Capitolo 3: Incontri spiecevoli

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Quel giorno pranzammo in un accogliente ristorante italiano, nei pressi del corso principale della città, poco lontano dal campus. Mangiai due pizze, delle patatine e qualche frittella. Furtivamente fui costretta a sbottare i jeans poiché ero sul punto di esplodere, subito dopo lo coprii tirando giù la maglietta fino alla zip; mi guardai più e più volte intorno per vedere se qualcuno avesse assistito alla scena. Bevemmo l'ultimo sorso di birra e poi ci alzammo. Dopo aver pagato ed essere uscite, ci ritrovammo a pancia piena mentre camminavamo per il lungo corso della città. Avrei potuto facilmente rotolare talmente che ero gonfia...
A quell'ora non tutti i negozi erano aperti, se non i ristoranti. Di certo non era in uno di quei posti che avremmo potuto trovare un vestitino.

Allora decidemmo di andare in giro in cerca di un parco, in modo da fare una tranquilla chiacchierata tra vecchie amiche.

<<Cosa sei andata a chiedere alla segretaria?>> mi rivolsi a Marty curiosa, mentre tenevo una mano sulla pancia gonfia, tracciando delle circonferenze su di essa. Sarei potuta tranquillamente sembrare una donna incinta ai primi mesi.
<<Volevo chiederle informazioni per quanto riguarda le lezioni. Sai, inizieranno fra tre giorni, dopodomani ci distribuiranno dei fogli con su scritto gli orari delle lezioni e le rispettive aule. Sono veramente emozionata. Chissà come saranno i professori>> concluse mettendo un dito sul mento con fare pensieroso.
<<Io li immagino tutti vecchi, brutti, insomma, i classici professori stanchi della vita che sfogano tutto il loro malessere su noi poveri sventurati che andiamo pure alle loro lezioni!>> mi espressi senza pensarci due volte.
<<Riflettendoci non si può pensare ad altro. Ma... Quello che mi piace immaginare è un sexy professore di attività fisica>> fece poi uno sguardo malizioso.
"Aaah" sospirò infine con aria sognante.
La guardai per lunghi attimi prima di scoppiare in un rumoroso risata.
<<Sei sempre la solita!>> Mi ritrovai a dirle tra le risate.
<<Che c'è? A te non piacerebbe? Sei per caso passata all'altra sponda tesoro? Cioè, pensaci non sarebbe un buon motivo per andare di buon umore a lezione? Già lo immagino il mio bel professore, lo voglio alto e castano, con occhi verdi e con muscoli da paura.Wow!>> sogna bionda, sogna.
Poi spostò lo sguardo su di me e scoppiammo a ridere contemporaneamente.
<< Invece ti ritroverai uno basso, ossuto e brutto>> mi ritrovai a ridere del mio stesso pensiero. Marty sbuffa scherzosamente <<Sei una guastafeste!>>.

Dopotutto non aveva tutti i torti, insomma non sarebbe stato per niente male. Purtroppo, in tutta sincerità, mi ritrovai ad ammettere che tutti i professori di attività fisica che mi erano capitati negli anni precedenti erano tutto fuorché giovani e sexy.

Dopo un po' decidemmo di andare a fare una passeggiata vicino al laghetto, parlammo del più e del meno, scherzammo e ridemmo. Probabilmente agli occhi degli sconosciuti saremmo potute apparire come delle pazze, ma a noi non importa. Con Marty era sempre così, mi sentivo così bene con lei accanto che nessuno sguardo di traverso poteva togliermi il sorriso che mi si stampava sulla faccia, grazie a lei. Camminammo a lungo, tant'è vero che mi facevano un gran male i piedi. Osservandomi intorno notai che poco più avanti c'era un piccolo parco, ovviamente quelle che avevano attirato la mia attenzione erano quelle poche panchine in legno sparse un po' ovunque.

Ci dirigemmo verso una di queste all'ombra di un grande albero. Il parco non era grandissimo, ma era molto carino, l'erba era ben curata, di un verde chiaro, un po' dappertutto erano sparsi dei fiori, le siepi erano poste tutte intorno ai cancelli in ferro battuto che recintavano il parco. Non c'era nessuno, si sentiva solo il lieve rumore del vento fresco e del cinguettio degli uccelli, e ovviamente, le nostre voci.

<<Hai visto quanto è grande la biblioteca del campus? Quando ci sono andata stamattina sono rimasta piacevolmente sorpresa, è abnorme!>>  gesticolai per rendere l'idea di grandezza. Si, l'idea di una biblioteca enorme mi piaceva, e non poco. Nella città da cui venivo per 'biblioteca' si intendeva una stanza con tre scaffali di libri vecchi e noiosi.
<<No Alice, non mi interessa. L'unico libro che ho letto è il Piccolo Principe alle elementari e solo perché l'aveva assegnato la maestra per le vacanze, diciamo che non è proprio una mia passione leggere>> affermò per la milionesima volta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 25, 2017 ⏰

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