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Piangevo e speravo che lui potesse apparire da un momento all'altro.
Ogni tanto alzavo la testa guardandomi intorno. Ma lui non c'era.
E quando, per l'ennesima volta, subii la delusione, notando ancora la sua assenza, piansi ancora più forte.
"Ti prego, ritorna!" dicevo, mentre continuavo a versare tante lacrime.
E poi, una voce: "Non piangere la mia assenza." Diceva. Alzai il viso. Mi guardai attorno: lui era poggiato al muro. Poi, si avvicinò a me, lentamente. Sentii un sollievo incredibile dentro di me, una felicità improvvisa e incredibilmente grande.
Henry si abbassò e mise una mano sulla mia guancia, asciugandomi le lacrime. Fece lo stesso con l'altra. Ora, il mio viso era fra le sue mani, ed i nostri occhi gli uni negli gli altri: io volevo solo guardare i suoi, volevo solo guardare lui.
"Mi hai fatta preoccupare." Dissi, tornando a piangere e gettandomi fra le sue braccia, bisognosa di lui.
Lui strinse subito l'abbraccio: "Tranquilla, non me ne vado senza un preavviso, non ti lascio
ancora." Mi rispose. 'Menomale.', pensai subito.
Poi, sciogliemmo l'abbraccio: "Dove eri finito?" chiesi, tornando triste al pensiero che un attimo prima fu accanto a me, ed un attimo dopo del tutto scomparso
"Ero..." si alzò e prese a camminare. Io feci lo stesso "...Andato via. Volevo lasciarti sola con lui." Rispose, confermando la mia ipotesi
"No-non ce n'era bisogno..." risposi, non riflettendo neanche sulle parole
"Come? Non volevi restare sola con lui? Credevo volessi conoscerlo..." mi rispose, facendomi restare senza parole.
Non sapevo neanche io cosa mi stesse prendendo: "Sì, certo che volevo conoscerlo, lui è simpatico, divertente, carino...ma tu devi restare con me, pensa se fosse successo qualcosa!" risposi, più allarmata
"Io posso ugualmente proteggerti: anche se non mi vedi, io ti sorveglio sempre." Rispose

"Anche se...se non sei accanto a me?" chiesi
"Certo." Rispose lui, semplicemente. Io annuii e poi mi diressi al piano di sopra, per sciacquarmi il viso, cambiarmi e mettere il pigiama.

Erano quasi le nove quando finii di fare tutto e pensai che avrei dovuto mangiare qualcosa. Ma proprio in quel momento, suonò il cellulare.
Era Leah che, sicuramente, avrebbe voluto sapere qualcosa di ciò che erasuccesso con Mike.    

Innamorata di un angeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora