L'incontro
Mentre stavo scrivendo su il mio taccuino gli indirizzi dei college appena trovati, notai per caso che tra la piccola folla ancora presente, isolato in un angolo, si trovava un ragazzo completamente assorto tra i suoi pensieri.
Nonostante l'agitazione fosse ancora presente e diffusa, venni colpito dalla reazione di quel tipo, che per quanto mostrasse uno sconcerto non meno evidente rispetto a chi lo circondava, riusciva comunque a mantenere una compostezza fin troppo matura per una persona della sua età.
La corporatura rientrava nella normalità, mentre il viso era caratterizzato da una carnagione piuttosto chiara che s'intonava perfettamente ai suoi capelli biondi e corti.
A quel punto chiamai Phil che stava ancora interrogando alcuni dei presenti: "Phil scusa, chi è quel ragazzo? Lo hai già sentito?"
Phil voltandosi notò solo che il gruppo attraverso movimenti lievi ma caotici, non gli permetteva una buona visuale, quindi rispose:
"Veramente non so a chi ti riferisci, fino ad ora sono stato impegnato a prendere informazioni tra quelle signore che si trovano laggiù e a calmare tutti gli altri, insomma sono riuscito a vedere ben poco, comunque non ho ancora interrogato nessun ragazzo."
"Ok, va bene, me ne occupo io."
Alan intanto cominciò ad organizzare il trasporto del cadavere e un istante prima che la sacca venisse chiusa sopra quel viso, gli sguardi indiscreti dei presenti riuscirono a raggiungere il corpo inerte.
Nel frattempo, due uomini tra la folla si spostarono ed improvvisamente, vidi di nuovo quel giovane, così pensando che potesse avere informazioni sul ragazzo appena ritrovato, vista l'età che li accomunava, mi avvicinai a lui per fargli qualche domanda.
Sulla spalla destra portava uno zaino semi aperto, con dentro alcuni libri, mentre nella mano sinistra teneva stretto un solo libro, caratterizzato da una copertina particolarmente scura.
Per il resto indossava una camicia a righe e dei pantaloni di tela.
Feci per toccargli il gomito per richiamare la sua attenzione ma lui si voltò velocemente lasciando cadere il libro a terra.
"Scusa, non volevo spaventarti." Gli dissi per rassicurarlo e quasi contemporaneamente fui colto di sorpresa da quello sguardo tanto fragile quanto determinato e deciso.
Aveva gli occhi di un azzurro talmente chiaro che quasi lasciavano trasparire i suoi pensieri.
"No, non si preoccupi." Rispose agitato, quindi si abbassò per recuperare il libro ed infine con la mano destra ripassò più volte la copertina per ripulirlo.
Di seguito continuò: " Stavo osservando quel ragazzo e non mi ero accorto della sua presenza."
"Sono un agente della omicidi, non temere, il mio nome è Ruben."
"Perché mai ritrovano un ragazzo affogato accidentalmente nel fiume e chiamano la omicidi?"
"Hai fatto una bella osservazione!" Gli dissi e per non creare ulteriori allarmismi cercai la prima scusa che mi venne in mente: "E' la prassi, siamo qui per accertarci, insomma stiamo studiando le dinamiche, capisci?"
Il ragazzo rimase in silenzio, quindi riprese ad osservare la scena. A quel punto ne approfittai:
"Ti dispiace se ti faccio qualche domanda ragazzo?"
"Per niente ma la prego mi chiami con il mio nome, Jeremy."
"Ok Jeremy, sei della zona?"
"In un certo senso. La vede la fila di case in stile vittoriano in fondo a quella via?"
"Sì, perché?"
"Nella penultima casa vive una famiglia che mi sta ospitando. Non sono del posto, per la precisione sono qui per un soggiorno studio, di giorno frequento il college più vicino e di sera sono ospite in quell'abitazione. Ci abita una coppia di mezza età, senza figli..... brava gente."
"Capisco e...conoscevi quel ragazzo per caso?"
" A dire il vero sì, però solo di vista, insomma frequentava il mio stesso college ma credo che lui fosse della zona, al contrario di me. Questo è tutto quello che so."
"Quando lo hai visto l'ultima volta?"
"Non ricordo, forse settimana scorsa, non frequentavamo le stesse persone e neppure le stesse lezioni, quindi non lo vedevo tutti i giorni."
"Mi stai dicendo che non lo hai mai avvicinato?"
"No, anche perché se è la stessa persona che credo io, non ha proprio una bella fama qui nei dintorni."
"Che significa?"
"Che quel tipo non frequentava gente a posto, era sempre un po' sballato ed io sinceramente non giro con gente simile."
"Sballato! In che senso, si faceva?"
"Non l'ho mai visto con i miei occhi, sono solo voci, però ho sentito dire che partecipava a feste dove girava parecchio alcool e non solo...."
"Aveva nemici che tu sappia o aveva litigato con qualcuno di recente?"
"Come le ho già detto non lo frequentavo e quindi non so un gran che della sua vita, quello che posso dirle è che gli altri, che lo conoscevano da più tempo di me, lo trovavano nonostante tutto un tipo socievole e sempre disponibile."
"Ok, allora forse mi sai dire dove abitava?"
"No, ma le conviene rivolgersi al mio college, in segreteria sapranno di sicuro il suo indirizzo."
"Farò così allora..... ma non sai dirmi nient'altro.... non so.... sei hai notato qualcosa di strano ultimamente?"
"No, mi dispiace."
"Va bene ma se dovesse venirti in mente qualche altro particolare, ti prego di avvisarmi."
A quel punto lasciai il mio numero di cellulare e salutai il ragazzo. Salendo in macchina, per dirigermi verso il college, contattai telefonicamente Benson, che nel frattempo stava rientrando in centrale, quindi lo misi al corrente delle informazioni appena ricevute.
Una volta giunto al college in questione mostrai la foto in segreteria e subito, trovai le informazioni che stavo cercando, anche se naturalmente prima di andar via dovetti lasciare quel genere di notizia, che nessuno mai vorrebbe dare o ricevere, ovvero la perdita definitiva di una giovane vita.
Il ragazzo trovato sulla riva del fiume quella stessa mattina, era un giovane del posto appunto, si chiamava Ronny Award e al college era molto conosciuto, soprattutto per i suoi eccessi legati al mondo della droga.
Aveva comunque una cerchia ristretta di amici, anch'essi tipi poco raccomandabili, con i quali solitamente condivideva tutti i suoi passatempi. Per il resto, era emerso che non era un segreto il fatto che stesse frequentando il college, più per volontà dei genitori che propria.
Prima di tornare in città ero riuscito a sentire parecchi ragazzi e dalle loro parole avevo capito che per quanto Ronny fosse stato un ragazzo da non frequentare, grazie alla sua provenienza, doveva esser stato un tipo che in vita si era divertito parecchio e che nonostante tutto non aveva lasciato né nemici, né faccende in sospeso.
La sua famiglia, infatti, era benestante e quindi, i soldi per lui non erano mai stati un gran problema.
Le sue voglie sempre soddisfatte, puntualmente lo avevano distratto da quella vita noiosa fatta di superficialità e leggerezza, tipica di quei giovani che non hanno più nessun tipo di obiettivo da raggiungere nella vita, se non quello di rovinare l'esistenza propria e delle persone che gli stanno comunque accanto.
Ovviamente, tali sperperi avevano attirato degli amici poco sinceri e molto superficiali, quindi elementi da considerare come eventuali sospetti ma a dire il vero, nessuno di quelli sentiti mi era apparso tanto diverso dagli altri e soprattutto particolarmente pericoloso o capace di arrivare a commettere un gesto così estremo.
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L'essenza del male | Lorenza Spaiardi
Mystery / ThrillerUn serial killer uccide nel nome della fede.Tra lettere apparentemente prive di logica e incisioni rinvenute sui corpi delle vittime, alcuni investigatori cercheranno disperatamente di fermare la follia generata da una personalità complessa e spieta...