L'essenza del male | Lorenza Spaiardi

Capitolo 1

     " E poiché hanno seminato vento, raccoglieranno tempesta..."

                                                                                                                     (Osea 8,7) - Antico Testamento

UNA MATTINA DI FINE APRILE

Il male esiste: è in ognuno di noi.

C'è chi lo sopprime, c'è chi lo ignora e infine, c'è chi ne fa una ragione di vita: io preferisco sfidarlo.

Quella mattina di fine Aprile, mi alzai praticamente all'alba per raggiungere Benson.

La città a quell'ora era molto diversa rispetto a com'ero abituato a vederla solitamente, presentava un fascino tutto particolare.

Per le vie ancora deserte regnava un'atmosfera distesa e serena, quasi surreale, movimentata solamente dal rumore prodotto dalle acque del Tamigi.

Mentre guidavo assonnato osservavo le strade e gli angoli più nascosti, che lentamente, cominciavano ad animarsi, ad essere invasi dai primi passanti, fino a che un caos pur sempre contenuto prendeva il sopravvento, contrastando così l'estrema tranquillità tipica delle ore notturne appena trascorse.

Forse era proprio questo l'aspetto che più mi attraeva della città, ovvero le diverse facce di uno stesso luogo che ormai conoscevo da sempre ma che da sempre di volta in volta, mi coglieva impreparato, sorprendendomi piacevolmente.

A dire il vero, ciò che più conoscevo di quel posto piuttosto piovoso, riguardava l'aspetto inerente alla vita diurna, infatti, da quando Evelin ed io c'eravamo lasciati, la mia vita sociale si era quasi annullata, per lasciare il posto solo al lavoro che ovviamente svolgevo quasi esclusivamente di giorno.

Restava il fatto che saltuariamente, a causa di qualche urgenza, venivo chiamato in orari assurdi per addentrarmi all'interno di vie dimenticate dalla gente per bene, poco frequentate e il più delle volte malfamate, di conseguenza la possibilità di assistere alla vita notturna tipica di Londra, in un certo senso, non l'avevo persa del tutto.

Attraversai comunque l'intera città, fino a lasciarmi alle spalle l'esteso agglomerato urbano per giungere finalmente a destinazione nel Kent, una contea a sud-est di Londra, più precisamente nei dintorni di una città chiamata Maidstone.

Una volta entrato nella parte periferica, Benson mi telefonò sul cellulare per indicarmi il punto esatto da raggiungere, così mi avviai e da lì a poco, mi ritrovai tra un modesto groviglio di case dislocate lungo le sponde del fiume Medway, esattamente al centro di Maidstone.