Capitolo 1

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18 novembre 1864

"È nata, è nata!" disse la cameriera portando altre tovaglie nella camera di fronte e richiudendo la porta alle sue spalle. Si sentivano solo dei piccoli strilli all'interno di quella camera, chiusa da un grossa porta di quercia. È ormai da 4 ore che aspetto qui fuori, chissà se la mia amata sta bene, e chissà come sta mia figlia. Finalmente dopo la lunga attesa esce il Dott. Brown con un sorriso in viso.

"Sign. Mckellen, complimenti lei da oggi è padre di una splendida bambina in salute" disse sorridente tendendomi la mano

"quindi è andato tutto bene, sono estasiato, grazie dottore grazie, ma aspetti Kate come sta? Sta bene?"esplicai con la paura di ricevere una brutta risposta

"Stia tranquillo Sig. Mckellen, Kate sta bene è solo un pò priva di forze, ma ha affrontato un lungo e faticoso parto, all'inizio pensavo che non ce l'avrebbe fatta a sopravvivere, ma ci è riuscita. È molto forte, le stia vicino in questi giorni." gli diedi la mano come segno di saluto un po' scosso dalla rivelazione del dottore, ma felice che ce l'abbia fatta. Facendoci caso non si sentiva più nessuno strillo, solo la voce sottile e melodica di Kate che cantava una ninna nanna alla bimba, per farla addormentare sicuramente. Mi avvicino piano piano alla porta, pronto per vedere la mia bambina, apro delicatamente e davanti a me si rivela la stanza di Kate, la nostra, piena di stracci da tutte le parti e delle due cameriere, che puliscono e cercano di rimettere apposto la stanza, mi giro alla mia sinistra e trovo il letto a baldacchino da cui scendono le tende bianche, e sopra al letto vedo una figura angelica con i capelli mori con una veste bianca, gli occhi ricoperti dalla stanchezza ma pieni di gioia. E in braccio a lei ce n'è una più piccola accoccolata al petto della madre, con gli occhi socchiusi in procinto di addormentarsi. Quando rialzo lo sguardo verso Kate, vedo che mi guarda sorridendo, felice di quello che abbiamo creato, di quello che abbiamo fatto, senza nessun pentimento. Non mi importa quello che dobbiamo affrontare per stare gli uni con gli altri, non mi importa cosa devo sacrificare per stare insieme, non importa se dovrò morire per salvare le mie due amate. So solo che farò sempre tutto per loro. Vado verso Kate per guardare finalmente nostra figlia e quando giungo davanti a loro vedo che piano piano apre gli occhi e non sono del colore celesti come quelli miei, ma come quelli della madre che io adoro tanto, castano scuro. È bellissima non c'è dubbio vedendo la madre, mi sdraio insieme a loro e le abbraccio per darle un po' di sicurezza del futuro, delle cose che succederanno, di quel mondo buio che c'è la fuori.

"Michael" disse con voce sopraffatta dalla stanchezza " Ho deciso di chiamarla come tua madre"

la guardai con occhi brillanti dall'emozione e la abbracciai di nuovo.

"Benvenuta nella nostra famiglia Maggie".

Il ritorno di Kate GrayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora