Capitolo 1

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"Dai Chris passa la palla!" si lamentò Lauren, guardando suo fratello minore che le gironzolava intorno con il pallone da basketball stretto tra le braccia. Era domenica mattina e i due stavano nel retro della casa Jauregui a giocare prima del solito pranzo in famiglia. "O tiri o passi, conosci le regole,"

"Sei sempre sotto di dieci," disse Chris, riprendendo a palleggiare il pallone per poi tirare verso il canestro.

Lauren afferrò la palla, tenendola ferma poi sotto l'ascella e scosse la testa. "Ti batterò un giorno, vedrai,"

Chris si fermò proprio davanti a lei per prendere fiato. "Mi batti già su tutto... qui vorrei vincere, ok?" mormorò e accennò una piccola e bassa risata.

"Non credo che te lo lascerò fare," rispose la ragazza, rivolgendo poi una smorfia al fratello.

"Ah sì? Beh questo è da vedere. Vieni qui!" disse prima di portarle via la palla da sottobraccio e riprendere a palleggiare. Quando Lauren si precipitò al suo fianco, lui allungò il braccio per tenerla lontana dalla palla, ma la ragazza si sporse in avanti con il viso e con un movimento brusco e involontario Chris le colpì il naso con il gomito. "Scusa!" quasi gridò quando si accorse che sua sorella stava barcollando all'indietro con una mano sul volto. "Vieni, andiamo dentro,"

I due rientrarono in casa, arrivando in cucina, usando la porta sul retro e subito Chris passò uno strofinaccio a Lauren, vedendo che perdeva sangue dal naso. "Mamma ci ucciderà," farfugliò lei, sollevando il viso verso l'alto.
Nel frattempo entrò in stanza la Signora Jauregui con un piatto in mano, che alla vista di quella scena per poco non lo fece cadere per terra.

"Lauren Michelle Jauregui, quando smetterai di scontrarti con tuo fratello?" disse, appoggiando le braccia sui fianchi. "Riuscite sempre a farvi male voi due, proprio oggi che abbiamo il pranzo di famiglia,"

"Ma perché deve essere sempre colpa mia?" si lamentò Lauren, tenendo lo strofinaccio contro il naso. "E poi non--" il suo telefono squillò e con una mano sola lo sfilò dalla tasca e se lo portò sotto l'orecchio. "Detective Jauregui... va bene, arrivo," si tolse dal naso lo strofinaccio, lasciandolo sul bancone e prese la giacca. "Mi dispiace mamma, dobbiamo andare. Chris muoviti, c'è stato un omicidio,"

Clara guardò i suoi due figli prepararsi in fretta e furia e scosse la testa. "Ma... ma ragazzi e il pranzo?"

"Vado a prendere le chiavi della macchina!" urlò il ragazzo, sparendo poi dalla cucina.

"Sì, ma guido io. Capito?" rispose a sua volta Lauren, spostando poi lo sguardo verso quello di sua madre che la fissava attentamente. "Sai che non è colpa mia, mamma,"

"Lauren, tesoro, tuo fratello ti ammira tanto," disse sua madre, avvicinandosi alla figlia. "Ha chiesto il trasferimento da Los Angeles per lavorare con te, per starti vicino. Stai attenta, ti prego. Non voglio che vi capiti qualcosa,"

Lauren si infilò velocemente la giacca, ruotando gli occhi al cielo. "È venuto qui perché sapeva che gli avrei trovato un posto, visto che Dinah è stata promossa Detective e la squadra aveva bisogno di uomini in più. Andrà tutto bene," la ragazza rivolse a sua madre un sorriso dolce, cercando di rassicurarla il più possibile, anche se sapeva che la donna non aveva mai accettato il fatto che i suoi due figli potessero rischiare la vita quasi ogni giorno, rincorrendo i malviventi della città.

"Tornate almeno in tempo per il pranzo, io e ---"

"Mi dispiace Ma', il dovere chiama!"

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Chris era entrato a far parte della squadra del 14° Distretto da poco. Per tutti era il 'secondo Jauregui', ma a lui andava bene e si dava sempre da fare. I due fratelli arrivarono a Coconut Grove, uno dei quartieri più interessanti di Miami e più famosi. Le case in stile 'Old Florida' costeggiavano gli ampi viali.

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