Veniamo scortati verso il treno da Amy, squillante nell' abito giallo canarino troppo carico e parrucca arancione e da Brutus ed Enobaria, i nostri mentori.
Poco prima, quando ho detto addio a mia madre e mia sorella, ho promesso a entrambe che avrei provato a vincere.
-Fallo per papà. Sarebbe fiero di te- mi ha detto Katy.
Mio padre. Morto quando avevo 6 anni. Ero troppo piccola per ricordarlo.
Ma proverò a vincere. Anzi, vincerò. Per Katy e per mia madre.
Persa nei miei pensieri non mi rendo conto che siamo arrivati al treno. Mi guardo intorno, meravigliata e anche Cato,il tributo mio compagno ha la stessa reazione.
-Oh, vi aspettano MERAVIGLIE!- Dice Amy dando enfasi all'ultima parola, con un buffo accento di Capitol City. Mi trattengo dall' impulso di rifarle il verso.
I nostri mentori non hanno preferito parola. Io e Cato ci sediamo davanti a loro.
-Consigli?- chiedo a Enobaria. Mi fissa con sguardo vuoto.
-Che fretta che avete- borbotta Brutus. -Lasciateli a quando arriveremo a Capitol City.
Per tutta risposta prendo un coltello affilato dal tavolo e lo lancio. La lama si conficca bene nel muro di fronte.
Brutus mi guarda sbalordito.
-Adesso - dico, ostinata. Anche Cato mi fissa, e quando incontro il suo sguardo ci scorgo autentica ammirazione.
-D'accordo- sospira Brutus. -Se sapete correre veloce, prendete quello che vi serve e filatevela. Di tutto. Armi e cibo. Tutto quello che potete. Se no,toglietevi di li velocemente-
E poi Enobaria aggiunge: -E acqua. Quella non ci sarà alla Cornucopia quindi trovate la il prima possibile-
-Bene- Dice Cato. Non sono granché come consigli ma è pur sempre qualcosa.
Vado in camera mia e mi butto sul letto soffice. Quando ho lanciato il coltello... E lui mi ha guardato... Cosa era quella nei suoi occhi? Ammirazione? E perché? Siano avversari. Non possiamo essere amici. Non sarà sincero quando cercheremo di ucciderci a vicenda.
Amy mi avvisa che è quasi ora di cena. Mi faccio una doccia calda e mi lavo anche i capelli. Nella doccia ci sono tantissimi pulsanti diversi per gli shampoo, le spugne e le lozioni e chissà che altro. Premo tasti un po' a caso. Non so il motivo ma mi diverte.
Esco dalla doccia e metto la mano su una scatola che manda corrente ai miei capelli e li asciuga e li districa quasi subito. Questi aggeggi sono formidabili.
Mi avvolgo in un morbido accappatoio rosa e torno in camera mia. I cassetti sono pieni di bei vestiti.
Scelgo una camicetta bianca semitrasparente e un paio di pantaloni blu scuro. Mi lego i capelli in una treccia che mi ricade sulla spalla destra.
Mentre scendo a cena, decido che d'ora in poi con Cato avrò a che fare il meno possibile.
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Cato e Clove: Gli Hunger Games come non li avreste mai immaginati
FanfictionCosa sarebbe successo, se Katniss e Pieta non fossero stati i protagonisti dei settantaquattresimi hunger games? Proviamo a guardare la storia da un altro punto di vista... Quello di Clove e Cato, gli innamorati sventurati del distretto 2