Il giorno dopo quell'uomo che era al parco con il cuore dilaniato sedeva su un volo della Fly Emirates diretto a Roma, aveva gli occhi chiusi ma non dormiva, nelle orecchie le cuffiette con la musica che lo proteggevano dalle chiacchiere della gente intorno a lui, nella sua testa tante domande e nessuna risposta.
Aprì gli occhi per un attimo e guardò fuori dal finestrino, il cielo era sereno in perfetto contrasto con il suo stato d'animo, sorrise amaramente e appoggiò di nuovo la testa al sedile.Quando era partito da Roma due mesi prima era un uomo diverso, era felice di tornare a casa per un paio di mesi, era felice di rivedere vecchi amici e di riabbracciare i suoi genitori, di vedere sua sorella, di giocare con i suoi nipoti. Si sentiva in un certo senso libero, lontano dalla seriosa e noiosa vita vaticana, lontano da etichette e protocolli, lontano da intrighi di palazzo che non gli appartenevano, infondo lui aveva scelto di diventare prete per aiutare i più bisognosi, ed ora si sentiva di aver tradito quel suo vecchio ideale, anche se faceva del suo meglio per seguire chi aveva davvero bisogno, per perseguire in qualche modo la sua missione.
Nei sacri palazzi lo additavano come quello "strano", sicuramente troppo giovane per essere cardinale, aveva solo 45 anni e un passato da prete prima e vescovo poi di frontiera, e poi era anche un bell'uomo, troppo bello a detti di molti, i suoi occhi grigi e i suoi capelli biondi il suo fisico sportivo, uniti al suo carisma e alle sue omelie appassionate avevano creato un mix esplosivo che l'avevamo portato rapidamente alla porpora.
Aveva letteralmente stregato tutti in vaticano e fuori con le sue idee, con la sua passione, la sua allegria e la sua simpatia era incredibilmente popolare, i salotti romani se lo contendevano ma lui preferiva di gran lunga passare le sue serate a parlare con quelli che sono considerati gli scarti della società oppure a giocare con i bambini di alcune case famiglie.Era partito felice per New York e ora stava tornando a Roma distrutto e dilaniato da un senso di colpa che lui inconsciamente sapeva di non meritare, lui non sapeva, non poteva sapere eppure in qualche modo si imputava la colpa di non aver capito. Di certo il cardinale Jeremy Duven era il peggior giudice di se stesso il più severo, ed ora si trovava lì su quell'aereo a cercare di capire chi era diventato...
"Dio mio perché mi fai questo? Non sono forse stato un bravo prete nel passato? Ho forse commesso qualche sbaglio irreparabile? Perché mi stai facendo questo? Perché non riesco a trovare il senso di questa prova così ardua che mi stai mettendo davanti, perché non sono in grado di capire? Io sono solo un uomo e questa prova a cui tu mi stai sottoponendo è così dolorosa. Io so Dio mio che tu dai certe prove solo a chi le può sopportare, ma forse tu mi hai sopravvalutato, io non sono così forte e so che neanche Annie lo è.
Signore ti prego, anzi ti imploro di non farla soffrire, di non lasciarla mai sola, fai soffrire me piuttosto, ma non lei.
Dio perché io sento di aver perso la strada?Perché tu non mi stai aiutando? Perché mi lasci brancolare nel buio?
Ho pregato, ho pianto ti ho cercato ovunque, ma tu non mi rispondi, sei sempre stato al mio fianco, sei sempre stato con me ed ora mi sento così solo, dov'è finito quel calore che scaldava il mio petto? Dove sei tu? Ti sei sempre fatto trovare quando ti cercavo, ma ora sei davvero l'ineffabile, il mistero, ora sei davvero inaccessibile. Quante volte Signore mio ti ho trovato in un infinito cielo stellato, in un tramonto da perdere il fiato o negli occhi di qualcuno, ora osservo, cerco, ma tu non ci sei. Sei tu che non ti fai trovare o sono io che non so più cercarti? In fondo quando le cose non vanno bene tra due amici la colpa non sta mai da una parte sola. Sono pronto a prendermi le mie colpe, a farmi carico delle mie responsabilità ma in che modo posso farlo? Signore aiutami, aiuta questo tuo umile servo"Mentre l'uomo aveva il suo personale colloquio con Dio le lacrime uscivano silenziose dai suoi occhi chiusi, una hostess si fermò accanto a lui, si accorse che aveva le cuffie nelle orecchie, gli toccò il braccio con delicatezza, e l'uomo spalanco' immediatamente gli occhi, erano occhi vigili, non stava dormendo, ma quello che la giovane hostess notò fu la disperazione dentro quegli occhi, il dolore profondo che c'era in quell'uomo
-Scusi signore tutto bene?
-Si grazie
-Mi scusi per il disturbo
-Non si preoccupi
-Posso portarle qualcosa?
-Un thè grazie
-Subito
L'uomo tornò ai suoi pensieri perso nella sua solitudine e nel suo dolore, si chiedeva come stesse Annie, si erano visti il giorno prima è vero ma entrambi erano usciti da quell'incontro con le ossa rotta, lei non si era neanche voltata a salutarlo, e lui aveva accettato.
Tra poche ore sarebbe atterrato a Roma, il suo segretario particolare sarebbe stato lì ad attenderlo all'aeroporto Leonardo Da Vinci e Jeremy si domandava se avrebbe notato il suo cambiamento, se fosse in qualche modo riuscito a camuffare la sua disperazione.L' hostess arrivò con il thè, la ringraziò con un sorriso che la donna ricambio' e tornò a pensare al suo rapporto personale e privato con Dio, quando lui chiudeva gli occhi dopo essersi rilassato vedeva il mare, l'infinito e sconfinato mare, il mare che risplendeva sotto i forti raggi del sole, quello era la l'amore , il, mare che altro non è che acqua, che altro non è che vita, che altro non è che Dio che a lui comunicava pace e serenità, ora se chiudeva gli occhi vedeva il volto di quel bambino dagli occhi azzurri, vedeva quella foto che in quel mese aveva tenuto e ritenuto tra le sue mani fino a consumarne i bordi, fino a bagnarla di lacrime.
Prese il portafoglio dalla tasca di dietro dei pantaloni e l'apri' tirando fuori quella foto ripiegata e l'accarezzo' con le dita, accarezzo' quel viso di bimbo, e in quegli occhi azzurri vide il mare, vide Dio.
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Destini
General FictionJeremy ed Ann sono solo due anime che tentano di tenere il ritmo della vita, ognuno a suo modo, e soprattutto ognuno nel suo mondo. Jeremy ed Ann sono cresciuti insieme, si conoscono da quando sono bambini, ma ad un tratto le loro vite si separano...