Capitolo 4

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"Davvero, papà?"

L'uomo inarcò le sopracciglia per poi schiarirsi la voce.
-"Come, prego?" chiese alla bambina come se ella avesse detto un'assurdità, una cosa impossibile da ottenere.
La piccola deglutì e scosse la testa terrorizzata.
-"N-nulla. Lasciate stare!" Pronunciò tutto d'un fiato cercando di scappare via. Il padre bloccò la figlia da un braccio.
Quella stretta così forte, così aggressiva, così poco garbata...aveva provocato alla bambina un profondo rimorso. Si pentì di aver avuto il coraggio di chiedere una cosa simile. Purtroppo si stava rassegnando: era destinata alla vita di clausura, e questo non poteva di certo cambiarlo opponendosi ai voleri dei suoi genitori. Quella stretta però, rallentò sempre di più...fino a diventare una carezza. La piccola girò lo sguardo verso il suo braccio, guardando con stupore la mano de padre che si muoveva piano piano sul tessuto vellutato del suo vestito.
-"Un giocattolo..hai detto?" Sussurrò il conte chinandosi verso di lei, che annuì più volte serrando la mascella.
Egli alzò un sopracciglio e chiuse gli occhi strizzandoli leggermente, assumendo un atteggiamento di meditazione. La piccola guardava il padre incuriosita...non lo aveva mai visto così. Un po' la entusiasmava questo improvviso interesse, pensò: 'Allora forse mi vuole un po' bene!' e un piccolo sorrisetto le si dipinse in volto, mentre i suoi boccoli spettinati le cadevano sulla fronte.
Il Conte accennò una smorfia astuta, che alla bambina parve un sorriso.
-"Va bene, Gertrude." Disse cautamente l'uomo. -"Un giocattolo avrai."
La principessina spalancò gli occhi.
-"D-davvero?" Domandò incredula.
-"Ma certo!" Ridacchiò poi il signorotto. -"Sei una brava bambina, perché mai non darti un premio?"
Gertrude scoppiò a piangere dalla gioia per poi saltare addosso al padre, che però...non ricambiò l'abbraccio. Al che ella si staccò subito, notando la freddezza del padre. Ma poco importava per lei in quel momento, secondo la sua innocenza era già una forma di affetto averle permesso di avere un giocattolo.
Finalmente sarebbe stata come le altre bambine! Saltellò per tutta casa facendo continue giravolte. Il suo vestitino bordeaux ondeggiava per aria, accompagnato dalle risate contente di Gertrude. E se suo padre avesse abbandonato l'idea di consegnarla alla vita di clausura?

Una bimba chiamata Signora.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora