Basato su una storia vera.
ALLE RAGAZZE:
Dietro ogni uomo che non vi apprezza c'è n'è sempre un altro, li, nascosto in un angolo pronto a farvi sentire una principessa, quindi fate come me, dopo un po' ho capito che non bisogna accontentarsi. Non si...
Quando rientrai con la mia bella Coca-Cola gelata tra le mani, la scena che mi trovai davanti non fu delle più piacevoli.
Lucas era in compagnia di due ragazze, ed una era seduta sulle sue gambe, scherzavano un po' troppo animatamente ed in confidenza. Restai sbigottita. Mi tremavano le gambe, non sapevo come reagire.
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Avrei potuto fare mille cose in quel momento, dal prenderlo a sberle al gettare una di quelle oche in piscina ma lui neanche mi vide e decisi di andarmene, non gli avrei dato la soddisfazione di vedermi in lacrime per lui ancora una volta. Torno al bar.. Gli occhi troppo lucidi mi facevano vedere tutto fin troppo sfocato e mi siedo al primo tavolino vuoto che trovo. Resto con la testa tra le mani per qualche minuto. '' come può essere così stronzo?'' Mi domando arrabbiata. '' la colpa è solo mia, gliene ho fatta passare troppe, credere di avere una bambolina qui? Crede che può trattarmi come vuole?!'' Batto un pugno sul tavolino e nemmeno me ne rendo conto. Ahi! Qualcuno si era avvicinato a me e stava osservando la scena patetica da un po'. Sento una mano fredda sulla spalla:
<<stai bene? Spero non sia il cloro a provocarti questa reazione altrimenti ci farai chiudere la piscina>> esclama qualcuno sorridendo. Non faccio in tempo a girarmi che mi si siede difronte Mr. muscolo. Cosa ci faceva qui? << sto bene ok? Non hai nessun bambino da salvare?>> il tono mi era uscito più cattivo di quanto non volessi. <<no, forse una bambina che sta annegando in un mare di lacrime>> dice disinvolto facendo spallucce. <<oh ma per favore.>> occhi al cielo. <<mi chiamo Ryan e scusami per l'invadenza ma, sembravi davvero giù di corda..>> sembra sinceramente preoccupato. ''Ha degli occhi così belli'' penso. Scuoto la testa velocemente per scacciare ancora una volta un pensiero piacevole su questo sconosciuto e mi affretto a rispondergli: <<no no tutto okay, si è solo fatta ora di andare>> accenno un sorriso forzato e asciugo una lacrima.
<<ma sono le 15, la piscina chiude alle 18, resta.>> Ha una voce vellutata e gentile, così cortese che per un momento addolcisce anche me. <<no davvero>>sorriso sinceramente stavolta, <<devo tornare a casa >> butto lì. Faccio per alzarmi e lui si alza contemporaneamente a me, ci troviamo ad pochi centimetri che riesco a sentire il suo profumo e senza staccare i suoi occhi dai miei mi domanda: << un nome lo hai?>> Entro evidentemente in uno stato di imbarazzo, ma per fortuna l'ironia riesce sempre a salvarmi da situazioni scomode
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<< che c'è? Non ci sono abbastanza ragazze in piscina a cui chiedere il nome e vieni a domandarlo a me?>>.
<< no, non ci sono abbastanza ragazze in piscina perché sono tutte impegnate a fare le civette con il tuo ragazzo!>> suonava quasi come un rimprovero e le sue parole mi toccano al punto da farmi indietreggiare, non è stato delicato, mi volto e sto per allontanarmi senza risponderlo quando: << scusami io... io.. non volevo, solo che non concepisco come certi uomini siano così stupidi da ferire delle ragazze come te>> urla facendo in modo che io lo sentissi nonostante i pochi passi che ci dividevano. Sono di spalle, ho sorriso, lui non lo sa. <<Nathalie, mi chiamo Nathalie >> mi affretto ad andare via, senza voltarmi.
Questa parte della storia la chiamerei Karma, doveva essere la mia giornata fortunata e non perché il bagnino più carino che abbia mai visto mi abbia appena strappato un sorriso, ma perché ero io ad avere le chiavi dell'auto nello zainetto, dato che avevo guidato all'andata. '' ciao ciao Lucas, spero che le tue nuove amiche possano darti un passaggio a casa '' mando un bacino all' aria, entro in auto, ed esco dal parcheggio sgommando con la musica a tutto volume.
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