Capitolo 26

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Aaron.

"Tesoro un giorno capirai il perché di tutto questo dolore." Dice mia nonna paterna tra le lacrime, mi divincolo da suo abbraccio e mi allontano un pò.
Non so se mai capirò mio padre o se mai capirò mia madre.
Entrambi mi hanno abbandonato ma mio padre ha scelto di farlo ammazzandosi di droga , mia madre mi ha messo al mondo e poi è scappata via nel cuore della notte come se io non valessi niente per lei.
So solo che adesso sento un gran vuoto , si è vero ci sono i miei nonni ma non è la stessa cosa.
Ho 13 anni e sono orfano.
Osservo la bara dove riposa mio padre per l'ultima volta, addio Papà.
Asciugo le lacrime e corro via da questo inferno.
Rassegnato dall'idea di aver perso per sempre anche mio padre.
Mentre mi allontano a passo spedito fuori dalla Chiesa sento mia nonna urlare il mio nome in preda alla disperazione ma io non mi fermo, non mi volto.
Corro verso il bosco fin quando le mie gambe iniziano iniziano a cedere , fin quando i miei polmoni non bruciano.
Arrivò in un punto alto saprà la collina.
Lancio un'urlo sbrigionando tutta la mia raggia , tutto il mio dolore.
Vaffanculo mamma , vaffanculo papà,  andate tutti al diavolo.

****
Emily
La tristezza a volte, ci offusca gli occhi e il cuore. Non sentiamo più niente, se non il rumore del nostro animo sofferente e ferito. Abbiamo paura degli altri e di tutto ciò che ci circonda. Si ha voglia di piangere, di urlare, di scappare via dalla pesante realtà che grava sulle nostre spalle… ed invece rimaniamo lì, immobili a pensare… a pensare ciò che abbiamo perso, ciò che ci aspetta adesso, ciò che potevamo evitare… ma l’autocommiserazione non serve, non aiuta, non causa altro che dispiacere. Non esiste una cura, ancora non si è trovati il metodo per spegnere il dolore che brucia il nostro cuore… dicono il tempo, forse si… esso rimargina le ferite, cicatrizza le piaghe del nostro animo, ma non può cancellare il ricordo, non può eliminare il passato… i nostri momenti vissuti rimarranno per sempre là, in quell’angolo della nostra mente, la memoria li conserverà in eterno e anche quando tutto questo tempo sarà trascorso, se mai ci dovesse capitare anche solo per un istante di guardare indietro, essi provocheranno indubbiamente quella lieve fitta al petto di cui tanto eravamo abituati. 

<<Ti prego non lasciarmi , ti prego Aaron.>> continua a ripetere silenziosamente stringendo dolcemente la mano di Aaron.
Venderlo intubbato su un letto d'ospedale mi lacera il cuore ed è tutta colpa mia.
<<Ti prego amore mio perdonami , ti prego non lasciarmi.>>
È successo tutti in un attimo , corsi verso il corpo ricoperto di Sangue di Aaron , respirava ancora ma non riusciva a parlare.
<<Aaron ti prego resta con me.>> continuai a ripetere fino allo sfinimento.
Ma lui chiuse gli occhi come se si stesse addormentando.
Qualcuno mi trascino via da Aaron lo portarono dentro l'ambulanza e rimasi li a terra sotto shock.
I medici dicono che è fuori pericolo ma non sanno con certezza quando si sveglierà tutto dipende da lui.
Sono già passati due giorni e ancora dorme beato.
I rimango qui insieme a lui , stringo la sua mano e mi cullo  sentendo il suo respiro.
<<Emily ?>> sento la porta cigolare, Carly fa capolino nella stanza , con un sacchetto contenente presumo del cibo.
Osservo il sacchetto disgustata.
<<Non fare quella faccia , devi mangiare qualcosa Emily.>> Mi rimprovera Carly sollevando il sacchetto .
<<Non ho fame grazie.>>
<<Se non vuoi farlo per te fallo almeno per quella povera creatura.
>> istintivamente porto la mia mano sulla pancia mi ero quasi dimenticata della tua presenza.
Mi alzo stiracchiandomi dalla sedia e afferrò il sacchetto , tiro fuori il panino e cominciò a mangiarlo , sento subito sollievo la mia piccola creatura aveva fame.
Carly mi sorrise e mi passa una bottiglietta d'acqua.
Bevo e mi risiedo accanto ad Aaron e li il mio posto.

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