Vendetta

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A notte fonda, mentre tutti stavano dormendo Grant si svegliò e si guardò in giro e alla finestra vide un'ombra scura. Spaventato corse nella camera dei suoi genitori e si arrampicò sul letto -Papà c'è l'uomo nero fuori dalla finestra- gli disse scuotendolo

-Non esiste l'uomo nero, Grant- gli rispose lui mettendosi seduto -Non hai detto che era un mostro con il corpo di cane e la proboscide di un elefante?-

-Questo è l'uomo nero!- esclamò il bambino -Vieni a vedere!-

Slade si alzò e andò nella stanza di Grant. Controllò fuori dalla finestra, sotto il letto, nell'armadio e dietro la porta, sotto preciso ordine del bambino -Non c'è nessuno Grant, magari l'hai solo sognato. Se ci fosse qualcuno fuori suonerebbe l'allarme-

-Ma se è un fantasma gli allarmi suonano?- gli chiese il bambino

-Nemmeno un fantasma può passare gli allarmi- lo rassicurò lui -Dai a letto- continuò sistemando le coperte

-E se sono in casa?- gli chiese ancora il bambino

-Non dovevo darti i biscotti dopo cena...- commentò suo padre -Non sono in casa, ho controllato-

-E se sono scappati?-

-Nessuno riesce a scapparmi- gli rispose ancora lui coprendolo -Ora dormi- uscí dalla stanza e spense la luce, poi tornò a dormire.

-Ancora il mostro del letto?- gli chiese Reina

-Questa volta è il fantasma dell'uomo nero- le rispose Slade abbracciandola -Quasi mi faceva controllare tutta la casa-

Reina si riaddormentò e poi le venne un flash -Hai detto l'uomo nero?- chiese ancora al marito. Lui le rispose con un mugugno -Slade, alzati-

-Perché?- le chiese lui

-Perché non era l'uomo nero- gli rispose lei -Sveglia Joe, io vado a controllare Rose-

Slade si alzò e andò a svegliare suo figlio -Joe, svegliati- lo scosse

-Che succede?- gli chiese lui

-Prepara le tue cose, vai da tua nonna per un po'- gli rispose il padre sbrigativo

-Va bene- Joe si alzò e cominciò a preparare le sue cose mentre Slade uscí dalla stanza.

-Chiamo Cal e faccio controllare i video della sicurezza- gli disse Reina

-Forse stiamo correndo un po' troppo, Ren- la fermò lui -Magari è un falso allarme-

Lei tornò indietro -Allora mettiamola cosí: quante volte ti è arrivata una soffiata su Wade e sei partito a vuoto? Cinque o sei? Secondo te perché?- gli chiese -Io devo proteggere i miei figli e piuttosto preferisco mandarli via per un falso allarme che lasciar passare e d aspettare che li rapisca o che li uccida. In Inghilterra ci sono venti reclute, mio zio e Cal andrà là domani, saranno più protetti-

Slade sospirò -Va bene, chiamalo- le disse -Io vado a vedere se trovo delle tracce in giardino-

Reina scese in soggiorno e chiamò Cal che arrivò subito, nonostante fossero le tre di mattina -Mi dispiace averti chiamato a quest'ora- gli disse lei -Ma è un'emergenza-

-Stavo guardando un horror, quindi, a parte un infarto, non hai disturbato- le rispose lui entrando e sedendosi sul divano. Reina gli diede il computer e lui si mise all'opera. Cominciò a vedere i video di sorveglianza del giorno prima -Cosa devo guardare? Hai per caso un amante che si è trasformato in uno stalker?-

-Sei impazzito?! Non dire queste cose davanti a Slade o dopo gli verranno strane idee in testa- gli disse lei tirandogli una sberla in testa -Devi cercare l'uomo che mi ha sparato cinque anni fa-

-Va bene...- suo cugino si rimise al lavoro -Come diavolo ha fatto ad arrampicarsi fin lí?!- esclamò vedendo un uomo che si era arrampicato sul balcone della camera di Grant

-Cal, devi portare i bambini con te in Inghilterra, mentre noi risolviamo la situazione- gli disse lei

-Ma non avevate un super impianto d'allarme?- le chiese Cal

-Infatti- gli rispose lei scrivendo delle date su un foglio -Voglio che controlli questi periodi, vedi se lo stesso uomo si presenta tutte le settimane e tutti i giorni-

-Ci penso io- le assicuró lui rimettendosi a smanettare al computer mentre Reina uscì in giardino noncurante del freddo.

-Cosa ci fai qui fuori senza giacca?- le chiese Slade -Prenderai un malanno-

-Che cavolo me ne frega del malanno. Ho talmente cattiveria in circolo che mi starà lontano- gli rispose lei -Questa volta è personale, non lo voglio morto, lo voglio torturare, stritolare, scuoiare, fulminare... voglio rendergli la vita un inferno. Minacciare i miei figli, che idiota-

-Bentornata Seshat-

Arrow: Una PromessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora