Capitolo 1

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Alessio's pov

Driiin.
Il mio telefono vibra nel bel mezzo della lezione di giapponese, segno che mi è arrivata una notifica di Instagram.
Lo prendo dalla tasca, e senza farmi vedere dalla professoressa di lingue orientali, che sta facendo leggere a Carlos un testo di letteratura, sblocco lo schermo.

jennydenucci ha appena condiviso un post: Buongiorno fiocchi di neve! Vi amo ❤️

È Jenny. Sorrido pensando a quanto è dolce. Come al solito, appena leggo le sue parole inizio a sentire le farfalle nello stomaco.
Il fatto è che ogni volta che lei mette una foto con descrizione su Instagram o scrive qualcosa su Twitter io mi sento davvero felice, proprio come se l'avesse scritto solo per me. Metto like, blocco il display e riprendo a seguire la lezione. O almeno, ci provo.
Pochi secondi e il telefono vibra di nuovo. Sblocco lo schermo, e vedo che Jenny ha messo una storia. Ci clicco, e vedo che è davanti a un fioraio accanto alla sua scuola, e in primo piano c'è lei che fa la linguaccia. Su quella foto c'è scritto:

"Ma quando finisce l'inverno? Io non vedo l'ora che sia primavera!"

Stavolta rispondo alla sua storia. Ci penso un po' su, prima di mettermi a digitare velocemente, di nascosto, un messaggio per lei:

"Voglio quel girasole in mezzo a tutto quell'ammasso! Non il fiore..tu!"

Alzo gli occhi verso la cattedra e, mentre Cara traduce in italiano il testo di letteratura in giapponese letto da Carlos, non so perché ma mi scappa un sorriso. In quel momento la professoressa ha la bella idea di far continuare a leggere anche una terza persona. E chiama me.

[...]

"Alessio, muoviti! Troveremo traffico!" Mi urla contro una voce.
Lui è Adriano, il mio migliore amico. L'ho visto comparire dal nulla davanti al cancello dell'università, e ora mi tira per un braccio trascinandomi via con se verso la sua macchina, senza neanche lasciarmi il tempo di salutare i compagni con cui stavo parlando. Facciamo lo stesso corso di laurea e abbiamo la stessa età. E insomma, con lui va così tutti i giorni. Ormai la scena di Adriano che mi tira per la strada è diventata una routine.
"Porco giuda, quanto rompi! Non abbiamo fretta!" gli rispondo sbuffando, mentre lui si ostina a trascinarmi lungo il parcheggio dell'università. Sulla strada di fronte alcuni professori stavano in pausa pranzo ai tavolini del bar, come in ogni altra via del centro di Roma. I loro piatti succulenti mi ricordano che ho già troppa fame, e che la strada per arrivare a casa, contando il traffico, è ancora lunga.
"Si che c'è fretta, invece" risponde Adriano. "Non voglio pranzare alle sei e mezza come l'altra volta perché, per colpa tua, siamo partiti troppo tardi e c'è stato un traffico della madonna. Quindi, o ti muovi o ti prendo a cazzotti" conclude velocizzando il passo verso la macchina.
Saliamo, Adriano accende il motore, parte e...
Ecco una cosa che odio: il traffico all'ora di pranzo. È praticamente un inferno. Ogni giorno, all'una e mezza, la strada dell'università si riempie di macchine che vanno e vengono, che entrano ed escono dal parcheggio. Ecco perché non prenderò mai la mia macchina per andarci.
Dopo quaranta minuti di calvario in mezzo al traffico, finalmente ci liberiamo e Adriano mi accompagna a casa. Scendo, lo ringrazio e lui se ne va. Abito in una strada di periferia tranquilla ma casinara allo stesso tempo, casa a tre piani e alberi alti in giardino. Sembra che non mi trovo nemmeno in periferia.
Entro e butto la mia cartella sulla poltrona mentre chiudo la porta alle mie spalle. Non c'è nessuno a casa:
Mio fratello, mia madre e mio padre sono tutti a lavoro. Ma sento comunque provenire dalla cucina un profumino di sugo già preparato e qualcos'altro di non identificabile.
Mentre scaldo il sugo ai fornelli, mi chiama mia madre al telefono:
"Ciao Ale, com'è andata all'università?"
"Niente di che" rispondo con noncuranza.
Abituata a quelle parole, la sento ridacchiare e dopo due minuti chiudiamo la chiamata.
Sto ancora cercando di fingere che non sia successo proprio niente di importante, quando torna mio fratello da lavoro, dopo che ha avuto il turno di mattina.
"Ciao Alè"
"Ciao Fè"
Si chiama Federico, ha 23 anni e lavora come cassiere in un supermercato. Non si può dire che se la spassi meglio di me, dato che il supermercato dove lavora sta in una zonaccia di Roma a mezz'ora da casa mia e davvero non so come faccia.
Dopo pranzo, decido subito di iniziare a studiare per un imminente esame. Ho appena aperto il libro di cinese, quando il mio telefono vibra sulla scrivania.
Allungo il braccio, lo sblocco e vedo, ancora una volta, una notifica di una storia di Instagram di Jenny. Alle sue parole, il mio cuore sembra perdere almeno diecimila battiti.

"Che ne dite di un bel follow spree? Dai!"

Per un momento rimango immobile a fissare lo schermo del telefono, fino a quando capisco che, se voglio che Jenny si accorga di me, devo darmi una svegliata.
Preso dal panico inizio a scriverle su Instagram una lunga serie di direct in grassetto, praticamente implorandole di seguirmi.
Ma niente. Ormai sempre la stessa cosa. Più scrivo, più le mie speranze svaniscono.
Smetto di insistere, tanto è del tutto inutile, e vado subito a vedere la lista following nel suo profilo.
Minchia, quante persone ha seguito! Quasi tutte sono delle fanpage su di lei! Che fortuna che hanno.
Una lacrima di frustrazione mi riga il viso. Sembra quasi che lo faccia apposta. Possibile che segua la maggior parte fanpage su di lei e qualche altro fan..ma non me?
Decido di non prendermela. Riapro il libro di cinese, anche se ho ancora gli occhi umidi, e studio e studio fino allo sfinimento.

[...]

Sono le tre di notte, e sono sdraiato sul mio letto da almeno mezz'ora. Sarebbe davvero troppo straziante vedere tutti quei fan felici per aver ottenuto quello che desideravano..e che desidero anch'io.
Metto il telefono in carica e lo poso sul comodino di fronte al mio letto, spengo l'abat-jour e mi infilo sotto le coperte.
Bella giornata del cazzo, penso, prima di chiudere gli occhi.
Ma la vibrazione del telefono interrompe i miei pensieri.
Allungo svogliatamente il braccio e lo prendo, sbloccando lo schermo e notando l'icona di una nuova notifica.
Una notifica di Instagram.

jennydenucci HA INIZIATO A SEGUIRTI.

My happiness || Jenny De NucciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora