Cap. 2

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Prima lezione da me espressamente NON seguita:
'' Non accontentarsi mai e poi mai.''

Giornatina soleggiata di metà Maggio, sarebbe stata un peccato sprecarla..
Alzo il telefono:

Tuuuu, tuuuu... tu.....
Squilla.

<<Pronto?>> risponde una voce un po' addormentata.
<<Lucas! Svegliati, ti va di andare in piscina è una bellissima giornata!>> dico entusiasta all'idea, ma già sapevo che le cosa non avrebbe fatto felice anche lui quanto me.
<<Dai amore, sono a stento le 9 del mattino e sarei voluto andare in palestra oggi!>> sbuffa.
<<emh.. vai in palestra ogni giorno, tutti i giorni.. oggi fa caldissimo.. dai..>> dico perplessa.
<<no davvero, non mi va>> ribatte.
<<okay perfetto, allora non credo ti dispiaccia se vada con qualche amica no?>> rispondo in tono sarcastico. Lucas era sempre stato molto geloso di me e sapevo che l'idea di 3 amiche in piscina sotto gli occhi di altri ragazzi l'avrebbe fatto andare fuori di testa, non per amore, ma probabilmente per mania di controllo.
<<vabbuó passo a prenderti tra un'ora>> riaggancia.

Guardo il telefono e sospiro..
Perché deve essere sempre così acido?!

Mi butto sul letto, prendo il cuscino me lo porto al viso, e comincio ad urlarci dentro

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Mi butto sul letto, prendo il cuscino me lo porto al viso, e comincio ad urlarci dentro.
È un piccolo sfogo che mi concedo per liberare un po' di rabbia repressa. A volte funziona.

Per chi non lo avesse capito e includo anche me, Lucas è il mio ragazzo.
Ma purtroppo le cose non vanno più bene da un po'.
Era una persona così solare, bella, gentile, mi innamorai di lui perché era semplice proprio come me..
Lo conobbi all'università e insieme abbiamo trascorso momenti bellissimi ma questa è un'altra storia.
Da qualche mese o qualcosina in più, sembra essersi rivelato per quello che davvero è: una persona sgarbata, piena di se, per niente dolce, sempre di cattivo umore è totalmente ossessionato da dieta e palestra al punto da trascurarmi, sempre.
Ma credo che la vera rottura tra di noi ci sia stata quando lo sgamai a risentirsi di nuovo con la sua ex ragazza e probabilmente non si saranno limitati solo a questo: Rebecca Russel, una montata attaccata più ai soldi che al valore della vita, bellissima ragazza si, bionda, slanciata, labbra carnose, fisico da modella ma tutto ciò di bello che ha si può vedere solo all'esterno.
Lui si giustificò dicendo <<scusa amore, non so perché io l'abbia fatto! Ma giuro che non capiterà più!>>
Gli credetti. Ma alla fine le persone si mostrano sempre per quello che sono realmente, no?
E poi, stupida, ero ancora innamorata di lui e non riuscii a lasciarlo andar via.

 Ma alla fine le persone si mostrano sempre per quello che sono realmente, no?E poi, stupida, ero ancora innamorata di lui e non riuscii a lasciarlo andar via

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Presa dai pensieri non mi accorsi che è passata più di un'ora..
Salto fuori dal letto e corro a fare la doccia.

<<devo trovare un costume!>> rifletto gocciolando avvolta nell' accappatoio, buttando velocemente tutti quelli che ho sul letto.

Drrrr drrrr.
Il cellulare vibra
Nuovo messaggio da Lucas:
''sto giù, sbrigati altrimenti me ne vado''

Occhi al cielo, Ignoro il messaggio.

<<ecco! Questo potrebbe andar bene!>> ne acciuffo uno arancione, preso l'anno prima da Calzedonia, lo infilo velocemente e mi catapulto allo specchio. Per quanto mi impegnassi a migliorarla, l'immagine riflessa è sempre la stessa:
Capelli scuri, raccolti in una treccia, troppo lunghi per lasciarli sciolti con questo caldo,
Lentiggini tutte concentrate sulle guance, occhi cerulei che cambiano colore a seconda del sole, sono forse l'unica cosa che amo di me. Del mio aspetto sommariamente non posso lamentarmi, anche il mio corpo da qualche anno, dopo essere dimagrita inizia ad essere tollerabile, nel mio metro e settantacinque del tutto priva di seno, a stento una seconda, il lato B un po' compensa la mancanza del piano di sopra.
Ma oggi proprio non riuscivo a piacermi.
Decido di non pensarci troppo, infilo un pantaloncino largo dell'Adidas nero, una canotta, scarpe dell' Everlast bianche ed in uno zainetto ripongo disordinatamente ciabatte, asciugamano e portafogli.
Scendo al piano di sotto
<<ciao mamma>> corro prendendo un toast sul tavolo e ficcandone metà in bocca.
<<dove corri! È pronta la colazione>> mi rimprovera.. ma poi guardando le mie guance piene di toast scoppia in una dolce risata: << va bene va bene! Come non detto! Non fare tardi!>> continua.
<<non ti preoccupare >> grido chiudendo la porta alle mie spalle.

Sembrava una giornata normale.. non avrei mai pensato che il destino oggi avrebbe iniziato il suo corso.

The last goodnight Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora