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-Mr. Belloccio ancora non è arrivato?- chiese Christine a Louis, riferendosi a Harry. Erano due giorni che non si presentava al ristorante, esattamente da dopo al flirt che hanno avuto. Circa.
-Chi?- domandò Louis, fingendosi ignaro della situazione.
-Sai benissimo a chi mi riferisco, non fare il finto tonto!-
-Ma dici Harry?-
-No, parlavo di Jack Hemmings- rispose ironica Christine. Forse quella ragazza era più in fissa di quanto sembrasse con i 5 Seconds of Summer, addirittura a conoscere i nomi dei fratelli!
-Ah-ah! Comunque no, non è ancora arrivato- disse Louis.
Din din.
-Torno subito- salutò Louis, dirigendosi verso la cucina per prendere il piatto pronto e lavorare.

Nel passare, fissò ancora un po' il solito tavolo di Harry. Aveva la vana speranza di trovarlo, finalmente, seduto al tavolo e pronto ad aspettarlo per ordinare, con i capelli che gli scendevano sul viso e gli occhi verdi e quel sorriso e--
-Faccia attenzione quando passa!- sbraitò un ragazzo quando Louis gli andò a sbattere contro macchiandogli la maglia.
-Oddio, mi scusi! Le ripago la maglia, sul serio!- disse Louis posando il piatto sul tavolo.
Il ragazzo era bello. Proprio bello. Capelli neri in un ciuffo alto e occhi azzurri color ghiaccio. Era bello.
-Non potrei mai far pagare qualcosa di insignificante a qualcuno di così bello...- disse il ragazzo facendogli un occhiolino. Louis arrossì e ridacchiò. Ridacchiò. Louis, 23 anni, uomo cresciuto e vaccinato, che ridacchia per qualche complimento fatto da uno sconosciuto.
-P-posso almeno darti la mia maglia di ricambio? Non p-puoi tenerti questa s-sporca- propose Louis, osservando la maglia bianca ormai macchiata di sugo.
-Va bene, questo lo posso accettare- rispose il ragazzo sorridendo ampiamente.
Che bel sorriso che ha.
Louis gli fece strada fino alla stanza del personale e gli diede la maglietta bianca che avrebbe avuto come ricambio per quando sarebbe uscito.
-Mi cambio qua?- chiese il ragazzo fissandolo intensamente.
Che occhi belli che ha.
-Sì. Se vuoi posso uscire o posso rest-- - Louis iniziò a dire, ma le parole gli morirono in gola quando il ragazzo iniziò a togliersi la maglia, rivelando un corpo tonico e scolpito. Era perfetto. Avrebbe voluto passarci le dita in mezzo e poi poggiarci la testa e poi accarezzarlo e baciarlo e--
-Se scatti una foto, dura di più- scherzò il ragazzo, riportando Louis alla realtà e fermando la sua immaginazione.
-Che?- chiese Louis arrossendo.
-Niente, niente!- rispose il ragazzo iniziando a ridere.
Pure la risata è bella. C'è qualcosa che non è perfetto in lui?
Sì, Louis. Ci sta. Ma non è ancora il momento di scoprirlo.
-Se mi dai il tuo numero, poi ci mettiamo d'accordo per restituirti la maglietta- disse il ragazzo mostrandogli il telefono.
Louis lo prese e segnò il suo numero.
-Mi puoi fare uno squillo, così mi segno il tuo?- chiese Louis.
Il telefono nella tasca iniziò a suonare e il ragazzo spense la chiamata.
-Come ti salvo?- domandò Louis, prendendo il telefono.
-Pensavo a una cosa come "Gli devo la vita" o qualcosa meno drastico tipo "Amore mio", poi fai tu- rispose lui con un'alzata di spalle.
-Magari dimmi solo il tuo nome, sì?- disse, arrossendo e ridendo imbarazzato. Il ragazzo iniziò a ridere.
-Ah, volevi solo il nome? Peccato... mi chiamo Daniel.-
-Okay, Daniel. Fatti sentire tu, allora.-
-Va bene!-
-Buona cena, io torno a lavorare- lo salutò Louis, una volta usciti dalla stanza.
-Grazie anche a te- rispose Daniel, per poi immobilizzarsi.
-Volevo dire, cioè, nel senso che...- iniziò a farfugliare, notando lo sbaglio che aveva commesso. Questa volta fu il turno di Louis a ridere.
-Tranquillo, ci sono abituato!- disse, per poi sculettare via verso le cucine per prendere un altro piatto di spaghetti al sugo da portare al tavolo.

-Daniel ancora non si è fatto sentire?- chiese Christine tre o quattro giorni dopo.
Né Harry, né Daniel si erano fatti vivi, nei giorni trascorsi.
-No. Magari sta aspettando la lavanderia per la maglia?- rispose lui, posando il foglio con gli ordini sulla cucina.
-Già...- fu in quel momento che il telefono di Louis iniziò a squillare.
-È lui!- disse sorridente, leggendo il numero dallo schermo del telefonino.
-Avanti, rispondi!- lo esortò Christine, prendendo al posto suo il piatto da portare a un tavolo e vedendo l'amico allontanarsi felice verso l'ingresso del ristorante.
-Pronto?- disse Louis rispondendo al telefono.
-Louis? Sono Daniel- rispose la voce dall'altro capo.
-Ciao, Daniel! Dimmi pure!-
-Domani sera hai da fare?-
-Uhm... no, non credo. O meglio, dovrei lavorare...-
-Nel pomeriggio?-
-Nel pomeriggio ci sono. Anche se inizio il turno alle 6 e mezza quindi...-
-Vabbè dai, va bene. Domani fatti trovare fuori al ristorante a mezzo giorno. Ti porto a pranzo e ti do la maglietta.-
-È un appuntamento?- chiese Louis, cercando di nascondere la speranza nella sua voce. Daniel iniziò a ridere.
-Dipende. Tu vuoi che sia un appuntamento?-
Sì. Pensò Louis.
-Dipende. Se lo volessi, potrebbe essere un appuntamento?- rispose.
già un appuntamento- disse Daniel. Louis non poté fare a meno di sorridere.
-Allora a domani?- chiese.
-A domani- confermò Louis, attaccando la chiamata.
Questa volta poteva dimenticare Harry.

A mezzo giorno Louis era fuori al ristorante. Poco dopo, arrivò anche Daniel.
-Allora, dove andiamo?- chiese Louis, iniziando a camminare insieme a Daniel.
-Ti piace il Mc? Volevo portarti da qualche altra parte, però a pranzo non tutti sono aperti e quelli aperti di sicuro sono lontani e non ho la macchina e-- - Daniel iniziò a parlare a macchinetta, forse preso dall'emozione e Louis decise di interromperlo.
-Va bene, tranquillo. Vado pazzo per il Mc.-
-Peccato. E io che speravo tu andassi pazzo per me!- rispose Daniel facendogli un occhiolino.
Louis iniziò a ridere e si incamminarono al fast food.
L'appuntamento fu carino. Decisero di giocare a "non ho mai" e al gioco delle venti domande, così da conoscersi meglio. Daniel aveva una sorella e un fratello più piccoli di quattro e tre anni, mentre lui era il più grande, avendo ventisei anni.
Alla fine dell'appuntamento, Louis provò a pagare la sua parte, ma Daniel non glielo permise, dicendo che "era stato lui a invitarlo, toccava a lui pagare".
-Posso offrirti almeno un caffè o un gelato? Per ripagare- disse Louis, notando un bar lì vicino.
Daniel annuì e si andarono a sistemare sui tavolini esterni del bar, mentre aspettavano il cameriere per ordinare.
-Louis?- si sentì chiamare.
Quella voce la conosco pensò Louis.
-Harry?- disse girandosi confuso verso dove proveniva la voce.
-Ciao! Che ci fai qui?- rispose Harry salutandolo con un abbraccio. Fu in quel momento che si accorse di un'altra persona al tavolo con Louis.
-Sono andato prima a pranzo poi stiamo prendendo un caffè io e un mio... amico- spiego Louis. L'espressione di Harry crollò in un broncio, per poi tornare subito in un sorriso come quello che aveva prima. Solo, molto, molto, più triste.
-Va bene, dai. Allora non disturbo altro!- disse digrignando i denti e facendo un occhiolino a Louis, come per fargli capire che lui aveva compreso la situazione. Louis mimò un "grazie" con le labbra e poi lo salutò con un abbraccio e un bacio sulla guancia.
Prima di andarsene, però, Harry guardò Daniel per qualche secondo. Se gli sguardi potessero uccidere, Daniel sarebbe già morto cinque volte, a quel punto.
-A quel tuo amico non piaccio- sentenziò Daniel ridendo, una volta che Harry si fu allontanato.

Non mi piace. Pensava Harry. C'era qualcosa in quel ragazzo che gli diceva di non fidarsi.
Non era gelosia, no. O forse sì? No, era sesto senso. E gelosia. Non era geloso, era solo che quel ragazzo era brutto e sembrava un mostro. Si chiama "trovare difetti nella persona di cui sono geloso", Harry. Ma no, Harry non era geloso.
Perché poi, quale diritto aveva Harry di essere geloso? Non è che a Harry piacesse Louis.
Per niente, eh, Harry?

[BADADUM BADADUM BADADUM TATTAAA! Capitolo 2 ew. Daniel mi sta antipatico, quindi vi lascio immaginare. Harry che torna vivo dopo qualche giorno? Harry, harry harry, come si deve fare con te? Comunque godetevi queste 1295 parole di capitolo perché non so quante altre volte capiteranno. Lasciate tante stelline e tanti commenti 💕💕]

Restaurant | l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora