1 - IL BOSCO.

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— Quel giorno (T/n) compì diciotto anni ed i cuori dei tuoi genitori si riempierono di felicità appena la videro uscire dalla tua camera da letto, fortemente commossi , l'accolsero dolcemente dicendo frasi del tipo "quanto sei cresciuta nostra cara(T/N)..."
E (T/n), la loro dolce figlia, non poté fare che sorridere alle loro frasi, alle loro lacrime.
Ma non disse niente: si limitò a sorridere come una beota, mentre camminava lentamente verso la cucina, aspettandosi la stessa cosa: un cupcake con una candela ficcata nel mezzo; lo guardò per un po', senza fiatare. I suoi genitori ero preoccupati che non fosse di suo gradimento. Lo afferrò, soffiando prima la candelina, poi lo avvolse in un fazzoletto e lo infilò con delicatezza nello zainetto appoggiato al bancone della cucina.
Accennò un saluto ai suoi genitori e quando si rese conto che i lori occhi non erano più puntanti su di lei, sfilò il dolce e lo buttò nel sacchetto della spazzatura al di fuori della sua abitazione. Le faceva estremato pena simile regalo, anche se non lo voleva ammettere.

La giornata passò veloce e finalmente le lezioni finirono. Attraverso il cortile lastricato, si riversarono dei ragazzi finalmente liberi dalle pene scolastiche, che appena usciti dal cancello si separarono.
«Finalmente sei arrivato Luck!» disse (T/n), che aveva aspettato a lungo in mezzo al vialetto: andò verso L'amico che si stava per avviare con due altri ragazzi. «oh, perché?» chiese perplesso Luck. «ah!! Siccome oggi è il tuo compleanno , ti avevo promesso di accompagnarti.. ».

t/n si ammutolì e suoi occhi s'oscurarono. Si chiese se Luck avesse dimenticato che avevano preso piani per fare una passeggiata! Eppure t/n doveva parlargli di una cosa prima di quella stupidaggine della prova di coraggio.
« ciao ciao! » disse Luck ai suoi amici. «vado a fare due passi con la festeggiata» . Un di loro sogghignò prima di svoltare strada, pronunciando la sovente frase con tono scherzoso: «mi sa che hai scambiato la parola festeggiata con fidanzata!».
Luck scosse la testa leggermente rosso in viso. T/n fece muso lungo, non parlò della questione, aggrottandò le sopracciglia leggermente oblique. Guardava lontano, verso destra. Per Luck i suoi atteggiamenti erano inconsueti, t/n solitamente avrebbe riso e scherzato.
Luck strattonò con forza il braccio di t/n e la guardò sottecchi con i suoi occhi color azzurro turchese, perché capiva benissimo la ragione di quel silenzio. E sebbene t/n tacesse ancora, ad un tratto si sentì fortemente commossa.
«non avevo dimenticato!»
Disse Luck, puntando i suoi occhi eterei al marciapiede. «sai, pensavo che eri già andata via con Felix, per prepararti per stasera.. e mi sono irritato» T/n sentì dentro il suo corpo una specie di tripudio. «Bene» disse allora con voce concitata. «andiamo verso la strada principale, così andiamo a casa tua» disse t/n. «non posso permettere ad una ragazza di stare da sola con un uomo in casa!» ribatté rumorosamente il ragazzo. «guarda, non mi ha importanza! La prossima volta vieni tu a casa mia» .
Sapeva però che quella passeggiata contava per Luck meno che per lei; ma sapeva anche che il giovane rimpiangeva la sua dimenticanza e faceva in modo di farsela perdonare. Ed t/n era lontana dal desiderio di ostacolare il suo tentativo di riconciliazione. Il fatto è che t/n amava Luck. Lo amava perché era bello, perché appariva il suo opposto. Luck era una persona fantastica, un ottimo allievo e buon compagno. Sapeva cantare e ballare. Gli insegnanti lo trattavano con quell'affetto che riservavano a pochi. Alcuni tentavano invano di ingraziarselo.
Quando lo guardava, provava quello struggimento di invidia che le opprimeva il petto.
Ma era contraria ad emularlo, non ne aveva mai avuto la seria intenzione, ma sentiva il doloroso desiderio di essere amata da lui e ricercava il suo affetto in modo lento e intimo, ma pieno dì dedizione.
E il suo "richiamo" non era inutile, perché Luck capiva benissimo che L'amica nutriva un sentimento estremamente profondo e squisito; e ricambiandolo con gratitudine, le offriva non pochi momenti della sua felicità, ma sovente, t/n gli causava le pene della gelosia.
La cosa strana era che t/n, pur invidiando Luck per il suo modo di essere e di porsi, cercava sempre di trascinarlo nel proprio.

«ho paura per stasera» il tono di voce nervoso di t/n fece però agitare anche Luck, che era preoccupato quanto lei. Riteneva infatti che la questione del "bosco" non fosse da prendere sotto gamba e nemmeno da sotto valutare.
Lo riteneva una cosa così stupida, che aveva già premesso che non avrebbe mai fatto una simile frivolezza, ma non che a Luck importasse.
Alla fine, la sua natura lo avrebbe portato ad eccellere comunque con altri, mentre per t/n era diverso:  non eccelleva in nessuna materia, ne sembrava manifestare un'arguta intelligenza, tutt'altro! Non era per niente erudita, nonostante non potesse nemmeno essere considerata un ignorante.

«non accadrà nulla t/n» sostenne il ragazzo dagli occhi turchesi, avvolgendo il suo braccio intorno alla vita di t/n; lei sembro alleviare le sue preoccupazione, ma ciò non le bastava: «Luck, me lo prometti?»

«ti prometto che non accadrà nulla t/n.»

Un piccolo consiglio: mai promettere qualcosa che non puoi mantenere.

𝕃𝕆𝕍𝔼 𝕀𝕊 𝔸 𝕃𝕀𝔼 - | eyeless jack x reader | [IN PAUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora