«16, tu?»
«17»
«quindi vieni anche tu alla Langford High School?»
«certo, come avrei fatto a lasciare quel biglietto se non andassi lì?»
«giusto»
«heaven, mi posso fidare di te?»
«ethan, potrei farti la stessa domanda»
«chi mi dice che non sei una prof? O la bidella? O un ragazzo gay?»
«hai dei problemi con i ragazzi gay?»
«no, certo che no»
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Bathroom
Short StoryUna ragazza, di nome Heaven, nome alquanto strano, trovò un biglietto a terra per il corridoio, lo raccolse e lo lesse. Il biglietto diceva: «Tu, sconosciuta/o (spero in una a) questo è il mio numero, 074-3768921 scrivimi!»