Raccolta di fanfiction -Anime-

Dopo la morte di Ran...

"Piove,
Forte o piano,
Non importa,
Piove e basta.
C'è chi la odia,
La pioggia,
Preferisce il sole,
Che picchia sulla testa,
Rovente.
C'è chi la ama,
Ama sentire le gocce d'acqua,
Limpide e fresche,
Scivolare,
lentamente,
sul proprio corpo.
Poter piangere senza paura,
Paura di essere giudicati,
Deboli, femminucce,
Presi di mira,
Solo perché si posseggono emozioni.
Che bello osservare una finestra,
Non più trasparente,
Vestita d'acqua,
E finalmente sorridere.
Uscire di casa,
Magari con i capelli apposto,
E far sciogliere quella maschera,
Quella forte,
Che mostriamo agli altri,
Ridicola,
E sentirsi veramente se stessi.
Cosa si fa per ammirare i fiori,
Coperti da diamanti d'acqua,
Piccole sfere d'argento,
Dall'animo puro"

Shinichi se ne stava appoggiato a un palo, uno dei tanti delle strade di Beika, e fissava quel foglio.

Lo aveva messo in una di quelle bustine di plastica che si mettono nei raccoglitori, per non sguarcirlo.

Non riusciva a stare in casa sua, troppi ricordi, doveva andare lontano, lontano da lei, il suo sorriso..

Aveva bisogno di chiamarla per nome, in quel modo che solo lui sapeva fare: con la sua dolcezza, un po' nascosta, doveva dirle per un'ultima volta "ti amo, Ran..."

Già, quella ragazza aveva lasciato un vuoto nel cuore di Shinichi, proprio come aveva fatto quest'ultimo.

Era stata coinvolta in una sparatoria per salvarlo, aveva subito chiamato un'ambulanza, ma proprio questa mattina gli comunicarono la triste notizia: Ran non ce l'aveva fatta.

Shinichi piangeva, voleva solo che Ran tornasse accanto a lui, per una volta provava davvero ciò che provava Ran, a causa sua...

-Maledetti!-

Urlava Shinichi, ricordandosi le ultime parole pronunciate da Vodka, prima di ucciderla.

"Questo è quello che succede alle persone che sono entrate nella tua vita, guarda!"

La sua risata malvagia, mischiata a quella del suo superiore, Gin, risuonava nella testa di Shinichi come una maledizione.

Il detective continuava a fissare quel foglio, ormai tutto bagnato, accorgendosi di quanto la poesia si adattasse a quel momento.

Continuava ad urlare, ad incolparsi, non si capacitava del fatto che avrebbe dovuto continuare a vivere senza di lei.

Senza il suo luminoso sorriso, i suoi occhi meravigliosi, la sua voce...

"Non dovevo intromettermi negli affari di quell'organizzazione...perché non mi sono fatto i cavoli miei?! Ho fatto la cazzata più grande della mia vita! Sono un fottuto idiota!!"

Pensava..

Improvvisamente strinse gli occhi per non far più uscire le lacrime, strinse forte il foglio che teneva tra le mani e lo lanciò al vento.

Entrò in un bar, era tutto bagnato, comprò una bottiglia intera di Vodka e uscì.

Voleva ubriacarsi? No, voleva farla finita.

Con un gesto arrabbiato scaraventò a terra la bottiglia di vetro, facendo scappare tutta la gente che passava di lì.

Continuò a calpestarla come se avesse davanti l'assassino della sua amata Ran.

Ora capiva veramente quelle persone che, per disperazione, si toglievano la vita. Le aveva sempre giudicate male, non capiva il perché di quel folle gesto. Ecco, ora aveva aperto gli occhi.
Si chinò, prese un pezzo di vetro e si tagliò le vene. Sempre più in profondità, gli piaceva vedere il suo sangue mescolato alla pioggia.

-Fermo! Cosa fai?-

Sgranò gli occhi sorpreso, lasciando cadere a terra il pezzo di vetro.

-Cosa hai in mente? Non puoi ucciderti, Shin, amore mio, continua la tua vita, fallo per me...-

Shinichi, sentendo quella voce, si lasciò cadere a terra, in ginocchio.

Continuava a pianegere, poi, però, alzò la testa e la vide. Era davanti a lui, bellissima, come sempre, che gli parlava.

-Ran, io non posso vivere senza di te, ho rovinato la vita alla persona più importante della mia vita, non me lo posso perdonare!!-

-Shin, tu non mi hai rovinato la vita, l'hai resa migliore, mi hai insegnato cosa significa amare e, sai, rifarei tutto-

-scusami, piccola mia...-

Disse Shinichi, prima di vedere sparire la donna che amava.

(Anime: Detective Conan)