83.

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Dall'arrivo dei mangiamorte Draco si era impegnato per proteggere Hermione.
Quando era stato chiamato per identificare i nuovi prigionieri,aveva rischiato di perdere definitivamente la sua maschera di freddezza,già messa a dura prova. C'era anche lei. C'era anche Hermione.
Aveva provato a proteggerla anche in quel caso, ma non poteva negare l'evidenza.

Sua zia era letteralmente impazzita quando aveva visto la Spada di Grifondoro.
Continuava a interrogare la ragazza,ma lei sviava ogni domanda.

Il Serpeverde,costretto ad assistere, cercò di concentrarsi sul vecchio lampadario di cristallo.
Un suono gli fece venire i brividi.
Hermione stava urlando e sua zia era sopra di lei,con un'espressione sadica in volto.

Draco continuava a fissare insistentemente il lampadario, o almeno, fissava tutto tranne le due donne.
Sentiva un nodo in gola che si faceva sempre più soffocante a ogni secondo che passava.
Quando la Grifondoro strillò più forte,il biondo strinse la bacchetta che teneva in mano così forte,che ebbe paura di spezzarla.
Teneva lo sguardo basso. Non osava guardare la scena davanti a lui.

Un urlo raccapricciante della ragazza gli fece alzare di scatto lo sguardo e,senza rendersene conto,iniziò a sollevare il braccio puntando la bacchetta contro sua zia.
La donna non accennava a voler smettere con la tortura.

"Supeficium!"
Dalla bacchetta in biancospino uscì un fascio di luce rosso che colpì in pieno Bellatrix scaraventandola contro il muro e facendole perdere i sensi.
Anche da svenuta continuava ad avere sulle labbra quel sorriso sadico che la caratterizzava.

Il ragazzo si avvicinò lentamente a Hermione,con il cuore che gli martellava contro il petto.
Stava stesa sul pavimento mentre guardava alla sua destra. Cercava visibilmente di trattenere i singhiozzi.
Quando la raggiunse la prese in braccio.
Lei,stordita, si accoccoló al suo petto stringendogli la camicia fra le mani.
"Ron..."mormorò prima di svenire.

Probabilmente un pugno in faccia avrebbe fatto meno male,pensò Draco.

Portò la Grifondoro in camera sua riuscendo a non essere visto da nessuno grazie all'uso dei numerosi passaggi segreti di cui era dotata la villa.
Posò delicamente la ragazza sul proprio letto e rimase a osservarla qualche secondo.
Era bella anche così, con i capelli spettinati,i vestiti sporchi e macchiati di sangue.

Sanguesporco,si ritrovò a pensare il Serpeverde con amarezza.

Si sedette accanto a lei e le prese delicatamente il polso. Sull'avambraccio aveva inciso qualcosa, ma non era possibile leggere cosa poiché era sporco di sangue.
Con un incantesimo le fasció la ferita.
Si avvicinò alla libreria e sfiló per metà un libro.
Il mobile emise un rumore metallico e il ragazzo lo aprì come se fosse una porta,rivelando una stanza segreta.

Prese nuovamente in braccio la ragazza e la portó lì dentro posandola su un divanetto in velluto verde.
Con un altro incantesimo pulí le lenzuola del suo letto macchiate di sangue,facendo lo stesso con i suoi vestiti e richiuse la libreria.
Quella stanza aveva funzioni simili alla Stanza delle Necessità di Hogwarts. Non poteva essere rintracciata da incantesimi o mappe.
L'aveva scoperta quando aveva poco più di 12 anni e, da allora, la utilizzava quando voleva stare da solo senza essere trovato dai suoi genitori.
Hermione sarebbe stata al sicuro lì.

Non l'avrebbe più lasciata sola.
Ormai aveva scelto. Aveva scelto di tradire la sua famiglia per lei e non poteva tornare indietro.
Non voleva tornare indietro. Era con la persona che amava.
























E boh. Questo capitolo non mi convince molto,ma ho voluto pubblicarlo comunque :3

Che ne pensate?








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