18 Maggio 2013
AHS POV:
Qualcuno mi dovrà spiegare perché, anche se mi sveglio alle 5.30 del mattino sono sempre in ritardo!
Devo correre per andare a prendere Ale in piazza Duomo e portarla a casa mia e di mia sorella.
Merda, sono già in ritardo di 10 minuti e sono appena uscita di casa, sono sicura che la mia amica mi ammazzerà visto che sicuramente avrà dietro una valigia che li basterebbe per un mese al posto che per una settimana.
Mi fermo un’ultima volta davanti al vetro di una macchina parcheggiata e mi guardo dalla testa ai piedi: capelli biondi e lisci leggermente piastrati, occhi chiari contornati da matita nera e mascara, anellino al naso, labbra carnose con sopra il mio rossetto preferito rosso scuro, maglietta nera con scritto il nome di una delle due città dei miei sogni, New York, camicia di jeans con le maniche arrotolate con sopra la mia immancabile giacca di pelle con borchie Jenn, shorts bordeaux con sotto dei leggins neri leggeri e per finire le mie converse bianche. Un brutto vizio che ho è quello di guardarmi milioni di volte su ogni superficie riflettente che vedo per accertarmi d’essere in ordine e per prevenire di essere giudicata dagli altri anche se ho uno stile tutto mio fatto da borchie, pelle, abiti strappati, piercing e tatuaggi.
Sto correndo come una pazza per le strade di Milano perché la mia adorata Fiat Mini blu scuro con la bandiera inglese sul tettuccio è stata rapita da mia sorella per andare al lavoro.
Finalmente sono arrivata in piazza. Guardo l’ora sul cellulare e devo dire che sono arrivata prima di quanto mi aspettassi, ho solo 18 minuti di ritardo.
Alzo lo sguardo dal telefono e la vedo subito. Lì davanti al Duomo con una valigia più grande di lei tra un po’, che sbatte un piede ripetutamente con le sopracciglia e le labbra corrucciate dal nervoso.
Mi metto a ridere sapendo che cosa m’aspetta e le corro incontro urlando il suo nome, lei si gira di scatto con i suoi lunghi capelli castani che l’avvolgono, mi fulmina con lo sguardo e inizia ad osservarmi. Dopo pochi secondi inizia a venirmi incontro trascinando con se quella sua valigia enorme e quando è a pochi centimetri da me molla la valigia a terra e mi salta addosso stritolandomi sia con le braccia che con le gambe intorno al mio bacino; io intanto cercavo di sostenere il suo peso, anche se era magrissima pesava la ragazza, e ridevo per la stretta micidiale di Alessia.
Ash: Ale anche io sono felice di vederti ma ti prego lasciami, non ce la faccio più e le persone mi guardano più male del solito!
Allora lei scese ridendo, io la presi per le spalle per allontanarla e la guardai per la prima volta di persona e non più per foto. I lunghi capelli castani, la pelle scura, gli occhi marroni e dolcissimi, le labbra sottili incurvate in un sorriso felice e addosso aveva una canotta nera, un golfino troppo grande per lei nero con soprapposta una fantasia blu, degli shorts di jeans azzurro chiaro e come me anche lei sotto aveva dei leggins neri. Era ancora più bella di quanto me la immaginassi, sembrava una modella!
Ash/Ale: Wow sei bellissima!!!
Ale: Come al solito io e te omonima pensiamo e diciamo le stesse cose, ormai è di famiglia (?) ahahahahahahahah
Ash: Ahahahahhahahaha dai ormai dopo un anno dovresti essere abituata, ci succede questo tipo 10 volte al giorno. Comunque sei tu quella bellissima qui, sembri una modella cavolo con il fisico da urlo che ti ritrovi e quel viso dolce!!
Ale: Non è vero sei tu quella bellissima, sembri un’attrice con quei grandi e limpidi occhi chiari che hai, riescano a vedere l’anima delle persone e a trasmettere mille sentimenti, e poi quelle labbra ipnotizzano, soprattutto con il rossetto rosso che ti dona tantissimo perché fa contrasto con la tua pelle chiarissima
Ash: Awwwwww da quando mi sei diventata così filosofia?! Ahahahah comunque sei dolcissima come al solito tesoro e grazie
Ale: Ahahahah prego amor mio
Ale prese di nuovo la valigia in mano e ci incamminammo verso il mio appartamento parlando e ridendo come delle stupide.
Arrivate davanti al palazzo dove abitava mia sorella, e momentaneamente io visto che i miei genitori mi avevano cacciato di casa per il piercing e i tatuaggi, salimmo le scale e aprii la porta.
Ale: Wow che bello l’appartamento di Ilaria, è molto grande
Ash: Già, io lo adoro e poi sai che è stata la mia salvezza
Ale: Ah a proposito di questo, fammi vedere i tatuaggi
Sbuffai per la richiesta ma acconsentii. Mi alzai la mia grande massa di capelli biondi per farle vedere il primo tatuaggio che mi ero fatta, esattamente dietro al collo: un’ancora circondata da fiori color pesca e rosso accesso e su un braccio dell’ancora c’era scritto il soprannome che avevo dato a mia sorella perché da piccola non riuscivo a dire il suo nome, “Iaia”.
Dopo mi scostai i mille braccialetti che avevo sui polsi e le mostrai l’altro: “Stay” su un polso e “Strong” sull’altro, era dedicato a Demi, mio idolo da sempre, ma anche ad altre ragioni che lei conosceva perfettamente.
E per finire le feci vedere i miei avambracci dove su quello sinistro erano tatuati 13 uccellini, 12 dedicati alle cose in cui credo nella vita tipo il coraggio e l’onore e il 13 color rosso sangue era dedicato a mio fratello, e su quello destro era inciso permanentemente un acchiappa sogni perché una delle mie caratteristiche è che non smettevo mai di sognare anche se molte volte i miei sogni erano impossibili.
Ale: Sono ancora più belli che in foto, dico davvero! Dopo questi ti fermerai?
Ash: Penso che non mi farmerò mai, per i tatuaggi sono come Harry ahahahah
Ale: Oddio allora dovrei aver paura aahahahahahah
Le diedi una spinta scherzosa sulla spalla e l’accompagnai ad appoggiare le sue cose in camera mia per sistemarle, avrebbe dormito con me.
Iniziammo a disfare le sue valigie e non mancarono in mezzo commenti idioti da parte mia, tanto che finimmo di mettere a posto alle 11.45
Ash: Ma quanta roba hai dietro?!?! Sono sfinita!
Ale: Tanta, non capita tutti i giorni di essere a Milano e di dover andare a vedere il concerto dei tuoi 5 meravigliosi idoli. Voglio essere preparata a tutto.
Ash: Su questo concordo
Ale: Però io ora ho fame, mi prepari qualcosa?
O no non mi poteva fare la faccia da cucciolo, se me la faceva lei non avrei mai resistito e, come volevasi dimostrare l’accontentai.
Preparai qualcosa di semplice veloce e mentre mangiavamo parlammo di tutto e niente, di cose idiote e di cose serie, dei One direction, del concerto e delle nostre vite anche se ormai sapevamo praticamente tutto l’una dell’altra.
Non ero mai stata così felice, lei era speciale per me, finalmente la mia migliore amica/omonima/sorellina era con me.
Primo capitolo! Ale e Ash s'incontrano per la prima volta prima del concerto. Spero che vi piaccia :)
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A Lucky Accident
FanfictionDue ragazze che per una figuraccia fatta da una delle due, Ash, iniziano a parlare, a conoscersi e il loro legame anche se a distanza diventa sempre più indissolubile e importante per le loro vite. Cinque ragazzi, cinque cantanti famosi e la ragione...