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L'indomani mattina mi alzai in perfetto orario per andare a scuola. Apro l'armadio e, <<Mi sà che dovrei andare a fare un po' di shopping>>, dissi tra me e me.

Alla fine mi misi un leggins e uno smanicato verde smeraldo con dei dettagli oro sullo scollo.

Esco dalla camera e mia madre era già sveglia,

<<Buongiorno principessa, facciamo colazione?>> dice mia madre con un sorriso smagliante,

<<No, mamma mi aspetta Carlotta giù e andiamo a fare colazione in un bar e poi andiamo a scuola insieme>>,

<< Ahhh ti sei fatta già l'amichetta?>>

<<Va bè, vado a più tardi, ciao!>>, dico correndo verso la porta.

<<Ehi Carlotta aspetti da molto?>>

<<No, solo 10 minuti>>, dice sorridendo,

<< Va bè, andiamo che ho tanta fame>>

<<Stai bene oggi vestita>> dice Carlotta

<<Si, infatti mi sento shiccosa oggi>>, dico ridendo.

Ci incamminiamo verso le strade di Los Angeles, non ci credo ancora che abito nella città che sognavo tutte le notti, quando ero lì, in Brasile.

Questo significa che uno dei tanti sogni che ho, è diventato realtà.

<<Siamo arrivati, Riri>>, dice facendomi entrare per prima in questo "Cafè", entrando sento un misto di aromi che mi fa venire l'acquolina in bocca e girandomi vedo una vetrina piena di cornetti di tutti i tipi, anche di dolcetti fatti da loro.

Ci rechiamo in cassa e Carlotta offre lei la colazione però le faccio notare che la prossima volta le offro io tutto il bar se fosse necessario.

<<Cosa vuoi Riri?>>, dice guardandomi.

<<Allora un cappuccino con il cacao e un cornetto alla nutella, grazie!>> le dico alla signora in cassa.

<<Mentre per me un espressino freddo e una fetta di ciambellone zebrato, quant'è?>>

<<3 euro e 80 centesimi, grazie!>>, dice la signora masticando una gomma.

<<Grazie a lei, arrivederci.>>

Usciamo e ci sediamo fuori all'aria aperta, con il cameriere che ci segue con il vassoio in mano e ci porge le cose che abbiamo ordinato.

<<Direi che l'aria si è riscaldata parecchio>> dico.

<<Beh, si ma ci dobbiamo muovere a mangiare perché sono già le 7.30>>, fà indicandomi l'orario sul suo i-phone.

<<Si sbrighiamoci>>, dico addentando il mega cornetto, <<Comunque non è un cornetto, Carlotta, è un panzerotto>>, le dico ridendo.

<<Già, è la specialità di questo di questo posto, vengo sempre qui da quando ero bambina, è unico, meraviglioso, poi c'è il personale che è molto gentile>>, dice guardando i camerieri,

<<Si, infatti, Carlotta volevo chiederti se nel tardo pomeriggio andavamo a fare shopping, perché devo comprarmi qualcosina, siccome tu conosci questo posto, pensavo che potresti accompagnarmi, se ti và...>>, dico speranzosa, <<Ma certo, non dovevi neanche chiedermelo, perché anch'io devo comprarmi dei vestiti, va bene per te verso le 5 del pomeriggio?>>

<<Certo che si, così ti mostro casa mia e anche mia madre che è impaziente di conoscerti>>, le sorrido.

Bevo l'ultimo sorso del mio cappuccino e mi pulisco le labbra con il tovagliolino del bar, prendo lo zaino e andiamo verso la fermata del bus.

<<Era tutto buono, grazie per la colazione>> , <<Ma di chè, figurati, ecco il bus.>>

Un Amore IncondizionatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora