Un fatto che non coprendo

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All'uscita io e Matt percorremmo la strada assieme. Scopri molto su di lui e anche che avevamo molte cose in comune. Ho scoperto che gli piace il Pop, rock, pratica arti marziali, stessi gusti culinari,... È molto simile a me. Parlando non ci resimo conto che si era fatto molto tardi così per fare prima mi mostrò una scorciatoia, una stradina stretta è buia, ma con lui mi sentivo al sicuro. A metà della strada un uomo con un passamontagna cercò di prendermi la borsa. Cominciai a rincorrerlo con dietro Matt che mi seguiva, ma la strada era talmente stretta che rischiavo di sbattere la testa in qualche cassonetto. Per sbaglio inciampai in un sacchetto dell'immondizia e caddi a terra. Matt mi raggiunge aiutandomi ad alzare e Immediatamente ricomiciò a rincorrere quell'uomo come una gazzella lasciandomi da sola ad aspettarlo. Mentre lo vedevo correre di sottofondo sentivo dei passi che si avvicinavano da dientro. Istintivamente mi venne da nascondermi dietro il cassonetto impaurita. stavo tremando. ma non passarono pochi attimi che un uomo, con il cappuccio e un fasciacollo, che copriva mezza faccia, mi prese coprendomi la mia bocca con del nastro adesivo, mi legò le braccia con una corda e puntò una pistola verso la mia testa. i miei occhi erano pieni di lacrime per la paura ma da lontano vidi Matt che era riuscito a prendere l'uomo mascherato. L'uomo col cappuccio mi fece avvicinare a loro e poco a poco riuscivo a sentire la discussione tra questi ultimi. Non ci avvicinammo tanto in modo da non attirare l'attenzione. Cercavoo di urlare per chiamare aiuto ma, per colpa del nastro adesivo e per la distanza, non riuscivo a creare un urlo abbastanza forte da farmi sentire.
Matt:- finalmente ti ho preso! ora dai la borsa alla ragazza, chiedigli scusa e poi va via e non ti fare più vedere!
l'uomo comiciò a ridere facendo cadere la borsa a terra come senza alcun interesse. Mise le mani sulla testa per togliere il passamontagna. Appena Matt lo vide rimase a bocca aperta come se già lo conoscesse. Era un uomo sui 40nni capelli neri con qualche ciocca grigia e occhi castani. infilò la mano nella stasca destra per prendere i suoi occhiali e la mano sinistra, nella tasca sinistra, per prendere una pistola. sembrava una calibro 22 con circa 8 colpi
ladro:- hahaha, o Matt...sai che non mi interessa la borsa tu sai bene quello che voglio.
Appena il ladro disse così, Matt lo prese per la maglietta e con uno sguardo deciso disse:- si può sapere cosa vuoi ancora da me?! e poi se li avessi avuti non te li avrei mai dati!
ladro:- dovresti darmeli, o succederà una cosa sgradevole alla tua amica -puntando il dito verso di me
Matt si girò vedendomi in ginocchio, con le lacrime, con braccia legate e col il nastro adesivo alla bocca e un uomo accanto a me che mi puntava una pistola verso la testa. Matt lo lascio dicendo:- lasciala stare! lei non centra niente nella nostra discussione. Il ladro fece un cenno con le dita verso l'uomo accanto a me. quest'ultimo prese il mio braccio e cercò di trascinarmi verso una macchina che si trovava alla fine della strada. Cercavo di scappare ma la sua forsa era superiore alla mia. Matt si girò verso l'uomo dicendo:- se la lasci andare ti darò i codici
Ladro:- ma secondo te, ti lascerò andare così facilmente?!. Portami codici entro 18 ore o non vedrai più la tua amica. Appena pronunciò la frase salì sulla macchina pronunciado un ultima cosa prima di chiudere la portiera:- ci vediamo domani, Matt!
Matt cominciò a correre, dietro la macchina in corsa, urlando il mio nome. L'uomo chiuse la portiera della macchina e partì subito. Durante il viaggio cercavo di non guardarlo ma lui continuava a fissarmi. Ad un tratto cominciò a parlarmi dicendomi frasi che non capivo molto:- sai... La vita è piena di ingiustizie; alcune posso essere risolte, altre dovranno seguirti per tutta la vita; tutti hanno un obbiettivo da compiere, il mio è quello di
Ottenere quei codici della CIA -dicendo questa frase cominciai a pensare che Matt facesse parte della CIA!?- forse non te lo avrei dovuto dire?... Va be non importa tanto ti avrei ucciso lo stesso... "Facendo una risata malvagia".
Mentre parlavamo aprì un cassetto ed estrasse una pistola, la caricò e appena finì il discorso me la puntò sulla fronte. Mettendo l'indice nel grilletto disse:- addio. Un istante prima di premere il grilletto la macchina si schiantò su un altra macchina e la pallottola bucò il tetto. Durante la botta cercai di liberarmi ma niente da fare ero immobilizzata. Ad un tratto la portiera si aprì, davanti a me comparí Matt che mi prese per il polso tirandomi fuori dalla macchina. Mi portò in un piccolo vicolo dove mi tagliò la corda che mi legavano le mani e nel frattempo disse:- stai bene? Dimmi che non ti hanno fatto niente?
Per la paura non riuscivo a emettere nessun suono, ma gli feci un cenno con la testa per fargli capire che stavo bene.
Mi riaccompagnò a casa. Arrivati davanti la porta mi dette un bracciale, dicendomi:-ti voglio regalare questo bracciale, così se sarai in pericolo saprò come trovarti. Dopo aver detto questa frase ero sempre di più attratta sa lui da volerlo baciare, ma non era il caso. Tornai a casa. Si erano fatte le 15:00. per fortuna non era troppo tardi quindi mia madre non mi fece la solita predica. Appena finì di mangiare mi coricai nel letto a pensare a quella che era successo oggi, in testa mi frullava in continuazione un domanda che non avrebbe avuto subito una risposta, almeno non da me. Chi è davvero MATT? E Cosa sono questi codici?

MISSIONE PER UNA GIOVANE SPIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora