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Quella notte, non ero riuscita a chiudere occhio.

La conversazione con mia madre riguardante Luke e la sua possibile cotta per Jasmine, non aveva smesso per un secondo di assillare i miei pensieri.

Ancora di più mi spaventava l'idea del tenero e innocente Luke, mio migliore amico, divenuto uno stronzo patentato, peggiore di suo fratello, cambiato per lei.

Non la sopportavo, era in grado di portare qualunque persona sulla cattiva strada, ogni singolo ragazzo o ragazza che diveniva suo amico e amica, finiva per ridursi in stati pietosi.

E non era questo che avevo previsto per Luke.

Era così un bravo ragazzo.

Mi rigirai per l'ennesima volta nel letto, non trovando una posizione adatta, poi, mi sembrò di sentire il mio nome sussurrato, così, presa dal panico, strinsi le coperte serrando gli occhi.

Udii in seguito un rumore, sembrava un suono di un battito, ma non riuscii a capire bene, poiché mi coprii l'intera faccia con la coperta.

Avrei preferito morire non guardando.

«Diamine, Hailee Baldwin, sono io!» stavolta il tono di voce era più alto, riconobbi bene la voce del mio migliore amico, così, tolte le coperte dal capo, mi rivolsi verso la finestra, osservando, un esemplare di Luke Hemmings, arrampicato sull'edera che ricopriva l'intera facciata posteriore della mia casa, dove dava anche la mia camera.

Mi alzai velocemente e aprii la finestra, guardandolo con occhi spalancati, poi iniziai a sgridarlo, ancora sotto choc per poco prima.

«Ma ti sei rammollito, per caso?» alzai la voce, arrabbiata, non poteva presentarsi a quest'ora della notte, dopo essersi arrampicato sul muro. Era inammissibile.

«Ti ho dato una copia delle chiavi di casa apposta, idiota! Per cosa pensi che servano se dopo rischi di ucciderti facendo queste esibizioni da rock-climbing!»

«Senti, non urlare!» ribatté subito dopo, lanciandomi un'occhiataccia «Ho corso fino a casa tua e quando sono arrivato mi sono ricordato di aver lasciato a casa le chiavi! Non potevo scassinare l'entrata!»

«E ora aiutami!» aggiunse mentre io allungai una mano per fargli scavalcare la finestra.

Tirò un sospiro di sollievo appena realizzò di essere al sicuro, poi raggiunse il mio letto e si lanciò sopra, con poca finezza, stanco.

«Noi due dobbiamo parlare,» asserii, sedendomi a gambe incrociate sul materasso.

«Ti ascolto.»

«Stamattina sei scomparso nel nulla e l'ho trovato molto sospetto da parte tua. Da quando fai così?»

«Mi sono sentito male e sono tornato a casa, nient'altro, Hay,» mentì, e me ne accorsi subito della sua menzogna.

Quando mentiva si mordeva sempre il labbro.

«Non sono stupida, Luke, credi che non sappia che sei andato a spassartela in bagno con Jasmine per il resto della giornata?!» mi lasciai sfuggire, tappandomi in seguito la bocca e maledicendomi internamente.

Era un argomento delicato e non avrei dovuto reagire in quel modo. Avrei dato l'impressione della gelosa, e anche se continuavo a reprimere i sentimenti strani e nuovi per Luke, era veritiera la mia gelosia.

«Cosa?» esclamò, girandosi di colpo con un'espressione scioccata «Aspetta, Hailee, frena, frena, frena. Non so di cosa tu stia parlando.»

«Ah, non lo sai? Davvero, Luke, da te non me l'aspettavo. Andare a scambiare favori con quella poco di buono. E poi perché non mi hai detto che sei innamorato di lei? Sono la tua migliore amica, pensavo ti fidassi di me!» urlai, pregando ogni santo del cielo di non svegliare i miei che dormivano beati e tranquilli.

THE H TWINS [HEMMINGS] [#WATTYS2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora