five

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Ethan era proprio simpatico, ero contenta di aver trovato qualcuno che mi facesse ridere, anche se non dal vivo.
Mi sentivo un po' meno sola da quando avevo iniziato a scrivere a Ethan, anche se si stava parlando di qualche giorno.

Oggi, domenica, dovevo studiare e farmi la doccia, poi sarei andata al parco con yevgeny, il mio cane.
Iniziai a studiare fisica, ma non ci riuscivo, quindi andai a farmi la doccia, per schiarirmi le idee.
Feci partire la playlist che avevo creato quella mattina e andai a farmi la doccia, dopo essere uscita dalla doccia mi vestii comoda a andai a studiare.

Erano quasi tre ore che studiavo e avevo finito finalmente, presi il telefono e lessi le notifiche, Twitter, Instagram e due messaggi di Ethan.

«giorno heaven»
«come stai?»

Decisi di rispondergli e poi di andare al parco.

«perché metti sempre il mio nome? Comunque bene»
«è normale, ti chiami così»
«okay, Ethan»

Bloccai il telefono e chiamai yevgeny per andare a fare la camminata.
Legai al guinzaglio yevgeny , dopo di che salutai mia madre e uscii di casa.
Presi la strada per arrivare al parco e camminai fino a quando non ricevetti una pallonata in faccia, che mi fece anche male.
Alzai lo sguardo e vidi un bambino con la faccia dispiaciuta e un ragazzo correre verso la palla che stava ai miei piedi, quando riconobbi il ragazzo che stava venendo verso di me strabuzzai gli occhi.
Era Brett.
Non ci potevo credere.
Quanto ero fortunata?
Brett prese la palla e mi diede delle scuse da parte del bambino.
Continuai fino al parco con la testa fra le nuvole e non mi resi conto che il mio telefono stava continuando a vibrare.
Dopo aver slegato yevgeny nell'area per i cani, presi il cellulare e mi resi conto che mi erano arrivati diversi messaggi.

«va bene, heaven»
«sei scomparsa?»
«heaven?»
«mi annoio, rispondi!»
«eccomi, eccomi»
«pensavo fossi morta»
«addirittura»
«già, proprio così »

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