Capitolo 8

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Cap.8

*sabato*

H: Hollie fai più piano. Stai facendo scappare metà della salvaggina da quando ci siamo messi in marcia. Io: si, scusa Hazza è che non ci sono con la testa. H: pensi ancora a lui? Io rimasi sorpresa a quella domanda: lui chi?? H: quello che hai disegnato per tutta la settimana in qualsiasi foglio bianco caduto sotto le tue grinfie. Rimasi in silenzio. H: allora? Pensi a lui, vero? Ma chi è? Ci pensai un po' su prima di rispondere. Sinceramente nemmeno io so chi è. Ma quello che so è che mi ha salvato la vita e io l'ho lasciato morire senza nemmeno guardarmi indietro. Io: nessuno d'interessante. H: deve esserlo per forza se ti ha distratta a tal punto da non vedere questo coniglio passarti sopra ai piedi. E mi arrivò di fronte con un tenero coniglietto bianco latte con una macchia più scusa che si espandeva su tutta la pancia. Io: che ci fa un coniglietto così.. candido in mezzo al bosco? H: ma che ne so io! Io: non sai mai niente.. gli dissi con un sorrisetto malizioso cercando di cambiare argomento. H: grr non è vero! Io so sempre tutto. E si mise a fare la camminata da modella sculettando in una maniera che era tutto il contrario di "sexy". Io: come sei sexy. Dovresti sfilare nelle grandi città, non qui in mezzo al bosco. H: ahaha dai piantala. Ok ho capito che oggi non combineremo nulla. Andiamo da Nando? (Nando's è il nome del nostro ristorante preferito, specialmente quello di Niall). Io: ok tu vai. Io ti raggiungo tra poco. H: dove vuoi andare?

Io: l'altro giorno ho messo delle trappole e le vado a controllare. Tranquillo faccio veloce tu vai a prendere il tavolo di fianco alla vetrata, in tanto. H: d'accordo a tra poco allora. E si avviò verso l'uscita della foresta attraverso un sentiero di foglie, rami secchi ed erbacce.

In realtà voglio tornare nel punto dove ero stata aggradita da quell'alfa. Voglio vedere se l'altro mezzo mutante è sopravvissuto oppure il suo cadavere giace ai piedi della quercia dove l'ho lasciato. Impiego circa 10 minuti per arrivare al centro di quel cerchio d'alberi e la sensazione di essere osservata persiste in me. Il sole è ancora alto ma non c'è da escludere la possibilità che un mutante spunti all'improvviso da un buco tra gli alberi e mi aggredisca, com'è successo l'altra notte.

Riconosco a stento l'albero dove quel mezzo mutante dai folti capelli neri era accasciato. Lì sono tutti uguali quei colossi di legno. Sembra che abbiano fatto come nel computer: copia e incolla. Quando finalmente ritrovo la quercia nella quale ho strafottentemente lasciato svenuto quell'essere mi ritrovo davanti una scioccante scoperta.

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