•-A Weird Beginning-

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[ECCOCIHHH :D
Finalmente sono quih, a pubblicare questo inizio... alquanto strano. Cercherò di rispettare il carattere originario dei personaggi - pemettendomi qualche piccola modifica, a patto che sia sensata 🙈. Se in questi primi capitoli Eyeless Jack vi sembra strano o insensato e non c'è la benché minima traccia di Chernobog... è normale. È fatto apposta, più avanti capirete meglio il perché.
Oddio-- sto tentando di figurarmi la vostra reazione nei capitoli successivi... ma non ci riesco AHAHAH
Anywaaay... Spero che vi piaccia :3
...ho già finito la vera copertina, ma l'ho salvata sul computer e non ho voglia di accenderlo D:]

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Ari sta camminando in cerca di uno strofinaccio; tuttavia sa che c'è qualcosa di strano, come qualcosa che non è al posto giusto.

Nel frattempo il Jack-senza-occhi la sta osservando dal cornicione del suo balcone. Il clown in bianco e nero che ha di fianco gli lancia uno sguardo d'intesa, e, insieme, si addentrano nell'oscura dimora della giovane ragazza.
Il Jack monocromatico sgrana gli occhi e sorride, come nota una porticina socchiusa alla sua sinistra e vede la castana infilarvicisi con sgomento.

«Tu vai e squartala come devi. Io nel frattempo vado a cercare i reni dei genitori~» gli dice tranquillamente l'altro Jack imboccando il corridoio sulla destra senza aggiungere altro: non ce n'è bisogno, in fondo.

Il clown ridacchia e, dopo un inquietante conto alla rovescia, spalanca la porta dello stanzino in cui si è rifugiata la ragazzina.

«Sorpresaaa!~»

La sorpresa, però, sembra essere per il corvino stesso: la stanza è tutta imbrattata di rosso scarlatto, sembra...

«SCUSA, MAMMA, AVEVO FAME, VOLEVO SOLO CUCINARE LA PASTA--» strilla Ari tutto d'un fiato coprendosi gli occhi, certa della punizione per il guaio che ha combinato. A quest'ora, poi.

...sembra sugo al pomodoro. Sugo ovunque.

Jack ha iniziato a guardarsi intorno con una nota di perplessità nello sguardo - insomma, cosa ci fa una ragazzina al massimo quattordicenne a tentare di cucinare alle 3 del mattino?-; poi si porta le mani pericolosamente artigliate dietro la schiena. Decide comunque di giocarsi la parte: tanto vale provare, no? In fondo la ragazzina non l'ha ancora visto con quelle mani che le coprono il viso pallido.
Jack inizia amichevolmente a camminare nella direzione della castana; lei sembra riconoscere il suono pesante dei suoi passi che è diverso da quello dei genitori, quindi alza la testa e lo vede.

All'inizio sembra quasi contrariata, poi spalanca gli occhi marroni e inclina la testa da un lato con sconcerto. Prima che qualcuno possa aprire bocca il Jack con la maschera blu fa capolino nella stanza: la sua maschera è alzata quanto basta per poter vedere diverse lingue di colore violaceo uscire dalla sua bocca aperta e grondante di liquido rosso misto a un insolito color carbone.

«Portala via, stanno arrivando.»

Il clown pensa semplicemente che in un posto sicuro e isolato avrà più tempo per torturarla. Sì, sì: avrà lo stesso trattamento che ha ricevuto Isaac!

Così non dice nulla. Con poca grazia afferra la ragazza per un braccio e la trascina - anche se continua a dibattersi - fino a un angolo buio del corridoio, per poi sparire all'interno di esso come la carta bianca sotto l'inchiostro nero.

Il Jack rimasto scuote la testa con rassegnazione, poi scompare abbandonando la casa illuminata da luci rosse e blu.

***

«Mangia, stronza» le dice Jeff con aria annoiata - ma non senza una punta di fastidio nella voce - e il viso diafano poggiato sulla sua mano chiusa a pugno.

La ragazza dagli occhi verdi scuote la testa. «Io non mangio le tue schifezze, razza di brutta copia di Sorrido Sempre Ciao» ribatte con un sorrisino.

Il corvino ringhia prendendo il piattino e facendolo cadere con forza sul pavimento; quella poltiglia giallastra che vi era all'interno si riversa sul pavimento e subito Smile si avvicina curioso. Jeff gli punta gli occhi addosso ma, quando anche il cane si allontana di corsa da quella cosa guaendo, il ragazzo dal sorriso perenne urla esasperato.

«Cazzo, ma perché?»

Trenderman e Offenderman, che hanno assistito alla scena con scarso interesse, gli rispondono rispettivamente con «Perché non vesti alla moda, ragazzo» e «Perché non sei fisicamente attraente... E anche perché non glielo dai, eheh».
Jeff strabuzza gli occhi nell'udire l'ultima affermazione, ma basta una gomitata da parte dell'uomo ben vestito per ammutolire Offenderman - e farlo sogghignare, ma è un dettaglio.

«Sto parlando dello schifo che ho cucinato, molestatore seriale!» esclama Jeff, gesticolando.

«Allora lo ammetti!» dice la castana vicino a lui che gli punta un dito e sorride trionfante.

Per un errore di prospettiva, Trenderman, che si trova poco dietro di Jeff, vede se stesso indicato dalla ragazza e si sente subito in dovere di ribattere portandosi una mano al petto.

«No che non lo ammetto alla mia personale Trendy Academy! Hai visto il suo abbigliamento lercio e malridotto?» Con disgusto indica la felpa sporca di rosso di Jeff.

«Grazie, ma non sento il bisogno che un effemminato senza faccia o uno stupratore senza vestiti mi dicano come...» Jeff lancia uno sguardo truce a Trenderman «...o quando vestirmi» Poi fissa l'uomo con l'impermeabile color notte.

«Oh, i miei erano solo consigli. Sei libero di non seguirli» dice Trenderman con un'alzata di spalle.

Slenderman, che si è appena teletrasportato nel salotto con loro, è proprio vicino all'entrata. Sta per intervenire, quando la porta viene spalancata con irruenza rivelando la figura entusiasta di Nina.

«Ciao!» esclama, battendo nervosamente le mani.
Quindi la porta si richiude lentamente, rivelando stavolta uno Slenderman premuto contro il muro e una crepa. A questo punto la corvina dal ciuffo fucsia sembra accorgersi di lui e si porta le mani alla bocca. «Oddio, Slendy, ma come hai fatto a non perdere un occhio?» chiede, alludendo al brusco impatto con la porta. «Insomma, è fantastico!»

"Io non ho degli occhi, Nina, né tantomeno un naso!" esclama l'Uomo Alto portandosi una mano alla tempia. Poi si guarda intorno e inizia a contare uno per uno tutti i presenti: be', sembra ci siano quasi tutti. Poco importa, ne ha abbastanza di aspettare.

Un suono terribilmente fastidioso e assordante come il fischio di una cassa rotta si propaga nelle menti di tutti gli esseri presenti all'incontro, mentre alcuni umani urlano di dolore. Questo basta per ottenere l'attenzione, decisamente.

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