E come promesso, il giorno seguente Braden tornò a trovare Dana, e così il giorno dopo, e quello dopo ancora. I due ragazzi trascorrevano il tempo seduti sul davanzale della finestra, da parti opposte delle sbarre, a parlare.
La maggior parte delle volte era Dana a fare domande a Braden; gli chiedeva del mondo al di là della sua prigione, di quale sensazione si provasse a volare su un aereo, di quanto fosse grande un elefante, di quale odore avesse il mare.
Braden era sempre felice di rispondere alle sue domande, ma a volte le chiedeva in cambio di suonare e cantare per lui. Così Dana legava i suoi lunghi capelli biondi in uno chignon sulla testa, prendeva la chitarra e condivideva la sua musica con lui.
E fu così che si innamorarono. Senza averlo programmato. Senza accorgersene. Senza poterne fare a meno.
E quando un mese dopo Braden propose a Dana di scappare, la sua determinazione vacillò.
«Non posso scappare, Braden. Mia madre ha solo me, si preoccuperebbe molto se trasgredissi alle sue regole. E poi non credo di poter affrontare il mondo esterno...» provò a giustificarsi lei, terrorizzata all'idea di lasciare le mura sicure della sua prigione.
«Dana, non devi aver paura di niente, ti proteggerò io» la rassicurò lui.
E fu così che quella sera, quando sua madre tornò a casa dal lavoro, Dana provò a parlarle del suo desiderio di uscire dal loro appartamento e vedere il mondo.
«Sono abbastanza grande da potermela cavare, mamma. Ormai questo posto è troppo piccolo per me, ho bisogno di vedere cosa c'è fuori. E poi ci sarà Braden a proteggermi...» provò a convincerla Dana.
Ma non appena la donna sentì pronunciare il nome del ragazzo, andò su tutte le furie.
«Braden?! E chi sarebbe questo Braden?! Ti vedi con qualcuno a mia insaputa? Figlia sciagurata!» la rimproverò la madre.
E inutili si rivelarono i tentativi di Dana di spiegarle la situazione, inutile fu dirle che lei lo amava.
Il giorno dopo la madre non andò al lavoro. Passò ore al telefono, e da quello che Dana riuscì ad origliare dalla sua stanza, stava cercando un appartamento a Tucson, in Arizona.
Quando quel pomeriggio Braden fece capolino alla finestra della sua camera, Dana gli corse incontro, con le lacrime che le rigavano il viso, e portò entrambe le braccia attraverso le sbarre per poterlo abbracciare, per imprimere il ricordo del calore del corpo di lui sulla pelle delle sue mani, per sentire un'ultima volta l'odore fresco e muschiato del suo bagnoschiuma.
Nonostante le sbarre li dividessero, Braden la strinse a sé, le accarezzò i morbidi capelli color dell'oro e le asciugò le lacrime che continuavano a rotolare sulle sue guance arrossate.
«Dana, cosa succede? Perché piangi così?»
«Oh Braden, le ho detto che volevo andar via, e mentre tentavo di convincerla mi è sfuggito il tuo nome... Ci ha scoperti, e ora vuole portarmi a Tucson, in Arizona... Ma io non voglio andarmene, io voglio restare qui a New York, voglio stare con te...» disse Dana tra i singhiozzi.
«Stai tranquilla, non lascerò che ti porti via» la rassicurò il ragazzo. «Ora troveremo un modo di scardinare queste sbarre e ce ne andremo di qui insieme.»
E proprio mentre i due giovani elaboravano un piano di fuga, la madre di Dana irruppe nella stanza e, accecata dalla rabbia, si precipitò verso la finestra per separare i due ragazzi.
Ma Braden, che teneva la mano di Dana stretta nella sua, non aveva nessuna intenzione di mollare la presa. E fu durante la colluttazione tra i tre che la donna, in preda alla furia, sporse un braccio al di là della grata e spinse Braden con tutte le sue forze.
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A song to be free
Historia CortaDana è una ragazza di diciassette anni che vive all'ultimo piano di un vecchio palazzo nella periferia di New York. Ha sempre vissuto lì con sua madre, rinchiusa in quell'appartamento, senza mai mettere piede per le strade della città che ammira da...