Qualche ragione per vivere

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Un merlo si posò sul ciliegio, si lasciò distrarre dalle api che erano impegnate nel cogliere il polline dai rosei fiori.
Archie mi si sedette vicino e mi mostrò uno dei suoi soliti sorrisi che erano in grado di cambiarti la giornata:"hey, sai, questo è l'unico posto che mi permette di rilassarmi veramente..." disse lui per rompere quella lastra di ghiaccio che si creò fra di noi,:"si, vengo qua ogni volta che dentro si fa troppo deprimente... cioè sempre" rimanemmo in silenzio fino a che due medici non vennero di fronte a noi a rovinarci la vista:"Archie, sai che dovresti rimanere all'interno dell'edificio per rimanere sotto sorveglianza..."dissero senza dare troppa importanza alle parole stesse, non capivo il perché di tutto quel controllo:" non credo che rimanere fra gli alberi e la natura sia nocivo per la mente di Archie e sopratutto, cosa più importante, non è stato scritto da nessuna parte che...""signorina, lasci fare il lavoro agli esperti" mi interruppero, ma non mi feci scrupoli:"dicevo, non è scritto da nessuna parte che il sottoscritto deve rimanere all'interno, quindi, con permesso..." conclusi con un sorrisetto finto stampato in faccia, loro non dissero nulla e procedettero verso la porta d'ingresso,"sei stata forte.." disse Lui, "grazie" risposi io, ma una domanda mi penetrava nella mente... "perché dovresti essere tenuto sotto controllo?" Chiesi, attesi la risposta a lungo, ma alla fine dopo aver formulato il discorso mi rispose:"sai, è una cosa un po' personale..." "hey"dissi alzando le spalle "ti ho salvato il culo!" "Okok, hai ragione.." disse con una leggera risata" a volte mi vengono delle crisi, quindi oltre a tagliarmi potrei ferire anche altre persone e quegli stupidi non hanno ancora capito che quegli attacchi ormai non mi vengono più." Concluse la frase e abbassò la testa, poggiai la mia mano sulla sua spalla e provai a dire qualcosa che potesse tranquillizzarlo,:"sai, qua dentro ci sono persone che hanno fatto cose peggiori di queste ed io sono una di quelle, una volta pensa ho preso a pugni un vetro nel bagno della palestra della mia scuola, rischiando di uccidermi con i frantumi... Vedi? Non sei l'unico" dissi asciugando le poche lacrime che involontariamente scendevano lungo il suo candido viso, lui mi sorrise, era la sua specialità: riuscire ad essere sempre positivo in ogni situazione"sarò mai un tuo amico?"domandò:"certo, so che a volte sono troppo dura con le persone ma in passato ho imparato a non fidarmi..."

The last time i saw himWhere stories live. Discover now