Emilia parte 2

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Durante le lezioni non smettevo di guardare quel viso pallido come il chiarore della luna... suonò la campanella.
Durante il resto della giornata non smettevo di pensarla, era un idea fissa che mi martellava quei pochi neuroni rimasti, ero steso sul letto a fissare il soffitto di camera mia, quando un suono comune  uccise quella tranquillità che mi avvolgeva da più di tre ore.
Era il campanello,
«chi poteva essere?»Pensai.
Scesi le scale pensando chi fosse
E con mia grande sorpresa e imbarazzo era lei.
Non potevo crederci perché era davanti alla mia porta?
Con la sua voce candida e gentile sussurro una breve frase
« avevi dimenticato l'astuccio in classe»
Dalla mia bocca uscì solo un imbarazzato e balbettante grazie.
Dopo di che mi sorrise e se ne andò.
Era oramai certo mi ero innamorato di quella ragazza.
Allora feci un respiro mi presi coraggio e la chiamai.
Gli chiesi se voleva uscire con me qualche volta e lei con altrettanto imbarazzato disse di si.
Quando tornai in camera mia mi lasciai scappare un urlo di gioia.

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