Capitolo 4

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Capitolo 4 - Mrs Styles 4

Holder era particolarmente sfuggente in questo momento, erano giorni che non si faceva trovare da me. Questo mi fece pensare che c'era sotto qualcosa che non mi aveva detto, così lo seguii. Fast mi aveva incaricato di trovare l'indirizzo in cui abitavano i suoi cari, perché Holder stava comportandosi sempre peggio. Io speravo tanto non lo trovassi, non mi andava di uccidere non intenzionalmente delle persone innocenti. Ma lo pedinai lo stesso, solo per scoprire quello che aveva in mente di fare. Holder si fermò davanti una piccola casa, molto carina e confortevole. Ad accoglierlo ci fu un signore e una signora, dedussi fossero i suoi genitori ed infine uscì dalla porta una ragazza mora, piccolina, con i capelli lunghi. Non riuscivo bene a vedere i suoi tratti, a farmi da ostacolo c'era un albero. Ma era bella, anzi bellissima. Salutò Holder con un enorme abbraccio, poi tutta contenta tornò dentro ed io non riuscii a scorgere qualche altro dettaglio in più su di lei. Anche la signora seguì l'esempio della figlia, così Holder restò solo con suo padre ed io scesi dall'auto per andare a parlare con lui. Suo padre mi accolse davvero molto bene, gli dissi che ero un amico di suo figlio e che ci eravamo conosciuti nell'esercito, mi invitò anche a cena ma rifiutai. Non volevo avere legami, soprattutto con Fast in giro. Ma lo ringraziai infinitamente per la gentilezza, poi Holder gli disse che sarebbe tornato a casa tra un po', il tempo di salutarmi. Allora salì nella mia auto e andammo in un posto lì vicino per parlare, un parcheggio abbandonato.
- "Fast vuole distruggere te e la tua famiglia. Scappa finché sei in tempo, Holder! Io ho capito il tuo gioco, ma Fast non scherza." -
- "Harry, non sono problemi tuoi. Fast non riuscirà ad arrivare ai miei se tu non glielo dici."-
- "Voglio tirarmi fuori dai giochi. Se Fast scopre che ti sto aiutando saranno guai anche per me." - urlai disperato, perché volevo sul serio aiutare Holder e poi ero stanco di guadagnarmi dei soldi sporchi. Avevo abbastanza denaro per vivere altri 20anni.
- "Harry, fidati di me. Ho già un piano." mi informò, la preoccupazione gli si lesse in volto.
- "Ho bisogno che tu sia sincero con me e lo farò." -
- "D'accordo, sappi che amo mia sorella più di ogni altra cosa, per questo voglio che lei sia al sicuro." -
- "Quindi stai facendo tutto questo per tua sorella." -
- "Sì, lei è tutto per me." -
- "Cosa vuoi fare adesso?" -
- "Non posso dirti nulla, Harry. Sai già troppo, e non dovrei neppure fidarmi. Potresti benissimo andare da Fast e dirgli ogni cosa." -
- "Non lo farò, sai che non ti tradirei mai." -
- "Devi promettermi solo una cosa." -
- "Qualsiasi​ cosa, Holder." -
- "Mia sorella, Harry. Se dovesse succedermi qualcosa, promettimi che ti prenderai cura di lei come se tu fossi me." - doveva fidarsi davvero tanto per chiedermi una cosa del genere.
- "Te lo prometto, ma devi dirmi come si chiama." -
- "È la mia luce." -
Così Holder scese dall'auto ed io restare perplesso e senza fiato. Dovevo proteggere​ una persona di cui a malapena ricordavo qualche particolare perché l'avevo vista due secondi con Holder. Non sapevo neppure il suo nome. Se avessi dovuto mantenere​ la promessa fatta a Holder, avrei cercato in ogni dove un modo per sapere il suo nome anche a costo di suonare alla sua porta. Ma le cose presero una piega molto diversa dal piano di Holder. Lui aveva pensato bene di manomettere i freni dell'auto e di fingere un incidente. Caso volle che i suoi genitori prendessero l'auto prima di lui e morissero sul colpo. Non era scritto nella sua mente, ma lo vide come una via di fuga. Parlai con lui prima che fuggisse per sempre. Mi pregò di dire alla polizia che il terzo corpo era il suo, invece era di un barbone che stava dormendo proprio in quel punto della strada. La polizia mi disse la causa dell'incidente, ma il nome di quella ragazza che aveva perso tre persone​ a cui voleva bene non lo sapevo ancora. Holder era andato via, i suoi genitori pure. Mi promisi di trovare quella ragazza e di proteggerla, aveva bisogno di me.

Prima di raccontare a Fast l'accaduto, dovevo assolutamente trovare quella ragazza e farla fuggire via. Fast non avrebbe mai dovuto scoprire che lei era la sorella di Holder. Lui era ancora molto pericoloso e sicuramente avrebbe fatto di tutto per tenersi quella ragazza. Le avrebbe fatto scontare tutti gli errori del fratello, Dio sa come, con atroci atti perché era una donna. A quel punto tutti i sacrifici di Holder e la morte dei genitori non sarebbero serviti a nulla. Avevo promesso ad Holder che sua sorella sarebbe stata al sicuro e così sarebbe accaduto, anche a costo di mettermi in mezzo. Decisi dunque di suonare a quella porta e portarla via di lì, il più lontano possibile. Col tempo avrebbe capito il mio comportamento, tra l'altro volevo anch'io stare lontano da Fast, presi tutto ciò come una possibilità che il destino mi aveva concesso per rimediare ai miei errori. Allora bussai di nuovo, perché nessuno stava rispondendomi. Ansioso e con il cuore in gola, aspettai per altri 10 minuti circa. Non successe assolutamente nulla. Okay, quello che stavo per fare adesso non era la cosa più giusta da fare, ma avevo bisogno di sapere. Girai intorno alla casa per trovare qualche spiraglio ed entrare. Era illegale, se mi avessero visto, sarei andato in prigione, eppure dovevo tentare l'impossibile. Non poteva finire così, Fast doveva stare lontano da quella ragazza.
Trovai finalmente una finestra leggermente aperta, la forzai ed entrai subito. Tutto era buio, non c'era nessuno in casa e me ne accorsi quando una delle camere era sotto sopra. Sembrava essere passato un uragano che aveva portato via con sé vestiti, oggetti vari e foto. Non trovai neppure un ritratto. Niente di niente. La ragazza era andata via, chissà dove, e si era portata con sé tutto quello che le ricordava una casa e una famiglia. Mi disperai, lei non c'era, non potevo riconoscerla. Tutto stava adesso alla mia mente ricordare gli unici dettagli che aveva catturato quel giorno. Con le mani vuote e una fitta al petto, lasciai quella casa e mi assicurai che la finestra da cui ero entrato restasse chiusa. L'unica cosa che mi venne in mente successivamente fu quella di contattare Fast. Magari la ragazza era con lui e questo mi terrorizzava talmente tanto da farmi tremare. Una persona innocente nelle sue mani...presi il cellulare e lo chiamai.
- "Fast." -
- "Harry, novità?" - forse non sapeva ancora nulla.
- "Morti, tutti." -
- "Ma bene, quel bastardo non è più un problema. Qualche altro superstite?" -
- "Nessuno." -
- "Perfetto, grazie per avermi avvisato. Alla prossima." - Fast chiuse la breve chiamata ed io mi tranquillizzai, non aveva idea che ci fosse un altro membro della famiglia vivo e questo fu un bene. Potevo iniziare le ricerche su quella ragazza, dovevo assolutamente trovarla.

- "Louis, devi aiutarmi." - lui si girò di scatto quando entrai nel nostro appartamento. Era intento a giocare ai videogames.
- "Harry, va tutto bene? Che succede?"-
- "Sono in un grosso guaio, cioè forse prima lo ero di più, ma ora devo assolutamente trovare una persona." -
- "È una ragazza?" - lui rise - "Se è una ragazza, io non ti aiuto, amico! Sei bravo da solo a trovarle!" -
- "Ma non capisci, è una cosa di vita o di morte. È la sorella di un tizio che lavorava con Fast, lui è morto e anche la sua famiglia. Si è salvata la sorella. Mi ha chiesto di proteggerla e tenerla lontana da Fast. Quindi ho bisogno del tuo aiuto per trovarla." -
- "Non sai neppure il nome?" -
- "No, nulla. Ho pure infranto una legge per cercare qualche indizio e una foto, ma niente. Volevo avvisarla ma lei è scappata prima che la trovassi, chissà dove. Ho bisogno di sapere almeno il suo nome." -
- " Bene, fammi navigare un po' in rete, vediamo che posso fare. Sai il nome del tizio?" -
- "Holder." -
- "Non mi aiuti, il cognome?" - scossi la testa. - "L'indirizzo di casa?" - questo lo sapevo, ero appena venuto da lì. Così glielo dissi e Louis iniziò a cercare su internet qualcosa, qualche indizio o almeno anche solo il nome. Mi sarebbe stato davvero di grande aiuto.
- "Amico, la famiglia si chiama White."-
- "White, ho almeno il cognome, grazie Louis." - stavo per prendere le chiavi dell'auto ed andarmene ma lui mi fermò.
- "Harry, aspetta! Il nome è Elsie." -
- "Elsie." - ripetei a bassa voce.
- "Elsie White." -

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