Alzai la cornetta del citofono e chiesi chi fosse, una voce squillante
mi risuonò nelle orecchie, facendole ronzare
- Ciao fratellone!
Sono io Sally!"Dopo l'incidente di Sara, parlai con la mia famiglia e declinai la proposta che mi aveva fatto mio padre, ovvero di andare ad abitare con loro, almeno finché Sara non sarebbe guarita perché come gli spiegai, Mark aveva bisogno di un appoggio morale e poi, stando in quella casa, sentivo come se Sara fosse lì con me, perché in quelle stanze avevo ricordi felici, in attesa che sarebbe guarita e quindi di poterla riabbracciare, loro furono molto comprensivi e rispettarono la mia scelta, a patto però, che io ovviamente non facessi parola con Mark della mia vera identità.
La fortuna, o il fato, come vogliasi chiamare, giocò a mio favore, infatti Mark non mi chiese più spiegazioni e il discorso cadde lì.
Meno male, perché non sapevo davvero che cosa inventare!- Allora!
Mi aprì o no?!"La voce spazientita di mia sorella
mi fece ritornare alla realtà.
Aprii la porta e feci salire Sally,
la salutai con un abbraccio- Stavamo andando a trovare Sara, sai oggi è anche il suo compleanno vuoi unirti a noi?"
- Certo!
Sono venuta apposta per questo!"