6.VERITÀ

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Anne stava forse vivendo il periodo più brutto della sua vita, l'aver rivisto Jeremy aveva portato come conseguenza un vortice di sentimenti da cui non sapeva come uscire.
Ripensava continuamente al momento in cui i loro occhi si erano incontrati di nuovo dopo 25 anni, ripensava al momento in cui lui aveva aperto la porta del suo appartamento e gli era comparso davanti, gli occhi spalancati, decisamente sorpresi, il volto inizialmente tirato che poi si era aperto in un sorriso, non riusciva a togliersi dalla testa quell'immagine così bella.
Già perché per lei Jeremy era sempre stato bello, fin dai tempi della scuola lui era quello inarrivabile, quello desiderato da tutte, ma lui per qualche assurdo motivo che lei non riusciva a spiegarsi aveva scelto lei, e l'aveva scelta da quando erano solo dei bambini al primo anno di scuola.
Lei era finita in quella prestigiosa scuola quasi per caso, era una scuola costosa la cui retta faceva impallidire, ma suo padre era un uomo in gamba ed era riuscito con grandi sacrifici a farla entrare in quella sorta di ritrovo per piccoli lord e piccole lady.
Jeremy l'aveva sempre difesa, l'aveva sempre sostenuta e tifato per lei, al liceo la loro amicizia si era tramutata in altro, il sentimento che li legava era diventato forte ed era cresciuto con loro, era stato il suo primo fidanzato, il suo primo grande amore, era stato tutto per lei, e dopo 25 anni si era resa conto che era ancora tutto per lei.

Era ben cosciente di non poter far nulla per cambiare la situazione, sapeva fin troppo bene che tra loro non poteva esserci nulla e la parte razionale era convinta di questo, ma poi c'era la parte irrazionale quella guidata dal cuore e dalla pancia che la faceva sperare, che la faceva sognare, la confusione la attanagliava e non poteva non ripensare alla loro cena...

Gennaio

Dire che Jeremy non era rimasto sconvolto dalla notizia sarebbe una bugia, quando Anne dopo un iniziale imbarazzato silenzio aveva cominciato a raccontargli tutto l'uomo aveva sentito il suo cuore stringersi, il suo respiro diventare corto fino ad esplodere in uno scatto d'ira non da lui, aveva picchiato i pugni contro il muro, preso a calci sedie, urlato e poi pianto seduto per terra con le spalle contro il muro e il viso tra le mani, aveva sentito le mani di Anne accarezzargli la testa e le spalle, l'aveva sentita stringerlo a se, si era sentito meglio, per qualche oscuro motivo si era sentito meglio, aveva a sua volta stretto la donna a se ed erano rimasti lì in silenzio con le lacrime che gli rigavano il volto per un tempo indefinito.

Nessuno dei due aveva parlato, stavano stretti uno all'altra in cerca di conforto, il tiepido sole invernale era ormai tramontato e il buio aveva avvolto il grande appartamento.

-Jeremy...

-Dimmi

-Potrai mai perdonarmi?

-Come non potrei? Li hai cresciuti da sola...hai sacrificato la tua vita per loro, quando potevi prendere la via piu semplice...

-Non l'avrei mai potuto fare anche se ammetto che ci ho pensato per un attimo

-È normale che tu ci abbia pensato

-Dio non mi punira' per questo?

Jeremy rise stringendola ancora di più a se

-No, non hai fatto nulla per cui rischi di essere punita

-Non ti ho detto niente di loro...

-Dopo quello che ti avevo detto come avresti potuto?

-Come ti senti Jeremy?

-Non lo so...spaventato, scombussolato, sconvolto...fortunato...è un insieme di sentimenti diversi tra loro

-Tesoro...

Anne si accocolo' sul petto dell'uomo, perché fino ad ora gli aveva detto solo una parte della verità, mancava il resto la parte più importante

-Annie...dimmi tutto per favore, so che non hai finito, so che c'è altro...

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